Elias Ymer ha 18 anni e un passato da top-5 nel circuito junior. Si allena presso la Good to Great Academy di Magnus Norman ed è la grande promessa del tennis svedese. A inizio anno era numero 769 ATP, ma in sei mesi ha scalato quasi 500 posizioni grazie a cinque vittorie futures. La scorsa settimana ha vinto a Bastad la sua prima partita in un torneo ATP. Nel mezzo della crescita, tuttavia, ha vissuto una storia particolare. Lo scorso marzo ha avuto una wild card per le qualificazioni del Sony Open di Miami, perdendo al primo turno contro David Goffin. "Non potevo più restare in hotel, allora mi sono trasferito a casa di un amico. E mi recavo tutti i giorni al club chiedendo se c'era qualche giocatore che aveva bisogno di allenarsi". Il suo desiderio di palleggiare con i migliori non si avverava, fino a quando un giorno lo hanno chiamato. "Elias, c'è qualcuno che vuole allenarsi con te. Si chiama Novak Djokovic". I due si sono allenati per 90 minuti sul centrale di Miami. "Ero molto nervoso. Mentre palleggiavo, tra me e me dicevo: 'Sono un semplice ragazzo di Skara e adesso mi trovo sul centrale di Miami contro il più forte'. A fine allenamento abbiamo giocato due tie-break. Il primo l'ho vinto io, il secondo lui. Allora ci siamo concessi uno spareggio. Lo sconfitto avrebbe dovuto fare 20 flessioni. Ho vinto io, ma lui non ha pagato la scommessa – ha concluso Ymer, ridendo – ma quel giorno ho capito di aver scelto lo sport giusto". . Si allena presso la Good to Great Academy di Magnus Norman ed è la grande promessa del tennis svedese. A inizio anno era numero 769 ATP, ma in sei mesi ha scalato quasi 500 posizioni grazie a cinque vittorie futures. La scorsa settimana ha vinto a Bastad la sua prima partita in un torneo ATP. Nel mezzo della crescita, tuttavia, ha vissuto una storia particolare. Lo scorso marzo ha avuto una wild card per le qualificazioni del Sony Open di Miami, perdendo al primo turno contro David Goffin. "Non potevo più restare in hotel, allora mi sono trasferito a casa di un amico. E mi recavo tutti i giorni al club chiedendo se c'era qualche giocatore che aveva bisogno di allenarsi". Il suo desiderio di palleggiare con i migliori non si avverava, fino a quando un giorno lo hanno chiamato. "Elias, c'è qualcuno che vuole allenarsi con te. Si chiama Novak Djokovic". I due si sono allenati per 90 minuti sul centrale di Miami. "Ero molto nervoso. Mentre palleggiavo, tra me e me dicevo: 'Sono un semplice ragazzo di Skara e adesso mi trovo sul centrale di Miami contro il più forte'. A fine allenamento abbiamo giocato due tie-break. Il primo l'ho vinto io, il secondo lui. Allora ci siamo concessi uno spareggio. Lo sconfitto avrebbe dovuto fare 20 flessioni. Ho vinto io, ma lui non ha pagato la scommessa – ha concluso Ymer, ridendo – ma quel giorno ho capito di aver scelto lo sport giusto".