ROLAND GARROS. La delusione della Errani. "Purtroppo non sono riuscita a giocare scambi lunghi. Cercherò di migliorare il servizio, ma più di tanto non posso fare"


Sara Errani entrerà tra le top 10 nel ranking di lunedì

Non aveva tanta voglia di parlare nè sorridere. Sara Errani sa di aver ottenuto un grande risultato, ma perdere 6-3 6-2 non fa mai piacere. La sua conferenza stampa non è particolarmente foriera di spunti, se non per confermare la sensazione avuta in campo: la Sharapova riusciva a risolvere gli scambi entro 2-3 colpi, proprio quello che "Sarita" non si augurava.
 
Come ti sembra di aver gestito il match?
Sono partita molto male. Giocatrici come lei, se lasci alcuni game di vantaggio, si rilassano. Penso che lei abbia giocato bene. Per me è stato difficile iniziare il punto come avrei voluto che si sviluppasse. Nei colpi di inizio gioco lei giocava alla grande, così io non sono riuscita a esprimere il gioco che avrei voluto.
 
Mi sembra che nel secondo set tu abbia giocato bene. Hai tirato fuori ottimi colpi. Avevi dimenticato l'occasione persa e ti sei rimessa subito in partita?
Nel secondo ho giocato meglio, ma è sempre stato difficile. Lei ha vinto molti punti entro i primi 2-3 colpi, così per me era difficile. Non sono riuscita a giocare lunghi scambi come avrei voluto, è stata dura.
 
Visto che è stata la tua prima finale Slam, che differenze hai trovato? Che sensazioni hai provato nel giocare questo match?
Non so. Ero nervosa. Per me non è una cosa normale fare la finale in uno Slam. Non mi aspettavo di arrivarci. Ho vissuto due grandi settimane, per me è stato incredibile. Ma devo continuare a fare le stesse cose che ho sempre fatto. Cose normali, allenrami, provare a migliorare giorno dopo giorno come ho sempre fatto. Quindi devo pensare che arriveranno altre sconfitte. Lo devo sapere.
 
Hai parlato del servizio della Sharapova. E' qualcosa che pensi di poter migliorare?
Si, io provo sempre a migliorare. So che non è il mio colpo migliore, e quando affronti giocatrici così forti diventa un problema. Ci provo sempre. Tutti i giorni provo a migliorare, ma non è facile. Ne sono a conoscenza. Devo lavorare, ma so che forse non arriverò mai a servire come Maria o altre giocatrici. Devo convivere con questa cosa, provare a migliorarlo più che posso, ma sapendo che non sarà mai il mio colpo migliore.