WIMBLEDON – Nelle difficoltà, Stan Wawrinka ha ritrovato il meglio. Giocherà tre giorni di fila ma sembra non risentirne. Battuto Lopez con qualche polemica, adesso c’è il super derby con Federer.

Di Alessandro Mastroluca – 1 luglio 2014

 
Swiss power a Wimbledon. Per la prima volta due svizzeri arrivano ai quarti ai Championships, e di sicuro uno proseguirà in semifinale. Stan Wawrinka, infatti, per la prima volta si ritrova nei primi otto a Church Road. E per la quarta volta in uno Major, la sedicesima in carriera, affronterà Roger Federer. “E' cambiato molto, in meglio – ha detto dell'amico Stan – prima perdeva contro i big, adesso invece nelle grandi occasioni riesce a dare il meglio”. Anche oggi ha dimostrato che quel soprannome che porta stampato sui foderi delle racchette, Stanimal, è un ritratto adesso efficace. È bastato un break a Wawrinka per chiudere il doppio confronto Svizzera-Spagna ai Championships in tempo per guardare, magari proprio in compagnia di Federer, la nazionale di Hitzfeld impegnata contro l’Argentina nei mondiali brasiliani. 31 ace, 55 vincenti e solo 8 errori gratuiti: questi i numeri che raccontano il livello espresso contro un avversario che è tra le migliori espressioni del fascino classico, aristocratico, vintage del lawn tennis. In un duello di eleganza e tensione, di rovesci a una mano e volée, ben 65 discese a rete in totale, oggi davvero una rarità. Wawrinka ha vinto di testa, di carattere, di personalità. Si è messo alle spalle le polemiche contro l'organizzazione che ha deciso, con troppo anticipo, di rinviare il suo match di terzo turno contro Istomin e lo costringerà a giocare per tre giorni di fila. “Fanno solo quello che è più conveniente per loro, non possiamo farci nulla” diceva.
 
GLI SPRECHI DI FELICIANO
Oggi ha perso solo sette punti quando ha messo in campo la prima e vinto nel primo set un tiebreak da record. È il centesimo, infatti, giocato quest'anno nel torneo maschile. Non se n’erano mai giocati così tanti in uno Slam. Lopez, che ha ritrovato il meglio del suo tennis nelle ultime due settimane, finale al Queen's e titolo a Eastbourne, è salito nei suoi turni di battuta nel secondo set. A tratti è sembrato di rivedere il Feliciano che ha messo ko Isner al terzo turno. Anche Lopez, però, ha pagato la stanchezza per la testardaggine degli organizzatori che hanno mantenuto la pausa nella Middle Sunday, costringendo anche lui e Isner a giocare in un lunedì meno super del solito. Ma Stan non concede niente in battuta e al tiebreak sfoggia quegli occhi da tigre che l'hanno spinto al titolo in Australia. Rimonta da 3-6, salva un quarto set point e chiude 9-7 sul rovescio affossato a rete dal mancino di Toledo.
 
UN DERBY CHE VALE DOPPIO
È la banderilla che mata il bel Feliciano, più arrendevole nel terzo set, incapace di evitare la ventesima sconfitta di fila contro un top-5 (ultimo successo su Nadal al Queen's nel 2010). Sempre più negativo, continua a parlarsi addosso alla fine di ogni punto, e anche per questo Wawrinka ha discusso a lungo con lui e l'arbitro dopo la stretta di mano. Di questo e dei tifosi che l'hanno spesso disturbato mentre Feliciano serviva. “Nessun problema, comunque – ha spiegato Wawrinka –  ci siamo chiariti, tutto qui”. Continua ad avvicinarsi alla resa, che di fatto arriva con l'ottavo doppio fallo sulla seconda palla break del match. Wawrinka, che invece di palle break non ne concede nemmeno una, va a servire per il quarto sul 5-3 e sul match point stampa l'ace numero 31. È una vittoria d'autorità, quella di Stan, che arriva per la quarta volta ai quarti nel 2014: nelle altre occasioni, agli Australian Open, a Chennai e a Montecarlo, ha finito per vincere il titolo. È il quinto svizzero nella storia a raggiungere i quarti a Wimbledon dopo Hector Fisher (1925), Max Ellmer (1938), che quello stesso anno parte per l'India insieme allo jugoslavo Franjo Kukuljevic e rimane partner del marajah di Mawanagar fino al 1949, Heinz Gunthardt (1985, nell'anno in cui vinse il titolo in doppio), futuro coach di Steffi Graf, Ana Ivanovic e Andrea Petkovic, e ovviamente Roger Federer. Tra l’altro, Roger dovrà vincere il derby anche per ragioni di classifica: in caso di piazzamento in finale tornerà al numero 3 ATP. Ancora 24 ore, dunque, per le speranze elvetiche che nascono su un grande prato verde.