Eliot Spizzirri arriva direttamente dal college americano e ieri sera ha fatto il suo debutto come wild card a Miami sconfiggendo in tre set l’inglese Harris: è la sua prima vittoria in un Masters 1000

L’anno scorso aveva ottenuto una wild card per giocare le qualificazioni al torneo di Miami e aveva perso al primo turno contro il connazionale Wolf. Quest’anno Eliot Spizzirri si presenta di nuovo come wild card ma nel tabellone principale e le cose vanno per il verso giusto. Ultimo incontro sul Grandstand, si è scontrato ieri con l’inglese Billy Harris e ha avuto la meglio in tre set aggiudicandosi la sua prima vittoria in un Masters 1000, primo grande traguardo della sua carriera da professionista. Dopo una lunga gavetta nei Futures e nei Challenger, finalmente approda nei tornei maggiori e inizia bene.
Non è stata, però, così facile la scalata. Un anno fa Eliot Spizzirri si sentiva completamente vuoto. Nato nel Connecticut nel 2001, ha frequentato l’università del Texas e insieme ai suoi compagni ha preso parte al campionato nazionale americano. Ci ha riversato anima e corpo e sperava ardentemente di vincere, sapendo che con la sua squadra non avrebbe avuto un’altra opportunità. Purtroppo non ce l’ha fatta a conquistare il titolo e la sconfitta è stata dolorosa per Spizzirri, soprattutto in un momento in cui stava per lanciarsi nel professionismo. Però, un anno dopo, il 23enne riconosce quello come un momento spartiacque che ha sancito un cambio di prospettiva: “Prima di avere un momento così schiacciante ero un po’ troppo intenso o prendevo le cose troppo sul serio e ora cerco solo di godermela e di assicurarmi di non giudicarmi in base ai miei risultati nel tennis”. Una serata con gli amici e una partita a golf, uno dei suoi hobby preferiti, gli hanno fatto capire che era ancora un ragazzo felice e che è proprio da queste situazioni che si impara di più.
Tralasciando la sconfitta nel campionato nazionale, Spizzirri ha brillato come singolarista durante gli anni del college. Infatti, ha concluso per ben due stagioni consecutive come giocatore numero 1 nella classifica ITA (Intercollegiate Tennis Association) e dopo aver terminato la sua incredibile carriera universitaria per i Texas Longhorns ha fatto il salto di qualità passando in soli 10 mesi dalla posizione numero 738 del ranking ATP al numero 134. È così che è riuscito a fare il suo debuto al Miami Open ed è il coronamento di un percorso iniziato 12 mesi fa: “Se ti stai godendo il viaggio di settimana in settimana e non ti concentri troppo sui risultati, ti diverti semplicemente a giocare a tennis professionistico e a vivere il tuo sogno, allora succederanno cose belle”.
A inizio anno Eliot Spizzirri ha raggiunto la finale al Challenger di Cleveland, sconfitto dallo studente dell’ultimo anno all’Università dell’Arizona Colton Smith, e un mese dopo ha assaporato il suo momento vincendo il primo Challenger al San Diego Open. Tra i sostenitori per lui a bordo campo era possibile riconoscere Topper Guild, uno YouTuber che vanta quasi 60 milioni di iscritti al suo canale e più di un milione di follower su Instagram: “È il figliastro della mia madrina, sembra quasi un cugino – ha detto Spizzirri – Mi ispira e spero di ispirare lui in modi diversi. È divertente vederci crescere a vicenda in ambiti diversi. Sono così felice che un ragazzo come lui abbia avuto il successo che ha avuto”.
Oltre a Topper Guild, Spizzirri non è solo nei suoi recenti successi: nella sua famiglia c’è qualcun’altro che sta andando forte, suo fratello gemello. Nicholas Spizzirri, infatti, ha avuto un ruolo chiave nella squadra di squash dell’Università della Pennsylvania nella difesa del campionato nazionale e il suo obiettivo è la prossima Olimpiade a Los Angeles. Eliot, che anche lui da piccolo prendeva parte ai tornei di squash prima di impegnarsi completamente nel tennis, fa il tifo per lui. Nonostante i fratelli gemelli abbiano poi intrapreso percorsi sportivi diversi, Eliot e Nick condividono la stessa passione per le attività all’aria aperta: “Adoro pescare a mosca. Mio padre e mio fratello gemello sono grandi pescatori,- ha detto Spizzirri – Ho pescato un enorme branzino striato alle 2 di notte due estati fa. Lo considero il mio bottino preferito”.
Il percorso compiuto da Eliot è stato lungo ed è iniziato tutto proprio quando dallo squash ha deciso di dedicarsi interamente al tennis. Gareggiando al “Little Mo” Nationals a 10 anni, ad Austin in Texas (dove poi sarebbe andato da grande a frequentare il college) ha capito che questo era quello che voleva fare a tempo pieno per vivere. Little Mo è uno storico torneo juniores americano e vanta nella lista dei precedenti campioni nomi come Andy Roddick, Taylor Fritz, Tommy Paul e Sebastian Korda. Spizzirri è salito sul podio vincendo il premio per la sportività: “È uno dei miei ricordi più belli da tennista junior. Sono stato abbastanza fortunato da tornarci e parlare negli ultimi due anni. È stato un vero onore”. Da lì, il tennista del Connecticut ha fatto tanta strada e ha iniziato la sua carriera da professionista a giugno scorso con una nuova voce al suo fianco, insieme allo storico allenatore Patrick Hirscht: Thomas Blake, fratello dell’ex numero 4 al mondo James Blake.
Ad aiutarlo però nella sua crescita è stato soprattutto lo storico allenatore, che ha conosciuto i fratelli Spizzirri quando erano ancora molto piccoli: Nick era un po’ più grande e forte, Eliot era super competitivo. È iniziato così il loro percorso insieme e quando Eliot aveva solo 13 anni, Patrick ha cercato un gruppo con cui farlo allenare ed è così che Hirscht ha cominciato ad accompagnarlo tre o quattro giorni alla settimana ad allenarsi a Flushing Meadows, sede degli US Open. Ogni giorno passavano davanti ai campi dove i migliori giocatori della storia del tennis hanno mostrato la loro arte ed è proprio qui, nella sua seconda casa, che Spizzirri 17enne ha vissuto una delle esperienze più indimenticabili: una lunga sessione di allenamento con il cinque volte campione degli US Open Roger Federer. La lezione che ha imparato quel giorno è importantissima: anche il più grande giocatore al mondo è umile, non ha ego, è un gran lavoratore e si assicura che tutti siano a proprio agio. Un buon esempio per capire i valori veri della vita, prima ancora del successo.