Non c'è soltanto Serena Williams: il circuito WTA racconta altre storie di donne – ancor prima che giocatrici – che hanno saputo tornare competitive dopo la maternità. È ben noto il caso di Tatjana Maria, mentre pochi conoscevano quello di Evgeniya Rodina, 29enne russa che non era mai davvero uscita dall'anonimato. Lo ha fatto nel momento più importante, nel torneo più bello. Superando Madison Keys in un match pieno di alti e bassi (7-5 5-7 6-4 lo score) ha raggiunto gli ottavi a Wimbledon, regalando una grande gioia al marito-coach Denis Shteygart, nonché alla loro primogenita Anna, cinque anni. Numero 120 WTA, proveniente delle qualificazioni, la Rodina sembrava poter salutare il torneo dopo aver bruciato un vantaggio di un set e 4-0 nel secondo. Una nervosa Keys aveva rimesso in piedi la partita e in questi casi, si sa, la più forte emerge alla distanza. A sollevare le braccia al cielo, invece, è stata la Rodina. Professionista da 14 anni, non si era mai spinta così avanti. È talmente poco abituata a questi palcoscenici che non sapeva nemmeno chi avrebbe affrontato negli ottavi: lunedì è attesa da un derby tra mamme contro Serena Williams. Gliel'hanno detto i giornalisti. “Ovviamente sono sorpresa di aver vinto – ha detto la Rodina – è stata la miglior partita che abbia mai giocato. Serena è il mio idolo, una grande donna. In passato ho giocato sul Campo 1, mai sul Centrale. Ovunque mi programmeranno, dovrò rilassarmi perché non ho niente da perdere”. Senza nulla togliere alla russa, ci sono tanti demeriti della Keys. Dopo la sconfitta, l'americana ha confessato ai giornalisti di aver vissuto una situazione inedita. “Solitamente non penso al tabellone, alle avversarie che devo affrontare. Invece stavolta ero condizionata dal fatto che avrei potuto affrontare Serena Williams – ha detto – ero avanti 5-2 nel primo set e in quel momento la mia mente è volata al match successivo. Non sono rimasta concentrata su quello che stavo facendo e sulla mia avversaria”.
IL BELLO DI ESSERE MAMMA
Mentre Madison ammette che una crescita sul piano mentale sarà il passaggio più delicato per compiere l'ultimo salto di qualità, la Rodina si gode il suo momento di gloria, raccontando la gioia della figlia Anna nel frequentare l'asilo nido riservato ai figli dei protagonisti del torneo. “Ci sta benissimo e ci rimane tutto il giorno – racconta – in questi giorni ha realizzato un braccialetto e ieri mi ha dato un disegno con rappresentato il sole. Sa cosa faccio e mi chiede se ho vinto o perso. Ha anche visto in TV, dalla stanza dei bambini, la mia partita contro Sorana Cirstea. Dopo il match mi ha dato un bacio dicendomi di aver visto il match. È bello essere madre”. La maternità è arrivata un po' a sorpresa, quando la moscovita aveva 23 anni. Era troppo giovane per pensare seriamente al ritiro. Quando è tornata ha usufruito della classifica protetta, e oggi guarda con favore le misure che la WTA intende prendere a tutela delle giocatrici mamme. “Sul piano fisico, il rientro è stato molto complicato. Ho giocato il primo torneo nove mesi dopo il parto. Non avevo dimenticato come si gioca a tennis, ma non mi sentivo in forma. Non avevo potenza e ho dovuto lavorare duramente, giorno dopo giorno, sulla parte atletica”. Adesso è tornata in piena forma e sogna di avvicinare e magari migliorare un best ranking un po' datato, fermo al n.74 WTA. Nel frattempo, Anna ha iniziato a giocare a tennis. “È mancina. Strano, perché nessun altro membro della famiglia lo è. Le piace molto giocare e mi ha detto che non vuole andare a scuola perché vuole giocare a tennis. Non proprio una grande idea”. E allora, come le hanno suggerito i giornalisti, c'è la possibilità che in futuro Anna Shteyngart possa affrontare Alexis Olympia Ohanian, la figlia di Serena, magari a Wimbledon? “Non lo so, vedremo” ha risposto con un sorriso. Intanto, contro Serena Williams, ci giocherà lei.
WIMBLEDON DONNE – Terzo Turno
Evgeniya Rodina (RUS) b. Madison Keys (USA) 7-5 5-7 6-4