Clamoroso: l’Assemblea Nazionale si terrà a Fiumicino nel giorno della finale dello Us Open (!). Angelo Binaghi stravincerà. Previste ulteriori modifiche allo Statuto.
Chi parteciperà all’Assemblea FIT rischia di non vedersi la finale dello Us Open
 
Di Riccardo Bisti – 21 luglio 2012

 
E’ arrivata la data tanto attesa. Il nuovo presidente FIT verrà eletto il prossimo 9 settembre presso l’Hotel Hilton Rome Airport di Fiumicino. Fino a qualche anno fa, l’Assemblea doveva tenersi tra il 1 gennaio e il 15 marzo dell’anno successivo alle Olimpiadi estive, mentre oggi la si può indire a partire dal 1 settembre (e non oltre il 15 marzo dell’anno successivo). La Federtennis guidata da Angelo Binaghi ha attinto a piene mani dalle nuove norme statutarie: nel 2004 le elezioni si sono tenute il 14 novembre a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto (poi sede di diversi match di Fed Cup). Allora Binaghi ottenne la prima rinconferma prendendo il 75.7% dei voti contro il 24,3% di Luigi Tronchetti Provera. Il 13 settembre 2008, in totale assenza di avversari, Angelo Binaghi ha preso il 94,94% presso la Fiera di Verona. Difficile pensare che le cose andranno diversamente il prossimo 9 settembre a Fiumicino. Binaghi non avrà alcun oppositore e l’unico motivo di interesse sarà la percentuale: riuscirà a sfondare il muro del 95%? Quello tra il 2013 e il 2016 sarà il quarto mandato dell’Era Binaghi, ma solo il terzo riconosciuto dal CONI (in altre parole, è stato azzerato tutto il periodo antecedente al 2004). L’ingegnere cagliaritano potrà candidarsi in virtù di una modifica statutaria effettuata nel dicembre 2009 (e approvata dal CONI nel marzo 2010) che permette al Presidente in carica di candidarsi per un terzo mandato ed eletto solo se prende più del 55% dei voti. Non dovesse farcela, non può ripresentarsi alla seconda votazione a meno che non abbia preso la maggioranza assoluta al primo scrutinio. Si tratta di percentuali che Angelo Binaghi raggiungerà senza alcun problema.
 
La 57esima Assemblea Nazionale si dividerà in una parte ordinaria e in una straordinaria. Il sito della Federazione Italiana Tennis ci informa sull’ordine del giorno.
La parte ordinaria sarà divisa in sei punti:
1. Elezione del Presidente della Federazione per il quadriennio olimpico 2013-2016;
2. Elezione di n. 3 Consiglieri federali in rappresentanza degli atleti per il quadriennio olimpico 2013 – 2016;
3. Elezione di un Consigliere federale in rappresentanza dei tecnici per il quadriennio olimpico 2013 – 2016;
4. Elezione di n. 8 Consiglieri federali in rappresentanza degli affiliati per il quadriennio olimpico 2013 – 2016;
5. Elezione del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti per il quadriennio olimpico 2013 -2016;
6. Approvazione del bilancio programmatico di indirizzo del Consiglio federale.
 
Se l’elezione del Presidente Federale appare scontata, rendendo praticamente inutile le votazioni, sarà interessante vedere da chi sarà composto il nuovo Consiglio. Le nuove norme prevedono una riduzione da 14 a 12 elementi. Di questi, tre devono essere in rappresentanza degli atleti (i consiglieri uscenti sono Daniele Bracciali, Fabrizio Gasparini e Raimondo Ricci Bitti) e uno in rappresentanza dei tecnici (il consigliere uscente è Graziano Risi). Il numero di consiglieri in rappresentanza degli affiliati scenderà da 10 a 8, anche se il consiglio attuale è composto da nove elementi dopo che l’anno scorso si sono verificate le dimissioni del ligure Federico Ceppellini, peraltro mai ufficializzate sul sito federale. Ad ogni modo, almeno uno degli attuali nove consiglieri uscirà dal Consiglio. Attualmente sono in carica il Vicepresidente Gianni Milan (Veneto), Isidoro Alvisi (Puglia), Carlo Bucciero (Piemonte), Mario Collarile (Campania), Roland Sandrin (Alto Adige), il Vicepresidente Vicario Emanuele Scarfiotti (Lazio), Emilio Sodano (Abruzzo), Giuseppe Adamo (Sicilia) e Sebastiano Monaco (Sicilia). In questo momento è difficile ipotizzare se ci saranno altri candidati al ruolo di consigliere, anche in virtù degli sbarramenti posti dal nuovo Statuto (molto pesanti per il ruolo di Presidente ma presenti anche per quello di Consigliere: le varie candidature devono essere sottoscritte da almeno 30 affiliati di cinque regioni diverse, di cui almeno tre per regione). Se ci saranno nuovi candidati – è una sensazione – saranno tutti favorevoli alla linea di Angelo Binaghi, anche perché nelle ultime elezioni in cui c’era una lista d’opposizione, colui che prese più voti tra i candidati consiglieri della lista Tronchetti Provera fu Massimo Annesi con un misero 7,41%. Il meno votato della lista Binaghi e ultimo a entrare in Consiglio fu l’attuale vicepresidente Gianni Milan con l’81,72%. Cifre che fanno capire la pressochè impossibilità di un cambiamento anche a livello consiliare. Non andrà sottovalutata la percentuale di partecipazione: nel 2004 parteciparono all'Assemblea l'85% degli aventi diritto, mentre nel 2008 furono appena il 66,25%. Se la percentuale scenderà ancora saranno legittime ulteriori riflessioni.
  
