Secondo successo stagionale per la Dementieva che batte 6-7 6-1 6-4 la Safarova, dando lustro a un torneo ultimamente caduto in disgrazia..

di Giorgio Spalluto

 

Alla fine gli organizzatori hanno tirato un sospiro di sollievo nel vedere la numero 7 del mondo, Elena Dementieva trionfare al termine di una finale dall’altissimo contenuto tecnico, soprattutto per merito di una Safarova che ha dimostrato durante tutto il torneo quanto bugiardo sia il suo ranking e quante affinità ci siano con il più celebre fidanzato, Tomas Berdych, capace di tutto e del contrario di tutto. La mancina di Brno sarebbe stata una degna vincitrice per il gioco espresso anche nella finale di quest’oggi, ma sicuramente non avrebbe avuto lo stesso appeal e lo stesso prestigio della bella avversaria, che aggiunge il suo nome in un albo d’oro che vanta ben 8 ex numero uno del mondo: Navratilova (due volte), Graf, Hingis, Serena Williams (due volte), Mauresmo (tre volte), Venus Williams, Clijsters e Safina.

 

Lo scorso anno, la moscovita aveva dovuto lasciare spazio al canto del cigno di Amelie Mauresmo, protagonista di un torneo e di una finale straordinaria che aveva illuso i suoi tanti tifosi di un suo repentino ritorno di fiamma. In realtà, dodici mesi dopo, la Maga è tornata sul rettangolo di gioco del “De Coubertin” per salutare colleghe e tifosi, commossi per l’addio di una campionessa che mancherà a tutti, non solo ai francesi, incapaci in questa edizione di piazzare una propria rappresentante nei quarti, dopo che lo scorso anno erano state ben 4 tra le migliori 8. Proprio l’assenza di una giocatrice francese nelle fasi finali, unita al forfait dell’ultimo minuto di Serena Williams, ha causato una certa disaffezione nel pubblico parigino, per un evento che paga l’eccessiva vicinanza di un torneo dal montepremi molto più alto, come quello di Dubai, che inizia la domenica stessa in cui si gioca la finale a Parigi.

 

Come detto, gli organizzatori possono esultare per la vittoria della Dementieva, giunta al termine di una dura battaglia, tecnicamente giocata a livelli altissimi e decisa dalla maggiore abitudine della russa a giocare partite di questo tipo. Per la Dementieva quella odierna era la 30° finale in carriera (15 vittorie e 14 sconfitte), contro l’ottava della ceca, che proprio a Parigi tre anni fa aveva mostrato tutto il suo potenziale, battendo Vaidisova (reduce dalla semifinale degli Australian Open), Kuznetsova ed Henin, prima di arrendersi in finale dopo 3 set combattuti, alla testa di serie numero 4, Nadia Petrova. Anche quest’anno Lucie ha dimostrato come, se in giornata, sia in grado di battere chiunque. Ne sanno qualcosa le nostre Schiavone e Pennetta (che grazie alla semifinale sale in 11° posizione), prese a pallate dalla mancina ceca che, anche in finale, parte alla grande staccandosi subito 3-0.  La russa, insolitamente efficace al servizio (4 aces nei primi tre turni di battuta), acciuffa l’avversaria sul 3-3, trascinandola al tiebreak dopo essere stata più volte a 2 punti dal perdere il primo parziale. Un solo minibreak, decide le sorti del primo set in favore della Safarova che sul 5-4 mette a segno un portentoso rovescio in cross. La Dementieva, sotto di un set come nei quarti (contro la Petkovic) e in semifinale (Oudin) approfitta di un leggero calo dell’avversaria per pareggiare i conti (6-1) e rimandare al terzo set l’esito della 18° edizione del GDF Suez di Parigi.

 

Dopo essersi salvata nel primo gioco, la Safarova riprende a martellare da fondo campo. La Dementieva, costretta a remare da fondo, è brava a resistere all’onda d’urto della ceca che, però, è costretta a cedere il servizio nel settimo e decisivo game. La russa è brava a non disunirsi nel nono game quando si vede annullare 2 matchpoint, prima di chiudere nel gioco successivo, dopo aver annullato una palla del controbreak che avrebbe potuto riaprire un match di straordinaria intensità e che ripaga pubblico e organizzatori di un’edizione del torneo un po’ sottotono.

 

 

© 2010  “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati

 

[$EmbedVideoYouTube ID:=”MLJYTe0bZgg”; $]

Il commovente addio tributato ad Amelie Mauresmo