FED CUP – L’azzurra impiega poco più di un’ora per mettere KO una Hampton che si è disunita troppo presto. Sel secondo set, l’azzurra si è letteralmente divertita. E’ finita 6-2 6-1. 
Dall’inviato a Rimini, Riccardo Bisti – 9 febbraio 2013
 
Italia-Usa è iniziata con un bel passante di rovescio messo a segno da Sara Errani. In fondo, è stato lo specchio della differenza abissale (almeno sulla terra) tra l’azzurra e Jamie Hampton. L'americana si è presentata al 105 Stadium piena di speranze, ricacciate in gola già al terzo game. La Hampton voleva zittire gli italiani, soprattutto quelli che non l’avevano vista giocare a Melbourne. Il suo tennis ad alto rischio, che la rende una specie di Nalbandian in gonnella, è durato lo spazio di un game. Sotto 15-40 nel primo game, ha tirato tre splendidi colpi vincenti e ha tenuto il primo turno di battuta, accompagnandolo con un “Come On!”. Poteva essere l’inizio di una battaglia, è stato un misero fuoco di paglia. La Errani ha preso il largo già nel secondo set, dando il là a un 6-2 6-1 che non ammette repliche. Ai cambi di campo Mary Joe Fernandez si sbracciava, provava a dare indicazioni, ma semplicemente le mancavano le armi tecniche per dare fastidio all’azzurra. Nel primo set si è tenuta a galla con uno splendido rovescio lungolinea, ma la Errani era padrona del campo. Nello scambio da fondocampo, la Errani trasmetteva una bella sensazione di sicurezza. Per la Hampton era tutto il contrario, soprattutto con un dritto bello esteticamente ma troppo rischioso. Ha commesso un mucchio di errori, soprattutto in lunghezza. Questo ha dato fiducia alla Errani, che spesso prendeva l’iniziativa con il dritto e con una smorzata che ormai è un marchio di fabbrica. Per la verità, in tutto il primo set, la Hampton è stata in partita. Sul 3-2, è salita 40-40 sul servizio della Errani. Non ha conquistato palle break, ma forse poteva fare qualcosa di più. Ha peccato di inesperienza: sulle morbide seconde palle della Errani, una banca per le giocatrici più scafate, si avventava con rabbia e sparacchiava tante, troppe risposte out.
 
Da parte sua, la Errani giocava sempre meglio, spinta da un pubblico caloroso ma corretto, rumoroso ma competente. Un gran rovescio lungolinea le ha consegnato il primo set in un ottavo game dopo aver annullato l’unica palla break della partita. Nel secondo set, il match è diventato una dolce passerella per l’Italiana. La Hampton è uscita dalla partita, mentalmente ancor più che tecnicamente. La Errani l’ha demolita, dandole la sensazione di non avere soluzioni. Con il punteggio a suo favore, l’azzurra ha iniziato a divertirsi sul campo, intensificando il numero di palle corte e diventando ancora più aggressiva in risposta. Le restavano in campo quasi tutte le palle, e così il set scivolava via con una rapidità impressionante, inedita per un match sulla terra battuta. E così c’era soltanto il tempo di festeggiare e dare il via a un match che potrebbe diventare una passerella. Molto dipenderà dall’esito di Vinci-Lepchenko. In conferenza stampa, la Errani era tranquilla, per nulla esaltata. “Credo che sia stato uno dei match migliori in stagione. Tuttavia non credo che lei abbia giocato male, anzi. Ci sono stati tanti game lottati. All’inizio c’era tanta tensione, ma credo di averla gestita bene. Sono contenta anche per questo”. Naturalmente ha ammesso che la terra battuta le ha dato una mano. “Ovviamente è la mia superficie e mi ha aiutato. Non credo che essere più aggressiva sarebbe servito a vincere più facilmente, anzi. Palleggiare e aspettare il momento giusto è la base del mio gioco. Anzi, se avessi corso troppi rischi, probabilmente avrei commesso più errori”. Due chiacchiere con le TV e poi via, a salutare i parenti (“Ho visto i miei genitori, ma mi sono concentrata solo sulla partita e non sull’esterno”) e in panchina a fare il tifo per l’amica-sorella Roberta Vinci.