Cuore, tattica e attenzione consentono alla milanese di vincere una bella partita contro Camila Giorgi. E' la rivincita della netta sconfitta di 3 anni fa. Giorgi ancora rimandata: ad oggi, il bilancio 2015 è peggiore del 2014 anche se ha conquistato più punti. 

Gioia vera, sincera, pulita. Francesca Schiavone è entrata nei cuori degli appassionati, anche quelli che non amavano il suo carattere, un anno e mezzo fa. La danza di gioia per aver finalmente vinto una partita a Indian Wells dopo una lunga serie di sconfitte fu una splendida immagine. Amore vero per il nostro sport, lo stesso che sta animando Lleyton Hewitt negli ultimi scampoli di carriera. L'australiano ha annunciato la data del ritiro (Australian Open 2016) mentre Francesca tergiversa, butta qualche parola qua e là ma non offre certezze. Parla di aprire un accademia, a Roma ha detto che forse è stata la sua ultima apparizione al Foro Italico…ma ama troppo il tennis: la parola “ritiro” proprio non le va giù. E poi, con il successo al Roland Garros 2010, si è conquistata credito eterno. Giocasse fino a 40 anni, senza più vincere una sola partita, andrebbe comunque ringraziata. Se poi vince partite come quella contro Camila Giorgi, beh, si capisce il perché di tanta testardaggine. Francesca ha perso da tempo il treno delle migliori: non si rassegna, ma non le acciufferà più. Però, nella singola partita, magari nel singolo torneo, può ancora dire la sua. Lo ha dimostrato ad Anversa, si è ripetuta a Parigi, sta facendo altrettanto a Istanbul. In un clima spettrale, davanti a poche decine di spettatori, ha vinto il derby azzurro e generazionale contro la Giorgi, sua probabile erede nel ruolo di numero 1 azzurra. Un 6-4 7-6 che premia la Schiavone e punisce una Giorgi così così, che tra un paio di giorni vedremo in copertina su Sport Week (il settimanale della Gazzetta dello Sport). Eppure, alla vigilia, la Giorgi era nettamente favorita. Non tanto per le sensazioni del primo turno (aveva rischiato contro Dominika Cibulkova), ma perché l'unico precedente le sorrideva.


LA GIORGI E IL SALTO DI QUALITA'

Sono passati tre anni da quel match a Cincinnati, un netto 6-1 6-3 per Camila. La Schiavone non era in buona condizione fisica, commise parecchi doppi falli e a un certo punto sembrava voler scappare dal campo. Ma la Giorgi l'aveva bombardata, quasi martoriata. Chi ha visto quel match non poteva pronosticare un successo della milanese. Invece Francesca ha messo in campo le tre armi “giuste”: cuore e grinta finché vuoi (cit.), un dritto in topspin, molto accentuato, e un rovescino in slice che è stato il segreto di tanti successi. A tutto questo, ha unito un buon rendimento al servizio (8 ace, cifra inusuale per lei). La chiave è qui, anche se la Giorgi ha regalato molto, senza peraltro non commettere troppi doppi falli. Alla fine saranno 8, numero tollerabile per i suoi standard. Ma sul 2-2 del primo set, ad esempio, ha commesso tre errori di fila che dal 40-30 l'hanno condannata al break. Curiosamente, era l'unico strappo del parziale. Anche dopo il 6-4 iniziale, si pensava che le bastasse un break per “stappare” la partita. In effetti saliva 4-2, poi 5-3. Ma al momento di chiudere, ancora una volta, ha commesso qualche errore di troppo e il set si è trascinato al tie-break. L'esperienza ha consentito alla Schiavone di giocare con accortezza i punti decisivi e portarla a casa, nonostante la Giorgi le abbia annullato il primo matchpoint con uno spettacolare schiaffo al volo. Era il punto del 6-6, la partita poteva girare in 30 secondi. Invece un dritto lungo e un bel rovescio della “Schiavo” hanno sigillato il match e l'hanno spedita nei quarti, dove se la vedrà con Kirsten Flipkens (vincitrice in rimonta sulla Cornet), sua avversaria nella remota finale di Fed Cup 2006. Adesso la Giorgi si sposterà negli States, paese che le ha dato sia gioie che problemi, nell'attesa-speranza che possa arrivare la svolta. Ce ne sarebbe bisogno: il suo bilancio del 2015, ad oggi, parla di 21 vittorie e 16 sconfitte. Lo scorso anno, dopo il primo torneo post Wimbledon, i numeri dicevano 24-15. Quest'anno ha conquistato 1.058 punti WTA contro gli 891 dello scorso anno. Il miglioramento c'è, ma è dettato soprattutto dalla possibilità di giocare i grandi tornei (e niente più qualificazioni) che per un effettivo salto di qualità.

 

WTA ISTANBUL – Secondo Turno

Francesca Schiavone (ITA) b. Camila Giorgi (ITA) 6-4 7-6