Esordio vincente per l’azzurra a Toronto, ma c’è una novità: Sarita sta provando un nuovo movimento al servizio. Riuscirà a migliorarlo? Negli ottavi affronta Alize Cornet.
Sara Errani sta continuando a lavorare sul suo tennis
Di Riccardo Bisti – 8 agosto 2013
Si può migliorare a 26 anni? Certo. Soprattutto se ti chiami Sara Errani e non puoi fermarti. Giunta al numero 5 WTA, la romagnola sa bene che restare in cima non è semplice nè scontato. Per questo ha cercato di sfruttare la pausa dopo Wimbledon e la finale a Palermo. La notizia del giorno, insomma, non è la vittoria su Klara Zakopalova a Toronto (2.369.000$, cemento), ma una modifica tecnica figlia del desiderio di migliorare e centrare i due obiettivi più a portata di mano: raggiungere il quarto posto WTA, eguagliando Francesca Schiavone e Adriano Panatta, e centrare un piazzamento al Masters WTA per il secondo anno consecutivo, come non è mai riuscito a nessun tennista italiano (uomini e donne compresi). Nel 6-2 7-6 di Toronto, oltre all’abbronzatura di qualche giorno in spiaggia, si è visto qualcosa di nuovo al servizio. Ormai Sara è vicinissima al limite, ma la battuta continua a crearle un mucchio di problemi. Non potrebbe essere altrimenti se sei alta 164 centimetri a hai un movimento tutt’altro che lineare. E allora che fare? “Io ci lavoro sempre – ha detto a Roma dopo la sconfitta contro Vika Azarenka – ma ci siamo resi conto che se miglioro qualcosa da una parte, perdo qualcosa in altri aspetti del mio gioco”. Evidentemente è cambiato qualcosa. Nel match di Toronto, su un Campo Centrale desolatamente vuoto (un po’ per la pausa dovuta alla pioggia, un po’ per il disinteresse per il tennis femminile) abbiamo visto una Errani sperimentale.
“Sarita” ha cambiato il movimento delle gambe. Rispetto all’ultima uscita ufficiale (la finale di Palermo contro Roberta Vinci), non porta più la destra accanto alla sinistra, ma resta con le gambe parallele. Per utilizzare un linguaggio molto in voga negli anni 80 e 90, ha abbandonato il “pin point” e ha adottato il “plat form”. Questo nuovo movimento dovrebbe garantire più pesantezza che velocità. Il servizio resta liftato, ma prova ad essere più pesante, profondo e meno attaccabile. L’intenzione è buona, ma siamo ancora in profondo “work in progress”. La Errani ha commesso diversi errori e ha dovuto ripetere molte volte il movimento a causa di un errato lancio di palla. Tipico sbaglio di chi non ha sufficiente familiarità con il movimento. Non è semplice cambiare a 26 anni, specie se sei tra le top-10. Ma “Sarita” non perde la voglia di migliorare. E allora si lancia in questa nuova sfida, nella speranza di evitare di subire un “golden set” come lo scorso anno a Wimbledon contro la Shvedova o non potersi difendere nelle semifinali Slam di New York e Parigi, quando Serena Williams si avventava come uno sparviero sulle “mozzarelle” di Sarita.
La Errani non ha giocato benissimo, anche perchè la Zakopalova è sempre difficile da affrontare. E’ una tennista umorale, senza alcuna continuità. Quando colpisce da ferma, possiede una fiondata di dritto molto incisiva. Ma ogni tanto cade in terrificanti pausa agonistiche, come nel cuore del primo set, quando dal 2-1 e 15-40 sul servizio della Errani ha perso 18 punti di fila (diciotto!) fino al 5-2 e 30-0 per l’azzurra. In verità, Sarita non ha fatto granchè, sapendo che la Zakopalova le avrebbe regalato il match. Nel secondo, la ceca ha tenuto in campo alcune bordate di dritto ed è salita prima 3-1 e 4-2 salvo entrare nel prevedibile black-out. La Errani è andata a servire sul 5-4, ha sciupato due matchpoint ma non è riuscita a chiudere e si è trovata a giocare un delicato tie-break. Lì ha mostrato la sicurezza delle campionesse ed è stata impeccabile, chiudendo 7-2 senza patemi. Negli ottavi se la vedrà con Alize Cornet, brava a superare Maria Kirilenko. Sarita ha vinto due dei tre precedenti e parte favorita, anche se l’attenzione sarà soprattutto sul servizio. Nel frattempo è approdata agli ottavi anche Roberta Vinci (6-0 6-4 a Ekaterina Makarova, peraltro dopo aver rimontato da 2-4 nel secondo set), e adesso sfiderà Dominika Cibulkova, già battuta a Wimbledon e avanti 5-2 nei precedenti. Nella notte italiana è giunta la sconfitta di Flavia Pennetta, che ha ceduto con onore ad Ana Ivanovic, vincitrice con un doppio 6-4.
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