Passano gli anni, ma Venus Williams è sempre in campo e sempre splendente. Battendo Johanna Konta ha centrato i quarti anche agli Internazionali d’Italia, 19 anni dopo la prima partecipazione, ed è a meno di 300 punti dalla vetta della Race. Sarà lei ad approfittare del momento di stallo del circuito WTA? Avrebbe dell’incredibile…Serena non c’è, ma il cognome Williams sì. È destinata a diventare la costante dei prossimi mesi, con la vera regina del circuito WTA a far panchina sul divano di casa, in attesa della nascita del primogenito, e la sorella maggiore Venus a rappresentare da sola il vessillo della famiglia che ha cambiato la storia del tennis femminile. Ma chi le adora più stare tranquillo: perché Venus c’è sempre, forte come sempre, al motto di “forever young” anche coi suoi 37 anni che la rendono di gran lunga la più anziana fra le giocatrici competitive ad altissimo livello, e sta facendo il suo compito più che degnamente. Il ranking WTA dice numero 12 ma mente al ribasso, visto che il grande avvio di 2017 di “Venere” la colloca addirittura al quarto posto della classifica Race to Singapore, a meno di 300 punti dalla vetta. E i risultati continuano ad arrivare: finale all’Australian Open, quarti a Indian Wells, semifinale a Miami e ora quarti anche agli Internazionali d’Italia, dove si è presentata per la prima volta nel 1998 (finale persa con Martina Hinghis), ha vinto il titolo l’anno seguente e diciotto stagioni più tardi ha rilanciato un’altra volta, superando per 6-1 3-6 6-1 un’avversaria molto impegnativa come Johanna Konta. La britannica d’Australia deve ancora approfondire la conoscenza con la terra rossa, ma va battuta e Venus l’ha fatto, tornando ai quarti a cinque anni dall’ultima volta e dichiarando il suo amore alla Città Eterna. “Adoro questo torneo – ha raccontato col classico sorriso d’ordinanza – e adoro Roma. È uno dei miei posti preferiti sulla faccia della terra, e questo è uno dei motivi per i quali torno sempre. Ho ottenuto anche tanti risultati qui: magari a volte non è andata bene, ma non ho mai lasciato in fretta la città. Voglio stare qui il più a lungo possibile”."NON SENTO DI AVERE 36 ANNI"
Spesso si parla del grande amore per il tennis della sorella Serena, ragione che la spinge ad andare avanti malgrado abbia stravinto tutto, ma il caso di Venus è ancora più significativo: lei la motivazione non la trova nei grandi successi, ma nella gioia di competere per continuare a sentirsi giovane. “Non sento di avere 36 anni: è un’età piuttosto giovane, ma non nel mondo del tennis. Ma ogni volta che metto piede in campo sento di poter sempre controllare il match. Se avere 36 anni vuol dire questo, darò volentieri il benvenuto ai 37. Per me l’unica cosa importante è provare a vincere, sempre, indipendentemente dal nome dell’avversaria. Continuo a lavorare moltissimo: a volte va bene, altre meno bene, ma sono qui e sento di avere ancora molto da dare”. Ha ragione, in circuito WTA in cui le altre big si passano la palla fra successi e tracolli, la sua continuità, unita all’esperienza e al privilegio di poter affrontare il tennis solamente come un divertimento, potrebbe diventare preziosissima. Anche per il Roland Garros, l’unico Slam dove ha giocato solo una finale, persa nel 2002. “La terra è una superficie particolare, il gioco è un po’ diverso e può capitare di perdere dei punti che paiono già vinti. Ci sono tante variabili. Ma ho parecchia esperienza sul rosso, e credo possa darmi una mano”. Domani Venus si giocherà con Garbine Muguruza l’accesso in una semifinale che al Foro Italico le manca dal 2009. Si sfideranno alle 19.30, orario perfetto per finire in tv a casa di Serena, che in settimana si è lamentata via social della produzione di Tennis Channel, rea di aver mostrato solo incontri maschili. Non sapeva che i diritti dei tornei WTA sono di proprietà dell’altra emittente beIN Sports, ma il fatto che abbia voglia di tennis è un buon segno. “Se mi ha parlato della possibilità di tornare dopo il parto? Sì, ma su questo terrò la bocca chiusa”, ha detto Venus, aggiungendo che non sarà una zia modello. Anzi. “Vizierò il bambino per rendere più difficile la vita di Serena, come lei ha fatto col mio cane: devo vendicarmi. Lascerò dormire il bambino nel mio letto, gli darò le caramelle, gli lascerò fare tutto ciò che vuole. No, dai scherzo, sarebbe divertente ma non è una buona idea. E lei non me lo permetterebbe mai”.
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