205.654 dollari sono una bella cifra. Certo, se togli tasse e spese si scende parecchio, forse a meno della metà. E' la cifra (ufficiale) intascata da Kyle Edmund nel 2015. Una cifra ottenuta lottando ai quattro angoli del globo. Bene, gli è bastata un'oretta per superarla e mettersi in tasca 250.000 dollari, il maxi-premio destinato al vincitore del Tie-Break Tens, una delle tante esibizioni dicembrine. La formula era semplicissima: in campo sei giocatori, divisi in due gruppi da tre, girone all'italiana con i primi due che si qualificano per le semifinali (incrociate) e poi la finale. Con una particolarità: ogni match era composto esclusivamente da un super tie-break, gli stessi che da qualche anno vengono giocati nel doppio al posto del terzo set. Insomma, poca fatica e tanti soldi. L'evento si è giocato a Londra, presso la Royal Albert Hall, a margine del Masters dell'ATP Champions Tour (vinto per il secondo anno da Fernando Gonzalez). Il britannico è sceso in campo convinto di essere la vittima sacrificale in un campo di partecipazione che comprendeva alcune vecchie glorie (ma piuttosto giovani come Xavier Malisse e Tim Henman), due top-player come Andy Murray e David Ferrer e l'eterno John McEnroe, la cui partecipazione fa sempre notizia. Il torneo si è giocato nel classico clima da esibizione, con tante gag e punti giocati non troppo sul serio, tra le finte scenate di McEnroe e un simpatico scambio di battute tra Murray ed Henman, in cui il quattro volte semifinalista di Wimbledon ha esclamato: “Tutto quel che sa gliel'ho insegnato io!” e Murray ha replicato: “Tim è stato molto buono con me quando ero giovane…”.
SOLDI DA SPENDERE NEL MODO GIUSTO
In tutto questo è emerso il giovane e timido Kyle Edmund, che alla vigilia diceva di essere l'agnello sacrificale, quello che tutti avrebbero voluto incontrare. Nel girone ha perso da Murray ma ha battuto Ferrer (sempre sconfitto, probabilmente era ancora sballottato dal matrimonio…), in semifinale ha superato Malisse e nel match-clou si è imposto 10-7 su Andy Murray, trasferendo in esibizione quel che accade al Masters: che il vincitore batta in finale quello da cui aveva perso nel girone. Di certo tutti si aspettavano un successo di Murray, anche se in effetti era la prima volta che toccava la racchetta dopo il weekend di Gent, in cui aveva regalato la Coppa Davis a la Gran Bretagna. Volendogli credere, martedì e mercoledì li ha passati quasi interamente a dormire. Nel derby britannico in finale, Edmund è parso molto più rilassato e con interessanti combinazioni servizio-dritto si è imposto per 10-7, intascando il montepremi più grande della sua carriera. Tra i sei partecipanti, era quello ad averne più bisogno. Adesso che i soldi sono arrivati, Murray gli ha dato un consiglio: investirli. “Dovrà essere bravo nel mettere le persone giuste al suo fianco e prendersi cura di sé”. A quanto pare, il consiglio verrà seguito. “E' importante utilizzare il denaro in modo intelligente – ha detto – la cosa migliore è investire nella mia carriera. Se investo in persone importanti e allenatori, sarà un aiuto per il futuro”. Edmund ha conquistato un po' tutti, a partire da John McEnroe. Il mitico Mac ha un'opinione su tutti: non poteva non dire la sua su Edmund: “Ha fatto grandi progressi ed è un atleta migliore di quello che pensassi. Il rovescio è più solido, ha un gran dritto, si apre il campo con il servizio e sfrutta le occasioni”. Uno stimolo in più per spendere meglio questo omaggio inaspettato. Certo, deve essere un bel vantaggio avere talento e provenire da un paese come la Gran Bretagna….
KYLE EDMUND A COLLOQUIO CON TENNISBEST