Nick Kyrgios è conosciuto come il classico “bad boy” del circuito, per i suoi atteggiamenti in campo spesso sopra le righe. La storia raccontata dal comico australiano Elliot Loney mostra però un altro lato del suo carattere

A Melbourne è conosciuto come una star per le sue imitazioni di personaggi famosi, tra cui star del tennis come Rafael Nadal. Parliamo di Elliot Loney, tra le altre cose comico, scrittore, e direttore australiano tra i più conosciuti nel suo paese. Come spesso accade, però, chi vive sotto la luce dei riflettori ci sono anche tanti momenti difficili da vivere. Proprio Loney ha raccontato sui Social le sue difficoltà negli ultimi mesi. “Quest’anno per me è stato molto duro. Senza dubbio ci sono stati giorni in cui volevo farla finita”. E in questo periodo difficile ha trovato un’ancora in salvezza proprio nel connazionale Nick Kyrgios, che al contrario di quanto spesso si racconta di lui ha mostrato tutta la sua bontà d’animo.

“La prima persona che ho chiamato? Nick Kyrgios. Ero un disastro, è rimasto al telefono con me finchè non ho smesso di piangere e ha condiviso con me le sue esperienze simili nel perdere una persona cara o sopportare le difficoltà, così mi sono sentito meno solo”. Un racconto, quello di Loney, che rimette in discussione l’etichetta di cattivo ragazzo spesso attribuita al tennista australiano. “Nick è una delle persone più altruiste, genuine e premurose che io abbia mai conosciuto, bisognerebbe mettere in discussione ciò che si sente di tanto in tanto”.

Sei settimane fa Loney aveva condiviso una fotografia che si trovava a Canberra insieme a Kyrgios, insieme ai suoi genitori e la sua fidanzata Costeen Hatzi. Lo stesso tennista australiano ha ribadito che le porte sono sempre aperte. “Sei sempre il benvenuto Loney, ci vediamo presto”.

Lo stesso Kyrgios nel corso della sua carriera ha dovuto far fronte a molte difficoltà, raccontate a cuore aperto quando nel 2020 è stato ospite nel podcast “Loney”. Ha raccontato per esempio di come una volta ha affrontato Rafael Nadal dopo i postumi di un’intera notte fuori, e di come spesso si è trovato a soggiornare in luogi poco comfortevoli. “Alloggiavamo in hotel piuttosto scadenti, viaggiando con lo zaino in spalla e parcheggi per roulotte, ma faceva tutto parte del viaggio”.