Con tre capi d’accusa, la sanzione ATP nei confronti dell’australiano arriva a 16.500 dollari: mancanza d’impegno, abuso verbale e comportamento antisportivo. Dovrà sborsare di più rispetto a quanto gli era capitato per i fatti di Montreal con Wawrinka, ma anche stavolta evita una sospensione. “Non sono convinto che sia la strategia giusta per dissuaderlo” dice Murray.

Sono servite 24 ore, ma la stangata è arrivata. Nick Kyrgios è stato multato di 16.500 dollari per il suo comportamento durante il Masters 1000 di Shanghai, sua durante che dopo il match contro Mischa Zverev (perso 6-3 6-1 in 49 minuti). Mancanza d’impegno e comportamento polemico sono le argomentazioni che hanno creato i tre capi d’accusa: Kyrgios è stato multato di 10.000 dollari per “mancanza d’impegno,”, 5.000 per “abuso verbale” nei confronti di uno spettatore, e 1.500 per “comportamento antisportivo”. Durante il match ha giocato con sufficienza alcuni servizi, non si muoveva, e in un’occasione si è diretto verso il cambio di campo ancora prima che Zverev rispondesse. A un certo punto ha replicato a uno spettatore che lo invitava a rispettare il gioco del tennis, dicendogli: “Vuoi venire qui e giocare?”, intimandolo a sedersi e stare zitto. Ovviamente è stato fischiato a lungo anche dai compassati cinesi. Non è la prima volta che Kyrgios ha problemi disciplinari: lo scorso anni ci fu il famoso “Banging Gate” con Stan Wawrinka, quando durante la partita bofonchiò dei rapporti passati tra Thanasi Kokkinakis e Donna Vekic, attuale fidanzata dello svizzero.

In quell’occasione, Kyrgios incassò una multa di 12.500 dollari e rischiò una sanzione di ulteriori 25.000, conditi da una sospensione di 28 giorni se avesse commesso altre infrazioni nei successivi quattro mesi. Il periodo di “condizionale” è scaduto a febbraio e Kyrgios se l’è cavata. Sono arrivati i primi commenti dei colleghi, in verità non troppo severi nei confronti del giocatore: lo stesso Mischa Zverev non era stato particolarmente duro, e anche Novak Djokovic è parso abbastanza comprensivo: “Kyrgios ha alcune lezioni di vita da imparare. Ultimamente non si sentono grandi cose su di lui – ha detto – e mi dispiace perché condivido l’opinione di molti giocatori secondo cui è uno dei più grandi talenti che abbiamo visto negli ultimi anni”. Qualche perplessità in più per Andy Murray. Lo scozzese non ritiene che una sanzione pecuniaria sia l’ideale per dissuadere Kyrgios dal comportarsi così anche in futuro. “Non ne sono convinto”. Non lo dice, ma forse pensa che una squalifica sarebbe più efficace.