Nuovo scandalo-doping: il ribelle Daniel Evans, numero 50 ATP, e risultato positivo alla cocaina in un test effettuato lo scorso aprile. “E' molto importante dirvi che l'ho assunta in un contesto che non c'entra nulla con il tennis. Posso solo scusarmi dal profondo del mio cuore”. Rischia 4 anni di stop, ma potrebbe ottenere uno sconto.

Con una conferenza stampa convocata in fretta e furia, in un hotel nei pressi del Queen's Club, Daniel Evans (n.50 ATP) ha informato di essere risultato positivo alla cocaina. Il controllo incriminato risale allo scorso 24 aprile. Il britannico ha sempre avuto la fama del ribelle, del ragazzaccio che non ama le regole, ma stavolta l'ha fatta grossa. Rischia fino a quattro anni di squalifica, ma può sperare in una riduzione. A 27 anni, considerando la sua personalità un po' fragile, la sua stessa carriera è a rischio. E' il secondo caso di positività per un tennista britannico: nel 2004, trovarono il nandrolone nelle urine di Greg Rusedski, ma era a fine carriera e comunque se la cavò con poco. Imitando Maria Sharapova, Evans ha convocato una conferenza stampa presso un hotel, ma non ha mostrato la stessa capacità di gestire il momento. Era visibilmente scosso, accompagnato dal suo manager e dalla fidanzata. Prima di leggere un comunicato, ha fatto un respiro profondo. Dopo l'annuncio, si è alzato ed è andato via. I giornalisti non hanno potuto fare domande. “E' una giornata molto difficile per me – ha detto Evans – pochi giorni fa mi è arrivata la notifica che in aprile sono risultato positivo a un test antidoping. Hanno rilevato la cocaina. E' importante dire che l'ho assunta fuori dalle competizioni e in un contesto totalmente estraneo al tennis. Ho commesso un errore e devo affrontarlo. Ho deluso molte persone: la mia famiglia, il mio coach, il mio team, gli sponsor, il tennis britannico e i miei sostenitori. Posso solo scusarmi, profondamente, dal profondo del mio cuore. E' un'esperienza triste e umiliante”. In sede processuale, per ottenere uno sconto della pena, dovrà dimostrare che si è trattato di un'assunzione per ragioni ricreative. Può farcela, tenendo conto che la cocaina non è certo ritenuta una tipica sostanza dopante, pur essendo uno stimolante vietato dal codice WADA.

SEMBRAVA UN FIGLIOL PRODIGO
Si narra che diversi giocatori ne abbiano fatto uso negli anni 80, mettendone un po' nei polsini e poi inalando tra un punto e l'altro. Tuttavia, il doping ha fatto passi da gigante e oggi, le sostanze davvero performanti sono altre. I precedenti danno una mano a Evans: nel 2007, Martina Hingis prese due anni (peraltro, rinunciando a difendersi: semplicemente, annunciò il ritiro). Nel 2009, Gasquet riuscì a dimostrare di aver ingerito la cocaina in via del tutto accidentale, baciando una misteriosa ragazza di nome Pamela. Inizialmente squalificato per dodici mesi, ottenne il proscioglimento. La sospensione preventiva di Evans scatterà lunedì prossimo, dopodiché inizierà il processo presso il Tribunale Indipendente ITF. Ovviamente, potrà ricorrere al CAS di Losanna. Nelle ore immediatamente successive, le chiacchiere si sono focalizzate sul passato burrascoso di Evans, non certo un amante delle regole. Il suo rapporto con la Lawn Tennis Association si è sviluppato tra alti e bassi, come quando gli tagliarono i fondi perché fu beccato in un locale notturno la sera prima di giocare un match a Wimbledon Junior. Simon Timson, responsabile dell'alto livello per conto della LTA, ha manifestato grande delusione. “Siamo contrari a qualsiasi tipo di droga e sosterremo il processo. Restiamo in contatto con Dan e gli forniremo adeguati consigli, sostegno e istruzioni su come affrontare il problema”. La notizia colpisce perché sembrava che Evans avesse finalmente trovato la maturità. In due anni aveva scalato oltre 700 posizioni, portandosi addirittura tra i top-50 ATP. Lo scorso gennaio aveva raggiunto gli ottavi all'Australian Open, peraltro vincendo una gran partita contro Marin Cilic. Più in generale, è un personaggio genuino, ribelle, figlio della Working Class britannica, nemico del luogo comune che vede il tennis come uno sport elitario, da “panna e fragole”. Poco prima dell'annuncio, ha cancellato i suoi profili sui social network, evitando di sottoporsi a un'inevitabile gogna popolare. Il test è stato effettuato durante il torneo di Barcellona, dove peraltro sarebbe arrivato al terzo turno. Lo hanno informato della positività il 16 giugno e lui non ha chiesto le controanalisi, accettando il verdetto del laboratorio.

IL PECCATORE HA TROVATO IL SUO FUTURO (Caldara, 13 gennaio 2017)