Foto Ray Giubilo

Che serata, che partita, che batticuore. In zona mista Sara e Jasmine arrivano stremate ma sollevate per un quarto di finale strappato, come dice Sara, «al caldo, all’umido, alla stanchezza, al tifo contro». Tanto che ala fine Sara scoppiata in un pianto liberatorio. Jasmine nonostante la sconfitta in singolare è ancora capace di ironia: «Sì, anche in doppio ho perso un set da 5-2 sopra: si vede che non ho imparato la lezione! C’è stato un momento che in campo eravamo 3 contro 1, perché io giocavo per le altre…»Sara come al solito analizza: «Siamo state brave a non mollare all’inizio del secondo set, non era facile rimettersi in piedi dopo quel primo set perso male. I due servizi dal basso nel super tiebreak? Ci ho pensato al momento, ma prima ho avvertito Jasmine. E la cosa buona è che sono venuti fuori due punti…». A un certo momento la Errani ha anche gridato ‘adesso basta!’ verso la tribuna: «No, non erano francesi, era mio fratello Davide, poverino – ride – continuava a dirmi ‘coraggio, coraggio!’… Ma sono stati bravi anche loro da fuori, hanno sofferto tanto, per fortuna c’erano anche parecchi italiani a tifare per noi». Quarto di finale in doppio, contro avversarie non conosciutissime («Ma è Sara quella che studia, ci pensa lei»), e mercoledì mattina per Sarita quarti anche in misto insieme a Vavassori. «Medaglia? Per carità, non se ne parla…». Viva la scaramanzia, almeno per stanotte.