Dopo 79 anni, una tennista italiana torna in semifinale per due anni di fila. La Errani batte Na Li con una testa formidabile e la schianta alla distanza. La cinese: "Non stavo bene".
Da Roma, Riccardo Bisti – 16 maggio 2014
Se dobbiamo toccare i libri di storia e spulciare i dati più curiosi, è sempre un ottimo segno. Sara Errani ha centrato un’impresa che mancava dagli anni 30, dai tempi della leggendaria Lucia Valerio: centrare per due anni di fila la semifinale agli Internazionali BNL d’Italia. L’anno scorso aveva messo fine a un digiuno di 28 anni (ma nel 1985 fu un’edizione strana, con tre azzurre su quattro in semifinale, giocata presso l’Italsider di Taranto), ma quella di oggi è ancora più gustosa, perché l’ha conquistata sul campo, battendo la numero 2 WTA, mentre l’anno scorso aveva usufruito del ritiro di Maria Sharapova. Insomma, c’è tutto per festeggiare e dare alla romagnola un’altra paginetta nel libro d’oro del tennis italiano. Anche perché il suo bilancio stagionale contro le prime 10 era in rosso. Sarita ha smentito tutti nel momento più importante, contro l’avversaria più forte. Perché Na Li è un’ex campionessa del Roland Garros e adora giocare sulla terra, anche se da giovane era più occupata a sfuggire alla nomenclatura cinese piuttosto che a scegliere una superficie. Sarita è stata grande, granitica sul piano mentale. Avrebbe potuto crollare tante volte, nel 6-3 4-6 6-2 che l’ha spinta nella Final Four romana. Troverà la vincente di Jankovic-Radwanska. Avversarie dure, durissime, ma almeno giocabili. L’anno scorso Vika Azarenka si dimostrò troppo superiore. Stavolta ci si può provare. Sara ha fatto il meglio, quello che il suo talento e il suo fisico le consentono. E’ stata aiutata dalla cinese: non c’è nulla di male nel riconoscerlo. Ma il successo è stra-meritato e avrebbe potuto maturare anche in due set.
NA LI SBAGLIA, SARA NO
In avvio, il momento-clou è stato uno scambio interminabile sul 3-2 Li e servizio Errani. 30-40, palla break. Sarita ha rimandato tutto di là, con orgoglio e coraggio, fino all’errore cinese: slancio ideale per quattro giochi di fila. Avanti di un set, la Errani ha continuato a fare il suo gioco. Un gioco che conosciamo, basato su grandi rincorse e colpi molto precisi. Da parte sua, la Li cercava di sfondare con entrambi i colpi, soprattutto il rovescio lungolinea. Un colpo che si porta da casa. Il secondo set è stato segnato da grande equilibrio, spezzato sul 4-4 da un break della cinese dopo un game molto combattuto. Il seguente servizio tenuto a zero era figlio del gioco precedente: un set pari, palla al centro. Ma la Errani non è mai uscita dal campo, peraltro affidandosi a un servizio un filo più incisivo. Il nuovo movimento ha portato la sua prima palla fino a 159 km/h. Aiutata dagli errori della Li, è salta 2-0 nel terzo set. A quel punto, la cinese è entrata in un’altalena impressionante. A suon di colpi vincenti è risalita sul 2-2, mettendo paura al pubblico con alcuni colpi di qualità impressionante. La svolta è arrivata in un punticino “piccolo piccolo”, come avrebbe detto Lea Pericoli (presente in prima fila, come sempre). 2-2, servizio Errani, 30-40. La risposta della cinese è finita lunga e lì è entrata in un tunnel da cui non è più uscita. Sarita ha tenuto il servizio, è salita 4-2 brekkando (a zero) grazie anche a un paio di rovesci lungolinea di ottima fattura, e ha approfittato degli errori della Li, sempre meno attenta. Commetteva 9 errori di fila (intervallati dall’unico punto vinto grazie a un rimbalzo irregolare) e non aveva più energie.
FORO ITALICO: NIENTE FINALE DAL 1950
E' opportuno ricordare che la Li ha detto di non sentirsi bene. Pare che abbia vomitato prima del match (dando la colpa alla pasta) e che nel complesso non fosse OK. “In campo, mi sentivo come ubriaca”. Detto che non è parso così per lunghi tratti, quando tirava un vincente dopo l’altro, ogni giocatore è responsabile di sé. E se è scesa in campo, deve assumersi le responsabilità di quello che succede. La Errani non deve porsi limiti, almeno in questo torneo. Battere la Li è il viatico migliore in vista del Roland Garros, dove avrà una pesante cambiale da difendere. Intanto ha confermato la semifinale di Roma e resta in corsa per restare numero 1 italiana e difendersi dall’assalto di Flavia Pennetta. Per riuscirci, deve arrivare almeno in finale. In quel caso, tra l’altro, sarebbe ad un passo dal ritorno tra le top-10, da cui è uscita un mese e mezzo fa. Ma oggi i numeri contano poco. Qui c’è in ballo la storia: dovesse arrivare in finale, sarebbe la prima azzurra al Foro Italico addirittura dal 1950, anno del successo di Annelies Ullstein Bossi Bellani. Che però era austriaca di nascita…insomma, cara Sarita, le pagine dei libri sono pronte. Starà a te farcele scrivere.
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