Starace-Bracciali perdono nettamente in tre set e l'Italia è già eliminata. Nulla da imputare ai nostri giocatori: la loro dimensione è questa. DI RICCARDO BISTI
Radek Stepanek e Tomas Berdych se la ridono: il doppio è stato poco più che una formalità

Di Riccardo Bisti – 11 febbraio 2012

 
Doveva andare così, è andata così. Neanche il tempo di assaporare il World Group ed è già tempo di pensare agli spareggi di settembre, in cui dovremo mantenere un posto al sole conquistato dopo 10 anni di nubi. Che Repubblica Ceca-Italia fosse un match proibitivo lo si sapeva, anche con il rientro di Andreas Seppi. Per dare un senso, una parvenza di equilibrio, era fondamentale chiudere 1-1 la prima giornata. Seppi avrebbe dovuto battere Stepanek, tutto lì. Ci è andato vicino ma non ce l’ha fatta. Non gliene facciamo una colpa, così come non devono sentirsi colpevoli Simone Bolelli (sconfitto in quattro set da Tomas Berdych) e la coppia Bracciali-Starace, battuta nettamente da Berdych-Stepanek in tre set. E’ finita 6-3 6-4 6-2 in meno di due ore, senza colpo ferire. Il doppio è stato il match più deludente della spedizione azzurra. Bracciali e Starace giocano bene, spesso e hanno una buona intesa anche fuori dal campo. Berdych e Stepanek, al contrario, giocano insieme solo in Davis. Inoltre era legittimo sperare che il numero 7 del mondo fosse un filino stanco dopo aver chiuso il singolare di venerdì alle 23.30. Niente di tutto questo. I cechi sono più forti, hanno più classe e una maggiore abitudine nel fronteggiare certi palcoscenici. Nonostante l’orgogliosa resistenza degli svedesi, capaci di vincere un doppio tanto eroico quanto inutile, la Repubblica Ceca affronterà la Serbia nella rivincita della semifinale del 2010 (e stavolta giocheranno in casa). Per l’Italia, invece, i problemi sono altri. A settembre giocheremo uno spareggio per non franare nuovamente in Serie B, o meglio “Gruppo I zona Europa-Africa”.
 
E’ troppo presto per ipotizzare gli scenari delle nostre possibili avversarie. Da una parte ci sono alcuni match del World Group non sono ancora definiti, dall’altra ci sono i Gruppi Zonali che eleggeranno le vincitrici soltanto dopo il weekend del 6-8 aprile. Potremmo essere tra le teste di serie, ma tutto dipenderà dal ranking di Coppa Davis che uscirà dopo l’8 aprile. L’Italia è una discreta squadra: non vale le prime otto ma dovrebbe stare con agio tra le prime 16. In altre parole, per finire nuovamente in B dovremmo essere piuttosto sfortunati nel sorteggio (tipo pescare un’Australia fuori casa, magari con Tomic e Hewitt in campo). Il weekend di Ostrava, quantomeno, non ha fatto danni. Nessuno si è infortunato, nessuno si è sfibrato psicologicamente. Andreas Seppi andrà a Rotterdam a cercare qualche punto prezioso per riprendere la scalata ai top 30 (anche se lui vorrebbe addirittura i primi 20), Potito Starace riprenderà la sua programmazione incentrata quasi esclusivamente sulla terra battuta e Daniele Bracciali continuerà a darci dentro in doppio. L’incognita arriva da Simone Bolelli. Prima di questo weekend sembrava in profonda crisi, dentro al tunnel in cui si è infilato due anni e mezzo fa e da cui non è mai uscito (salvo qualche sporadico exploit). Invece contro Berdych abbiamo visto un giocatore vivo, capace di tenere testa a un top 10 in gran forma. Adesso starà a lui dimostrare che non si tratta dell’ennesimo fuoco di paglia, magari aiutato dalle (ideali) condizioni psicologiche trovate a Ostrava e dalla compatibilità tecnica con il ceco. La stagione del “Bole” ripartirà tra due settimane, dal piccolo challenger di Florianopolis. Tappa obbligata per ritrovare se stesso. L’ennesima.
 
La terza giornata di Repubblica Ceca-Italia non ha alcun interesse. Si giocheranno due singolari-esibizione al meglio dei tre set, buoni per far contento il pubblico che ha pagato il biglietto e dare soddisfazione alle riserve. Del futuro della nostra nazionale ci sarà tempo per parlare. Una cosa sembra certa: con questi giocatori, difficilmente usciremo da questa dimensione. Che comunque è migliore di quella in cui eravamo sprofondati qualche anno fa. Per cambiare sogni e prospettive (in meglio, si spera) bisognerà aspettare le nuove generazioni. Pazienza, ci vuole pazienza.

REPUBBLICA CECA-ITALIA 3-0

Radek Stepanek b. Andreas Seppi 4-6 6-4 6-3 3-6 6-3
Tomas Berdych b. Simone Bolelli 6-3 4-6 7-5 6-2
Radek Stepanek / Tomas Berdych b. Daniele Bracciali / Potito Starace 6-3 6-4 6-2