di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Per il terzo anno consecutivo, la terra rossa parigina si colora d'azzurro. Azzurro, che nel tennis italiano, deve essere declinato ancora una volta al femminile. L'eroina nostrana porta il nome di Sara Errani, emiliana di nascita e romagnola d'adozione che regala alla sua regione colpita dal recente sisma – e all'Italia intera, una nuova indimenticabile pagina di sport.
Teatro dell'impresa è Parigi, campo Philippe Chatrier. A Tifare sugli spalti anche Lea Pericoli e Nicola Pietarngeli con la famiglia Errani al gran completo e coach Lozano. Attrice co-protagonista (ma alla fine comprimaria) quella Sammantha Stosur che l'aveva sino ad oggi sempre battuta. L'ultima volta a Roma, due settimane orsono.
In palio c'è la finale del Roland Garros, che da due anni (per merito di Francesca Schiavone), vede un'azzurra in campo. E Sara Errani, primattrice della scena, conferma la validità del famoso detto “non c'è due senza tre”. Vittoria di cuore, di testa, di tutto quella di Sara. Capace di primeggiare quando la lotta si fa serrata, di soffrire quando l'avversaria imperversa e di azzannare la preda quando è in ginocchio.
21] S Errani b. [6] S Stosur 7-5 1-6 6-3
Ecco la cronaca nei dettagli dell'impresa
Avvio sprint di Sam che vola 2-0 con tre aces nel game d'apertura ed una serie di spaventosi dritti vincenti. La reazione di Sarita è un parziale di 8-0 che, complice qualche “steccata” dell'avversaria e qualche seconda di servizio in meno, permettono all'azzurra di non far scappare Sam. Si procede seguendo i turni di battuta, e senza palle break, sino al 5-5. L'australiana si affida al poderoso duo servizio-dritto, colpo quest'ultimo che fa male soprattutto quando colpisce l'angolo sinistro di Sara (ed il suo rovescio). Sara risponde con la consueta solidità, macinando punti su punti quando lo scambio si prolunga: grazie ad improvvise quanto mortifere accelerazioni, ma anche per merito di qualche errore dell'avversaria.
Le prime palle-break arrivano per Sara nell'11° gioco: brava l'australiana ad annullare le prime due (col solito dritto), ma bravissima Sara a sfruttare la “terza”. Sam affossa infatti in rete una volee di rovescio. L'australiana accusa il colpo e consegna il set con un 12° game colmo di errori. In 46 minuti è 7-5 per Sara che in piena trance agonistica si procura subito l'opportunità di breakkare la sua avversaria. E' il primo rovescio vincente del match a salvare nell'occasione Sam. Ed è ancora il colpo meno forte che dà all'oceanica il break nel game seguente, complice anche un deleterio doppio fallo di Sara tiepidamente contestato dall'italiana.
Avanti 3-0, Sam lascia andare il braccio. I regali dell'australiana non ci sono più, mentre i colpi di Sara sembrano non scalfire più le sicurezze dell'avversaria. Il secondo set, che si era aperto con la possibilità del break per l'azzurra, si trasforma in un lungo monologo di Stosur. Con il vento che si alza spazzando via le residue nuvole – causa della pioggia che rallentato di un'ora l'inizio delle ostilità – l'azzurra salva un set-ball (ed il “cappotto”), ma capitola poco dopo. 6-1 in 36 primi.
Prima del terzo set, Sara esce per qualche minuto dal campo. Il parziale decisivo si apre con una Stosur disastrosa, che sbaglia tutto quello che potrebbe. Con un parziale di 12-3, Sara si porta 3-0 senza dover faticare più di tanto. All'azzurra è sufficiente attendere l'errore dell'avversaria, piazzando al momento giusto l'accelerazione vincente. In rottura prolungata, l'australiana sente tutta la tensione di dover rimontare.
Nel 4° gioco, Sam riesce però a recuperare da 0-30: peccato però per il mancato 15-40, con un dritto sopra le rete indirizzato da Sara proprio nell'angolo dove rimane l'australiana, che la trafigge col passante. Dal possibile 4-0, al 3-2 il passo è breve. Al terzo tentativo è ancora il rovescio lungolinea, come nel break-ball all'inizio del secondo set, che sorregge Sam nel momento clou. Annullata una palla del 2-4 (anche con un nastro “amico”), che Sara si era guadagnata con una magica palla corta, Stosur impatta sul 3-3.
Neppure la rimonta subita demoralizza la nostra eroina, che tiene il servizio a zero e piazza il break. Encomiabile Sarita che recupera tutto, ma disastrosa l'australiana a non chiudere punti già fatti. L'ottavo gioco è il gioco che decide l'incontro: Sara opera il break al terzo tentativo. Il game seguente è una formalità: l'australiana non fa neppure un punto. Poi è solo gioia, immensa con le lacrime che non possono mancare. Complimenti Sarita!
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