Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Alessandro Terziani
Prima giornata a Wimbledon con uno splendido sole che sembra accompagnerà i Championships per le due settimane. Cinque gli azzurri impegnati oggi.
Sfortunata Flavia Pennetta (n.24) a cui è toccata in sorte una delle più forti giocatrici non comprese tra le teste di serie, la ventunenne kazaka Zarina Diyas (n.34). Primo set di ottimo livello con scambi molto intensi e con le due giocatrici che si dovevano superare per ottenere il punto. Un break sul 3-4 è fatale alla Pennetta. Nel secondo set l’azzurra è brava a reagire accorciando gli scambi e venendo con efficacia a prendere il punto a rete non appena possibile. Il rischio ripaga la Pennetta che pareggia il conto dei set. L’inizio del terzo set decide il match, con la kazaka che vola sul 4-0 approfittando di un comprensibile calo fisico dell’azzurra che le rende dodici anni di differenza. Con orgoglio la brindisina accorcia fino al 3-4 e al 4-5. Piccolo giallo sul 5-4 con la Diyas che spreca due match point, il secondo con un doppio fallo, per poi concedere la possibile palla del 5-5. La Pennetta gioca uno stupendo lungolinea di rovescio che una bionda giudice di linea chiama fuori tra la disperazione dell’azzurra convinta di aver subito un furto. Al terzo match point la kazaka chiude il match dopo 1 ora e 47 minuti. Favorevole impressione ha destato la giovane Diyas, allenata da Stefano Baraldo. Se riuscirà a esprimere una maggiore continuità di gioco, riducendo i passaggi a vuoto, ha grandi margini di miglioramento.
Diyas b. Pennetta 6-3 2-6 6-4
Sul court 17 Schiavone (n.80) ed Errani (n.19) danno vita ad un match molto combattuto e a tratti divertente come accade spesso quando si contrappongono due stili di gioco diametralmente opposti. La Schiavone che inventa gioco e si getta a rete, la Errani che corre e lotta su ogni palla da fondocampo. Il primo set va alla romagnola anche se il netto punteggio è bugiardo e non dà l’idea di quanto sia stato incerto. Orgogliosa e coraggiosa la milanese nell’aggiudicarsi il secondo set deliziando il pubblico con un paio di demi voleè spettacolari. Nel terzo set la Schiavone, che ha speso tantissimo, è sulle gambe e ha vita facile la Errani a chiudere il match a proprio favore.
Errani b. Schiavone 6-2 5-7 6-1
A poca distanza, sul court 14, Roberta Vinci (n.35) offre una prestazione piuttosto deludente contro la serba Aleksandra Krunic (n.82). Molto fallosa la tarantina che è incappata in una giornata decisamente negativa al servizio, il colpo su cui ha costruito molte delle sue fortune su questa superficie. La serba, non apparsa così irresistibile, troverà al secondo turno Sara Errani. Che inconsciamente la Vinci abbia temuto di giocare contro la sua vecchia amica per la prima volta dopo il divorzio in doppio?
Krunic b. Vinci 6-2 6-4
Nel Court 1 Simone Bolelli (n.55) ripete con Kei Nishikori, purtroppo con lo stesso risultato, la bella prestazione dello scorso anno che lo vide soccombere solo al quinto set. Il giapponese, apparso molto migliorato al servizio, ha concesso davvero poco. L’azzurro è stato micidiale con l’uno-due servizio-diritto. Nel primo set tre chance di break per Bolelli e quattro per Nishikori. L’emiliano non ne sfrutta alcuna, il giapponese due e porta a casa il set. Il secondo set fila via veloce senza sussulti fino al tie-break che Bolelli gioca magistralmente. Un solo break a favore di Nishikori decide il terzo set. Nel quarto l’azzurro, sul 3-2, strappa il servizio del giapponese per la prima e unica volta nel match. Si va al quinto. Sull’1-0 per il giapponese si decide il match. Nishikori si procura due palle break. La prima è annullata da Bolelli con un ace. Sulla seconda l’azzurro commette un incredibile e fatale errore. Gioca potente ma centrale un facile diritto a un metro dalla rete che, anche fortunosamente, il giapponese riesce a ribattere. Bolelli, sorpreso, sbaglia la voleè in allungo. Nishikori capitalizza il break tenendo il proprio servizio fino al termine del set e del match.
Nishikori b. Bolelli 6-3 6-7 6-2 3-6 6-3