Piemontesi protagonisti nel primo turno del Challenger di Torino. Eremin elimina Fabbiano, Napolitano e Donati avanzano con autorità. Bene Volandri, fuori Vanni e il numero uno Dutra Silva…

foto Anna Miletti

 

Talenti del tennis piemontese in bella mostra nella seconda giornata del tabellone principale dell’Atp Challenger Torino al Monviso Sporting Club (42.500 euro +H): i tre acuti, che confermano come il futuro del movimento italiano potrebbe passare proprio da queste parti, sono stati di Edoardo Eremin, Stefano Napolitano e Matteo Donati: classe 1993 il primo, classe 1995 gli altri due.

 

Il piemontese meno atteso, almeno per posizioni sulla griglia di partenza, era l'acquese Eremin: figlio di Igor, maestro russo da tantissimi anni in Italia ed ex nazionale Under 18, Eremin ha un potenziale enorme, non fosse altro perché può servire a circa 230 km/h e ha colpi di levatura devastante. Deve crederci e oggi l’ha fatto per battere Thomas Fabbiano, la seconda testa di serie della rassegna e nei fatti il giocatore con più alta classifica Atp in tabellone.

 

Primo set vinto da Fabbiano al nono game (6-3), grazie ad un break e alla maggior precisione di gioco. Nel secondo parziale, Eremin si è scatenato tramortendo il più nobile rivale con un 6-1 senza appello grazie a servizi incisivi, ace ed accelerazioni da fondo. L’ultima frazione è stata quella più equilibrata e spettacolar: Eremin non ha ceduto di una virgola, non ha lasciato campo e ha colto le occasioni che ha saputo crearsi, come quella per breccare Fabbiano nell’11° gioco. Salito sul 6-5 e servizio ha avuto tre match point consecutivi, grazie ad un servizio vincente e due ace. Bravo Fabbiano a riportarsi in parità. Ancora di più Eremin a chiudere al quarto match point (7-5) con l’ennesimo ace. Eremin attende il vincitore di Giannessi-Ignatik.

 

La vittoria più importante di carriera – ha detto Eremin al termine del match – che conferma il mio buon momento. Avevo già giocato bene a Napoli e la scorsa settimana a Barletta, superando Sjisling in primo turno. Qui vale doppio perché ero in casa e l’ho fatto davanti a mia madre Paola che mancava da sei anni ai miei match. Un successo che dedico a lei e a tutti quanti mi hanno sempre sostenuto. Molto importanti anche i consigli di Galimberti, con il quale mi sono allenato nell’ultimo periodo, in Federazione. Sono stato bravo a non mollare e crederci fino alla fine. Ora bisogna continuare”.

 

Promozione a pieni voti anche per il biellese Stefano Napolitano, che in due set e con un periodico 6-4 si è sbarazzato del francese Guez, giocatore esperto e da prendere con le dovute accortezze. Napolitano l’ha fatto dimostrando colpi e maturità, nonché quella crescita che in stagione era già stata avvalorata da risultati importanti come i primi quarti a livello Challenger in terra messicana. Per Napolitano, sfida ora contro il belga Coppejans, finalista del 2015 e giustiziere all’esordio, non senza fatica, del torinese Lorenzo Sonego.

 

Negli ottavi di finale pure l'alessandrino Matteo Donati, reduce da un inizio di stagione a dir poco travagliato per un problema alla schiena comparso prima delle qualificazioni degli Australian Open. Donati, ancora top 200 e alla ricerca di punti e fiducia per riprendere la scalata alla top-100 che è cosa ampiamente fattibile, ha piegato nettamente (6-1 6-2) il belga De Loore, proveniente dalle qualificazioni, dando l’impressione in molti passaggi del match di non forzare neppure al massimo. Ora troverà lo sloveno Blaz Rola, protagonista della seconda grande sorpresa di giornata: il mancino ha eliminato la prima testa di serie, Dutra Silva, risalirendo da 0-3 al 6-3 dopo aver conquistato il primo al tie-break (7-6).

 

Scontata ma doverosa la domanda sulle sue condizioni di salute. "La schiena? Tutto ok – ha risposto Donati  con un sorriso – mi sento bene”. Il torneo torinese ed il folto pubblico che oggi ha assiepato il campo stadio sono pronti ad applaudirlo ancora.  Eremin, invece, attende il vincitore di Giannessi-Ignatik.

 

Il quarto squillo azzurro è stato suonato da Filippo Volandri. Contro il belga Mertens, partita intensa in cui l’azzurro era alla ricerca delle buone sensazioni e della profondità, non sempre trovata in specie con il diritto. Grazie al rovescio ha però fatto la differenza nel 7-6 (7-5). Un break in favore del tennista belga, ad inizio set, ha deciso la seconda frazione e rimesso tutto in parità (6-3). Nel terzo set, Volandri ha alzato le cadenze portandosi subito in vantaggio per 2-0. Rinfrancato dal ritrovato feeling con il campo e con i colpi ha dominato il rivale chiudendo 6-0. Lo attende il francese Robert per un testa a testa tra esperti del circuito.

 

La giornata si era aperta con la sconfitta del toscano Luca Vanni, testa di serie numero 7, per mano dello spagnolo Enrique Lopez-Perez, prossimo avversario negli ottavi di Gianluca Naso. L’iberico ha ben comandato gli scambi spostandosi quasi sempre sul diritto, ma l’azzurro, top 100 lo scorso anno, non ha saputo cambiare ritmo adeguandosi a quello dell’avversario. Soprattutto non è stato aggressivo nei momenti giusti, vedi in dirittura quando aveva recuperato il break di svantaggio portandosi sul 4-5 e servizio. Peccato perché il suo tennis avrebbe potuto e dovuto essere molto più efficace.

 

Nella prima parte di giornata erano saliti tra i migliori sedici anche il croato Nikola Mektic, in arrivo dalle qualificazioni, che ha concesso le briciole allo slovacco Martin, non in un buon momento di forma (6-0 6-2); così il serbo Laslo Djere, che ha fermato 7-5 6-2 l’estone Zopp.
 

In allegato tabelloni e programma.