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Dopo la sconfitta in quattro set contro Stanislas Wawrinka, è un Andy Murray abbastanza frustrato quello che si presenta davanti ai microfoni della sala stampa newyorchese. E’ il primo Fab Four a salutare la rincorsa al trofeo newyorche, proprio lui che, dei quattro, è anche l’unico a non aver ancora vinto un titolo major. Ecco che cosa ha detto.
– Qualche problema fisico oggi in campo?
“Beh, solo qualcosa, dovuto probabilmente al fatto che la partita è durata a lungo”.
– Che tipo di trattamento ti ha fatto i fisioterapista?
“La prima volta ho avvertito tensione all’altezza dei gemelli e la seconda volta ho avvertito un formicolio al gomito”.
– Quando hai cominciato ad avvertire il problema?
“All’inizio del terzo set”.
– Questi fastidi ti condizionavano negli spostamenti in campo?
“No, mi muovevo tranquillamente”.
– Pensi che la stanchezza abbia avuto un certo ruolo nella partita di oggi?
“Non so se sia stata la stanchezza o meno. Potrebbe anche essere. Io sebbene abbia giocato anche match molto lunghi per parecchio tempo, non ho mai avvertito particolare stanchezza”.
– Quindi quale è stato il problema? E’ dipeso in parte da Wawrinka?
“Beh sì, lui ha giocato meglio di me. Lui ha avuto l’opportunità di vincere il primo set e non l’ha sfruttata e io lo stesso nel secondo. Da lì sono cominciate le mie difficoltà”.
– Hai detto che Wawrinka ha giocato meglio di te. Tu conosci bene Stan, ti alleni anche ogni tanto con lui. Hai notato qualche cambiamento particolare nel suo gioco?
“No, semplicemente ha giocato bene. Ha servito bene quando doveva. Ha giocato una buona partita”.
– Devi essere abbastanza contrariato. Puoi dirmi come ti senti? Cosa pensi di dover fare per vincere uno slam?
“Non lo so. Non ne ho mai vinto uno, quindi non ho la risposta a questa domanda. Penso che per vincere uno slam sia necessario giocare bene tutte le partite se no non si riesce a portare a casa un grand Slam”.
– A un certo punto John McEnroe, cha fa il telecronista per la tv americana, ha commentato che stavi lottando più con te stesso che contro Wawrinka.
“Sì, forse nel terzo e nel quarto set. Ero contrariato perché fisicamente non mi sentivo a posto. Ho cercato la maniera di uscirne ed ero contrariato ed era parecchio tempo che non mi trovavo in una situazione di gioco così”.
– Il momento di maggior frustrazione è arrivato quando hai preso a pugni le corde, perché non riuscivi ad uscire da questa situazione? Ti senti oppresso o cosa?
“Non so. So che non c’è una ragione particolare per aver perso oggi. E’ così e non c’è una ragione in particolare. Ho fatto un lungo periodo in cui non perdevo, adesso negli ultimi due, tre anni perdo ma non credo sia dovuto a una particolare frustrazione”.
– Io sto parlando proprio di questo. Una maggior frustrazione…
“Nel terzo e nel quarto set ho dovuto lottare molto a livello fisico ed ero frustrato perché mi trovavo in difficoltà e non riuscivo a giocare come volevo. Forse stavo realizzando che le mie chance di poter vincere la partita stavano volando via e non riuscivo a fare niente per ribaltare la situazione. Sono dispiaciuto ma credo che sia successo a tutti di sentirsi come mi sono sentito oggi nel terzo e nel quarto set”.
– E’ doppiamente frustrante perché avevi ritrovato la tua forma e avevi giocato bene nei tornei americani?
“E’ frustrante, punto! Indipendentemente da tutto, è frustrante perdere in un Grand Slam. Avrei voluto fare meglio qui, ma non ci sono riuscito. Per me è stato un lungo viaggio. E’ molto tempo che sono lontano da casa, adesso ci torno, mi riposo e rifletto sul da farsi e su cosa devo fare per migliorare. Quest’estate ho giocato un discreto tennis, sono solo dispiaciuto di non aver giocato bene qui”.
– Questo è l’ultimo Slam dell’anno. Adesso come pensi di programmare la stagione?
“Beh, penso di aver giocato bene in Australia, e a Wimbledon. Anche i Masters Series quest’estate sono andati bene. Ho giocato così e così nel periodo che va dagli Australian Open fino al Roland Garros e Wimbledon. Ho perso da Federer, che è forse il miglior giocatore di sempre. Poi ho perso con Rafa che è il numero 2 se non il numero uno.Quello di oggi era un match che avrei dovuto vincere e quindi sono contrariato”.
– Questo ti fa dubitare del fatto che riuscirai mai a vincere un Grand Slam?
“Non h idea di quello che succederà e se riuscirò o meno a vincere un Gran Slam. Io do il 100% sia in allenamento che in partita per poterlo vincere. A oggi non posso dire se mai riuscirò a vincerne uno, la cosa sicura è che farò del mio meglio per riuscirci. Adesso ti trovi a convivere con questa situazione”.
– Come pensi di uscirne?
“Ho parlato con le persone che mi seguono e abbiamo valutato cosa è andato bene e cosa è andato male quest’anno. E’ una partita andata male e non voglio andare in panico per questo. Cerco sol odi analizzare le cose per quello che sono. A livello fisico quest’anno non ho avuto problemi e ho giocato il mio miglior tennis durante due dei quattro Grand Slam. Voglio solo migliorare e giocare al meglio delle mie possibilità. Certo sto cercando un nuovo coach ma mi trovo benissimo con le persone con cui lavoro e quindi non ho nessuna intenzione di rivoluzionare tutto, ma solo di trovare un nuovo coach”.
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