WTA CHAMPIONSHIPS – La romagnola fa quel che può, tiene duro in avvio ma poi la Sharapova le scarica addosso 39 vincenti. Giovedì c'è la Kvitova. 
WTA Championships: le fasi salienti della prima giornata

Di Riccardo Bisti – 24 ottobre 2012

 
Proviamo a vedere il bicchiere mezzo pieno. Nel tennis non esiste la proprietà transitiva, ma se Maria Sharapova aveva battuto Sara Errani 6-3 6-2 sulla terra, c’era il timore che indoor sarebbe stato un massacro. Invece è finita con identico punteggio. Anzi, a differenza della finale del Roland Garros, Sarita è entrata in campo ben decisa. Sapeva cosa fare, e per una quarantina di minuti c’è riuscita. Provava a disegnare tennis con il suo gioco costruito pezzo dopo pezzo, allungando gli scambi come piace a lei. La superficie di Istanbul non è velocissima, si può palleggiare. E allora è legittimo prendere un break di vantaggio (2-1 e servizio) e sperare nel miracolo. Ma il sogno dura poco, anche perché il servizio della Errani è un handicap enorme. Le velocità sono imbarazzanti, le avversarie fanno ciò che vogliono. Sulla terra, la rotazione in kick le evita di essere aggredita. Sulle altre superfici è più difficile. Se la percentuale di prime palle è addirittura inferiore a quella della Sharapova (63% contro 67%), l’impresa diventa disperata. Eppure, per 40 minuti, la Errani ha tenuto duro ed è riuscita a fare match pari contro la russa, che ritroverà tra 38 giorni al Forum di Assago per La Grande Sfida. “Sono partita piano – ha ammesso la Sharapova – davo tempo a Sara, è quello che le piace. La capacità di variare è una delle ragioni delle sue tante vittorie. Le piace aprirsi gli angoli. All’inizio gli scambi erano troppo lunghi, poi ho provato ad essere più aggressiva e questo mi ha dato una mano”. Tutto vero. Quando Masha ha aggiustato il mirino, la differenza si è sentita tutta. 39 colpi vicenti a 6 dicono tutto. La Sharapova, inoltre, è stata molto incisiva con il dritto, colpo meno sicuro. Ha tirato ben 22 winners: “Non li ho contati, ma credo sia un ottimo numero! – ha aggiunto la russa – ma non penso di averli tirati nei primi 4-5 giochi, quando non riuscivo ad essere aggressiva”.
 
La Sharapova tiene particolarmente a questo Masters, perché l’anno scorso non era in condizione di difendersi. Giocò due partite da infortunata (caviglia), poi si ritirò. Quest’anno le cose vanno molto meglio. “E non solo perché sto bene fisicamente. Stare bene ti offre grandi motivazioni”. La Sharapova andrà a caccia del secondo titolo ai WTA Championships dopo quello del 2004 a Los Angeles, quando era ancora minorenne. Da allora è successo di tutto: è diventata l’atleta più pagata al mondo, ha completato il Career Grand Slam ma ha anche rischiato grosso con l’infortunio alla spalla che l’ha bloccata per nove mesi tra il 2008 e il 2009. La Sharapova può chiudere l’anno al numero 1, ma vincere il torneo potrebbe non bastare: deve sperare nelle disgrazie della nemica Azarenka, la stessa che l’ha battuta in finale a Melbourne, Indian Wells e a Pechino, nonché in semifinale allo Us Open. Le due non si amano, si sono quasi ignorate anche durante la cerimonia inaugurale. Masha ci proverà fino all’ultimo, ma sarà dura. Non solo la Azarenka ha ancora la bava alla bocca, ma c’è una Serena Williams che sembra superiore a entrambe. La leadership mondiale? L’ha persa nelle quattro finali cedute alla bielorussa. 
  
E la Errani? Sostenuta da un clan di sei persone (tra cui Roberta Vinci, amica e compagna di doppio), ha fatto quel che ha potuto. Finchè la Sharapova non ha alzato il volume, lo ha fatto piuttosto bene. 6 colpi vincenti e 13 errori sono un bilancio accettabile. Meno accettabili i dritti troppo corti che consentivano alla Sharapova di prendere in mano lo scambio. Dal 2-1 Errani, la russa ha vinto 11 dei 14 game successivi. A un certo punto è subentrato lo scoramento. E’ normale. Ti sembra di finire sotto a un treno senza avere le armi per tirarsi su. La Errani ha abbattuto il tabù delle vittorie sulle top 10, ma non quello delle top 5. Il bilancio in carriera parla di zero vittorie e ventidue sconfitte. Sarita tornerà in campo giovedì contro la Kvitova, numero 6. Potrebbe portarle bene, visto che le sue vittorie più belle sono arrivate proprio contro la numero 6 WTA: Samantha Stosur a Parigi e Angelique Kerber allo Us Open. Si dice che non ci sia due senza tre….”C’è sempre un po’ di tensione quando giochi il Masters per la prima volta, ma non ho avuto problemi – ha chiosato la romagnola – ho giocato un buon match, sono contenta di quello che ho fatto. Complimenti a lei, ha giocato solida e profonda”. Esserci è già un successo, la Errani lo sa. Ma contro la pessima Kvitova vista martedì, può giocarsela e diventare la seconda italiana a vincere un match al Masters di fine anno: Panatta e Barazzutti sono rimasti al palo: l’unico successo lo ha firmato la Schiavone nel 2010, quando battè Elena Dementieva nell’ultimo match della russa. Vincere un match senza essere già matematicamente eliminata sarebbe un piccolo record. L’obiettivo della Errani, in attesa del doppio, deve essere questo.
 
TEB BNP PARIBAS WTA CHAMPIONSHIPS 2012
 
Prima Giornata
Agnieszka Radwanska (Pol) b. Petra Kvitova (Cec) 6-3 6-2
Serena Williams (Usa) b. Angelique Kerber (Ger) 6-4 6-1
Maria Sharapova (Rus) b. Sara Errani (Ita) 6-3 6-2
 
Seconda giornata
Serena Williams (Usa) vs. Na Li (Cin)
Victoria Azarenka (Blr) vs. Angelique Kerber (Ger)
Maria Sharapova (Rus) vs. Agnieszka Radwanska (Pol)


Maria Sharapova ha tirato 39 vincenti, 22 con il dritto