La coppia azzurra supera in 3 set la coppia australiana Barty/Dell’Acqua e conquista il terzo Slam. Nel torneo junior nulla da fare per Baldi. Ascolta le interviste… da Melbourne, ALESSANDRO TERZIANI

da Melbourne, Alessandro Terziani – foto Getty Images

Sara Errani e Roberta Vinci, un anno dopo, ancora in finale agli Australian Open. Questa volta da favorite. Avversarie le australiane Ashleigh Barty, 16 anni, e Casey Dell’Acqua, 12 anni più anziana. Curiosamente la Dell’Acqua vanta una finale in doppio al Roland Garros 2008 in coppia con Francesca Schiavone.

Le azzurre, prima coppia mondiale, sono alla caccia del terzo Slam, dopo Roland Garros e US Open 2012. Le azzurre partono con il cipiglio giusto. Effettuano subito il break sul servizio della mancina Dell’Acqua che, inizialmente, è la gamba zoppa del doppio aussie. Un altro break sulla Dell’Acqua e le azzurre portano a casa il primo set in soli 29 minuti. Le ‘cichi’ somo molto più affiatate dell’improvvisata coppia avversaria. Ancora un break sulla povera Dell’Acqua e le italiane vanno sul 2-1 e servizio. Qui inizia una nuova partita.

Sara Errani gioca un brutto game di servizio e subisce il contro break. Le australiane prendono fiducia con il pubblico amico che inizia ad incitarle calorosamente. Anche Roberta Vinci inizia a sbagliare facili voleè. Sul nuovo servizio della Errani è ancora break. Serve la Barty e le australiane pareggiano il conto dei set. Si riapre una partita che sembrava ormai finita.

Il terzo set inizia in modo atipico. I primi due giochi vedono perdere il servizio la Vinci e la Barty che ancora non lo avevano mai ceduto. Il sesto gioco è decisivo. La Barty, decisamente calata nel terzo set, cede ancora il servizio. E’ l’allungo decisivo delle italiane che, tornate sui loro livelli consueti, non concedono più nulla alle avversari. Gli Australian Open sono loro. Adesso manca solo Wimbledon per realizzare il Grand Slam Career.

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Errani/Vinci b. Barty/Dell’Acqua 6-2 3-6 6-2

 

Nulla da fare per Filippo Baldi contro Nick Kyrgios, australiano di genitori grechi, nella semifinale del torneo junior. Kyrgios, fisico già da adulto, è troppo più potente dell’azzurrino. L’australiano, alto 191 cm, serve ben 9 ace in 7 turni di battuta. Per la potenza del servizio, nelle qualificazioni del torneo open ha servito a 210 km/h, è soprannominato ‘Scud’, come Philippoussis.  Potenti anche i colpi di rimbalzo. Baldi fatica a reggere lo scambio. Il match, senza storia, dura solo 41 minuti. Un plauso a Baldi autore comunque di un ottimo torneo.

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Kyrgios b. Baldi 6-2 6-1