PARIGI – «Cosa mi inorgoglisce di più della mia carriera? La perseveranza che ho avuto nei momenti più difficili della mia carriera. Non ho mai pensato di smettere, nella consapevolezza di poter tornare a rivivere grandi emozioni. Ci sono riuscita, e questo mi rende davvero felice». A 37 anni Sara Errani non finisce di stupire. Il ritorno tra le prime cento del mondo, la vittoria con Jasmine Paolini nel doppio a Roma («una gioia incredibile, non avrei mai pensato di poter tornare ad alzare un trofeo come questo»), la quinta partecipazione alle Olimpiadi – sicura in doppio, difficile ma ancora possibile anche in singolare – e il successo di oggi su Schmiedlova è una ulteriore conferma della sua seconda giovinezza.
Ex numero 5 del mondo, finalista dodici anni fa al Roland Garros, Sara era finita qualche anno fa in un buco nero di sconfitte e impotenza (quelle continue battute da sotto…) che sembravano davvero un preludio al ritiro dal tennis agonistico. «Ma io a smettere non ho mai pensato – la replica – ho dovuto battere anche i fantasmi che sentivo di avere dentro di me ma alla fine la passione per lo sport ha prevalso. Ho imparato ad accettare certe situazioni, parlo anche della persona e non solo della tennista, a convivere con gli incubi che ci sono ancora, anche se nascosti da qualche parte, ma ho vinto io».
Ora in secondo turno la aspetta Emma Navarro, numero 24 del mondo. «Mi piace molto come gioca, i suoi colpi, la sua tranquillità, come si muove in campo. Sono contenta di potermi confrontare con lei». Visti gli ultimi risultati ottenuti, non è una domanda tanto attuale, ma ha già pensato a cosa fare quando smetterà di giocare? Si dedicherà davvero al padel? «Il padel mi diverte molto, ci gioco spesso, però no, non so cosa farò dopo. Ho ripreso a divertirmi, a provare gioia in campo. E sono felice». E i suoi occhi, sempre più azzurri, sembrano davvero confermarlo.