Cara "Sarita" Errani, ti scrivo per ringraziarti per la gioia che ci hai regalato (a me e a tutta la redazione de Il Tennis Italiano) nel vederti là, vincente e piangente, di gioia anche tu dopo la vittoria su Samantha Stosur che ti proietta in finale.
Non c’è soddisfazione sportiva più grande che vedere un’atleta, che si è sempre impegnata a fondo per crescere e ottenere grandi risultati, proprio nel momento in cui questi risultati arrivano. Sono un premio meritato e un modello per tanti altri aspiranti giocatori e giocatrici.
Tutti possono farcela e al tempo stesso solo pochissimi ce la fanno. Non tutti infatti hanno il tuo talento, che è insieme una mano delicata e una testa durissima, determinata come poche altre.
Ma credo di non sbagliare dicendo che il segreto di tutta quella gioia vincente sia avere un sogno e inseguirlo con tutte le proprie forze. Questa è una scelta alla portata di tutti coloro che sono disposti a giocarsi tutto.
Certo, tu hai anche genitori splendidi (papà Giogio, mamma Fulvia) che ti hanno sempre sostenuto anche quando nessuno sembrava credere in te; hai un allenatore (Pablo Lozano) umile e intelligente che ha condiviso il tuo sogno.
Però credo che la gioia che ho provato oggi nel vedertio felice di vincere e raggiungere la finale al Roland Garros (un risultato che solo un’altra donna e due uomini hanno raggiunto nella storia del nostro tennis) sia sgorgata spontanea pensando che non sei una superdonna.
Dietro quegli occhi azzurri e quello splendido sorriso ho visto soprattutto una ragazza che non ha mai smesso di sognare.
Grazie ancora. Grazie di farci sognare con te.
Enzo Anderloni
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