La coppia azzurra commenta a caldo la bella vittoria nel WTA 1000 di Doha, con la prospettiva ora di poter competere realisticamente per uno Slam
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DOHA – Non è stata una partita così appassionante e drammatica come la semifinale vinta ieri contro Andreeva-Shnaider, ma le emozioni e la rimonta non sono mancate neanche oggi, con Errani e Paolini capaci di recuperare da 3-5 in entrambi i set. Il successo contro Jang e Wu certifica il primo trofeo vinto dalle azzurre nella stagione, il sesto da quando è nato questo sodalizio – un anno e mezzo fa – e il secondo in un torneo “1000″, dopo gli Internazionali di Roma del maggio scorso. «Non è stata una partita facile – commenta Errani, definita “the chief”, “il capo”, da Jasmine – loro avevano vinto due tornei quest’anno, giocano bene sotto rete. Il servizio da sotto sul match point? Ogni tanto ci provo, per sorprendere chi risponde, questa volta è andata bene…». «Nei due set abbiamo avuto tante chance – aggiunge Paolini – potevamo forse chiudere la partita prima, però siamo state brave nei momenti decisivi. Se mi è tornato il sorriso dopo la sconfitta in singolare? Beh, avete visto come sta giocando Ostapenko (che l’ha battuta 6-2 6-2 negli ottavi, nda), e poi vincere fa sempre bene». Alla domanda se ha visto il tabellone di Dubai appena sorteggiato, svicola rapidamente: «So che debutto contro una qualificata poi non voglio sapere altro…». E allora lo diciamo noi: Paolini non è stata troppo fortunata, è nel quarto di tabellone occupato anche da Rybakina, Badosa e ancora Ostapenko, mentre negli ottavi potrebbe avere Vekic o Kostyuk.
Errani e Paolini hanno vinto il loro primo torneo insieme a Monastir, in Tunisia, nel novembre del 2023. «Adesso ci conosciamo molto meglio – il parere di Paolini – l’intesa è migliorata e abbiamo molte più soluzioni nel nostro gioco». «Continuiamo a divertirci – si inserisce Errani – parliamo tanto e condividiamo il nostro lavoro, questo è importante».
Obiettivo Grande Slam, nel 2025? Un anno fa Errani e Paolini ci sono andate vicino, con la finale del Roland Garros persa contro Gauff-Siniakova. «Ci pensiamo, certo – risponde Errani, che di Slam ne ha portati a casa già cinque, su un totale di 33 doppi vinti – ma non è facile, ci sono tante coppie agguerrite e bisogna vincere sei partite. Però certo, ci proveremo. Sulla terra abbiamo più chance ma possiamo fare bene anche sul cemento».
Non si può non chiudere chiedendo un commento sulla vicenda relativa al caso Sinner, con l’accordo raggiunto tra la Wada e il numero 1 del mondo, squalificato per tre mesi. «Se ha scelto questa strada – è la risposta di Paolini – evidentemente si sentiva di fare la cosa giusta». «L’importante – il controcanto di Errani – è che fra tre mesi Jannik possa mettersi definitivamente alle spalle questa storia e ricominciare a giocare con l’animo finalmente più leggero». E su questo, siamo d’accordo tutti.