Ovviamente fa discutere – e lascia perplessi – la scelta della data. Partendo dall’assunto che gli elettori, oltre che dirigenti locali, sono appassionati di tennis, si dovrebbe organizzare l’assemblea in modo da non ostacolare (se non favorire) la loro passione. Il 9 settembre, al contrario, è il giorno della finale dello US Open!!! Chi verrà da fuori, dunque, non potrà assistere né al Super Saturday dell’8 settembre (con le semifinali maschili e la finale femminile in notturna) e difficilmente tornerà a casa in tempo per la finale maschile, programmata per le 22.30 di domenica. Senza dimenticare che quel giorno si chiuderà il challenger di Genova, ormai il secondo torneo maschile più importante d'Italia dopo la morte di Torino e Manerbio (solo Cordenons avrà un montepremi pari a Genova). L’assemblea, infatti, inizierà alle 10 del mattino (seconda convocazione alle 11) e dovrebbe durare per tutto il giorno, quando si conosceranno i nomi dei vari consiglieri. Qualcuno sostiene che la scelta di farla così presto sia dovuta alla necessità di “prevenire” eventuali candidature alternative, anche se le norme statutarie erano state piuttosto efficaci in questo senso. Non sappiamo se sia vero. Di sicuro il weekend successivo ci sarà Italia-Cile di Coppa Davis, a Napoli, con diretta TV su SuperTennis, il canale FIT pensato e voluto da Angelo Binaghi. Per l’ingegnere sardo sarà uno straordinario colpo d’immagine presentarsi al match di Davis (che vinceremo) fresco di rinnovo, tra interviste celebrative, congratulazioni e riconoscimenti. Lascia perplessi – anche se è meno importante – l’opportunità di indire le elezioni a mandato non ancora scaduto. In questo caso non ci saranno "problemi" perché mancherà l’opposizione, ma in caso di elezioni “equilibrate” non sarebbe più corretto dare al Presidente uscente l’opportunità di ultimare il suo mandato?
 
A margine della parte ordinaria, ci sarà anche una parte straordinaria. Ancora una volta verterà su proposte di modifica allo Statuto, cui l’attuale Consiglio Federale ha messo mano più volte. Stavolta le modifiche proposte sono tre. La più importante (articolo 18, comma 6) riguarda il sistema delle deleghe in sede elettorale. Lo Statuto attuale consente al singolo affiliato di portare tre deleghe in Assemblea, mentre la proposta le aumenta a quattro (se all’assemblea hanno diritto di voto più di 500 affiliati, come nel caso dell’Assemblea Elettiva). Noi riteniamo che il sistema delle deleghe sia sbagliato. Inaugurato nel ventennio di Presidenza di Paolo Galgani, invoglia i circoli meno interessati a concedere in bianco il proprio voto, magari in cambio di promesse e/o favori. Secondo noi, chi non è interessato alla politica federale dovrebbe semplicemente rinunciare al voto senza “regalarlo”. E sarebbe molto più giusto creare dei seggi elettorali presso le sedi dei Comitati Regionali, un po’ come è stato fatto in questi giorni per i candidati rappresentanti degli atleti. Così facendo, probabilmente, ci sarebbero percentuali meno “bulgare”. Al contrario, il nuovo Statuto consentirà un numero di deleghe ancora maggiore. Avranno valenza su scala locale le altre due proposte di modifica: il numero di deleghe aumenterà da 1 a 2 per le Assemblee Regionali (articolo 35 comma 8, a patto che ci siano 50 affiliati con diritto di voto), mentre l’articolo 37 comma 3 ridurrà il numero dei Consiglieri Regionali, in linea con quanto verrà fatto per i consiglieri nazionali.