Per la prima volta dopo un’eternità, l’Italia di Fed Cup non è stata tra le protagoniste del sorteggio di Fed Cup. Relegati nel World Group II a seguito dello sgretolamento del gruppo storico, simboleggiato dalle sconfitte in Francia e in Spagna, cercheremo una difficile risalita non tanto per la portata delle avversarie, quanto perché il gruppo del futuro è ancora incerto. “Mi terrei Knapp ed Errani per tutta la vita” ha detto Angelo Binaghi al termine degli Internazionali d’Italia. Buona squadra, ci mancherebbe, ma ben lontana dallo squadrone che ci ha fatto vincere quattro Fed Cup in sette anni (2006. 2009, 2010 e 2013). Il primo turno del 2017 (programmato per l’11-12 febbraio) ci ha riservato la Slovacchia, squadra medio-forte ma non certo imbattibile. L’unico precedente si era giocato in campo neutro, nel 2002 a Maspalomas, in una delle più fallimentari Final Four nella storia della competizione (che da lì a poco, infatti, avrebbe cambiato di nuovo formula). Perdemmo 3-1 contro le future vincitrici, forti di una giovanissima Daniela Hantuchova e Janette Husarova. C’era anche un pizzico d’Italia in quella squadra, poiché la Husarova era allenata dal bravo Raul Ranzinger, italiano a dispetto del nome esotico e di una vita avventurosa. Per questa ragione, si è dovuto effettuare il sorteggio e ci è andata bene. Si giocherà in Italia, presumibilmente sulla terra battuta. Difficile capire se il rosso (superficie sempre scelta da Corrado Barazzutti per i match interni, salvo il capitombolo del 2008 contro la Spagna) sia davvero le superficie migliore, poiché le slovacche hanno in Dominika Cibulkova una giocatrice capace di adattarsi a qualsiasi condizione, mentre la loro numero 2 (Anna Karolina Schmiedlova) preferisce la terra battuta, dove peraltro vanta una finale al Roland Garros junior. “Tra tutte le squadre in ballo, non è che avessimo molta scelta – ha detto il capitano Matej Lipak, che è anche coach personale della Cibulkova – sono tutte molto forti. Io speravo di giocare in casa, in modo da scegliere la superficie e avere il pubblico dalla nostra, Putroppo non è successo. L’Italia? E’ una squadra che arriva sempre in fondo e ha avuto grandi risultati negli ultimi anni: è scesa per la prima volta nel World Group II dopo tanti anni, a testimonianza di come i due gruppi siano bilanciati. Hanno una grande squadra, molto dipenderà dalla composizione del loro team e la forma del momento. Sarà dura, ma noi abbiamo qualità e queste ragazze mi hanno sorpreso in più di un’occasione”.
SPAURACCHIO CIBULKOVA
Presso il Museo Mimara di Zagabria, dove si è effettato il sorteggio in concomitanza dell’assemblea generale ITF, gli slovacchi erano rappresentati dal direttore tecnico Lubomir Palenik, il cui commento è stato soprattutto di sollievo. “Ho tirato un sospiro di sollievo quando la mano di Ivo Kaderka ha escluso una trasferta in Australia. Sarebbe stato un viaggio molto lungo e complicato”. Di certo più scomodo che venire in Italia. Ha parlato anche il presidente federale Tibor Macko: “L’Italia è una squadra interessante, un modello per tutte le altre”. Probabilmente alludeva al fatto che abbiamo quasi sempre schierato la migliore squadra possibile. “Noi abbiamo Dominika Cibulkova, in grado di battere chiunque. Se si aggiunge un’altra giocatrice di livello, avremo le nostre chance di successo”. Ma che squadra è la Slovacchia? Quest’anno ha perso al primo turno contro l’Australia, pagando l’assenza della Cibulkova nella prima giornata. Hanno poi evitato la retrocessione nei gruppi zonali superando senza problemi il Canada privo di Eugenie Bouchard. L’ultimo team era composto da Cibulkova, Schmiedlova, Cepelova e la giovane Tereza Mihalikova. La Cibulkova è una giocatrice importante: classe 1989, ex top-10, finalista in Australia e semifinalista al Roland Garros, applica un tennis di pressione che non è aiutato dalla statura: è alta appena 161 centimetri. A parte qualche vena esibizionistica, è un’avversaria molto complicata. Con lei si può perdere. Il resto del team non esalta: la numero 2 è la Schmiedlova, che in questo periodo sta vivendo il peggior momento in carriera. Classe 1994, viene da 11 sconfitte consecutive al primo turno. Senza la Fed Cup, quest’anno avrebbe vinto solo una partita nel tour. Nemmeno il ritorno nei tornei inferiori le ha dato una mano, visto che ha perso subito anche al WTA 125 di Bol contro la connazionale Kristina Kucova. Il ranking WTA la vede ancora al numero 40, ma dovrà risollevarsi in fretta se non vuole calare. Curiosamente, ha vinto i suoi due titoli WTA battendo sempre un’italia in finale. Camila Giorgi a Katowice e Sara Errani a Bucarest. Quest’ultimo risultato può alimentare qualche preoccupazione, anche se Sarita l’aveva superata qualche mese prima a Rio de Janeiro, sempre in finale.
Il resto della squadra non impensierisce. In otto mesi possono cambiare tante cose, ma ad oggi la Slovacchia può contare su Jana Cepelova, discreta ma non un fenomeno. Ci sarebbe Magdalena Rybarikova, anche lei buona giocatrice, forse la top-100 che tira più piano di tutte. Da quando la Slovacchia si è staccata dalla Repubblica Ceca (nel 1993, i primi match in Fed Cup risalgono all’anno dopo), la sua miglior giocatrice è stata senza dubbio Daniela Hantuchova. Bellissima, ma anche forte. Tanti anni ad alti livelli, in singolare ma anche in doppio. Oggi ha 33 anni e sembra aver imboccato il viale del tramonto. Il ranking WTA la vede al numero 193, ma potrebbe tornare utile per il doppio. Il punto debole di questa squadra sembra essere proprio il doppio. Hanno perso il match decisivo contro l’Australia e anche quello “sperimentale” contro il Canada, giocato a risultato acquisito. Non hanno neanche una top-100 nel ranking di specialità, dove la quinta giocatrice del paese è addirittura Janette Husarova, che oggi ha 42 anni. E’ stata una grande specialista, addirittura numero 3 WTA, ma erano altri tempi. Sono passati 13 anni. Quest’anno ha giocato un paio di tornei, anche l’Australian Open con la Schmiedlova, ma ha incassato due sconfitte al primo turno. Non è certo una soluzione praticabile. L’assenza di un buon doppio è un’ottima notizia per l’Italia, poiché – ad oggi – un eventuale 2-2 dopo i singolari non è da escludere. In caso di vittoria, le azzurre giocherebbero lo spareggio per tornare nel World Group I. In caso di sconfitta, il play-off per restare nel World Group II ed evitare i gruppi zonali. Ma è presto, davvero troppo presto, per pensarci. E per pensare a quali giocatrici potrebbe schierare Corrado Barazzutti, ammesso che sia ancora lui per il prossimo quadriennio. Il gruppo dirigente resterà lo stesso, ma chissà che Corrado non decida di concentrarsi sugli uomini lasciando spazio a qualcun altro per creare un nuovo progetto Fed Cup. Ma è ancora prematuro parlarne.
FED CUP – WORLD GROUP II 2017
Russia – Taiwan
Romania – Belgio
Ucraina – Australia
Italia – Slovacchia