Andreas rimonta un set a Gabashvili, si complica un po’ la vita nel quarto ma allarga le braccia dopo un tie-break delicatissimo, al termine di una battaglia di 3 ore e 40 minuti. Sfiderà Denis Kudla. Un generoso Paolo Lorenzi lotta ma si arrende in tre set a Dimitrov.Non ci è voluto il quinto set, ma la vittoria di Andreas Seppi contro il russo Teymuraz Gabashvili al primo turno dell’Australian Open entra a pieno titolo nelle maratone da Slam dell’altoatesino. Hanno iniziato col sole e finito con la luce artificiale, 3 ore e 40 minuti più tardi, quando attorno al Court 13 era tutto buio. Seppi ha vinto quattro punti in meno ma ha portato a casa la partita, di concretezza, chiudendo 3-6 7-6 6-4 7-6 un match sempre in bilico, ma di quelli che gli sfuggono raramente. Magari soffre, lotta con una prima di servizio che entra solamente una volta su due e non dà mai l’impressione di avere l'incontro in mano, ma non lo perde. Con Gabashvili aveva vinto sei degli otto precedenti e si è ripetuto oggi, di nuovo in quattro set come all’ultimo Us Open. Qualche mese fa era stato tutto più facile, stavolta ci sono voluti cinque match-point e tanta energia nervosa, per tenere a bada un avversario che col calar del sole ha lasciato andare il braccio, tornando insidioso quando sembrava ormai prossimo al KO. Dopo un brutto primo set, infatti, Andreas ha alzato il livello, ha strappato il secondo al tie-break e il terzo beffando il rivale sul 5-4, ed è salito subito 3-0 anche nel quarto. Ha avuto tre chance del 5-1 e un primo match-point al servizio sul 5-3, ma invece che abbattersi Gabashvili è tornato prepotentemente in corsa, fino a conquistarsi il tie-break. Il russo ha mancato un set-point, Seppi altri tre match-point e si è trovato sotto 10-9, ma sapeva che finire al quinto dopo un quarto set da oltre 90 minuti, condotto dall’inizio, sarebbe stata un’autentica mazzata. Così ha stretto i denti, infilato tre punti di fila e allargato le braccia, regalando una meritata gioia a un gruppetto di 4 italo-australiani con le t-shirt della nostra nazionale di calcio, che l’hanno sostenuto dal primo all’ultimo punto. In Australia non è una novità, ma non si vedevano da qualche anno. Forse la vittoria del 2015 con Federer ha riacceso la scintilla, e la piccola tifoseria è tornata, rivisitando alcune canzoni per creare dei cori ad hoc per l’occasione, infilandoci frasi come “Italia siamo noi”, “Seppi è forte”, “Seppi è un campione”, “Seppi vincerà”. Il risultato è stato un po’ ridicolo ma simpatico, e gli va dato atto di non aver smesso nemmeno nei momenti di tensione. Ne hanno avuto ragione e si sono guadagnati (almeno) un altro match del loro idolo, mercoledì contro lo statunitense Denis Kudla. In palio la possibilità di andare a sfidare Novak Djokovic sulla Rod Laver Arena.
 
CUORE LORENZI, MA VINCE DIMITROV
Non ce l’ha fatta invece Paolo Lorenzi, battuto 6-3 7-6 6-3 da Grigor Dimitrov sullo Show Court 3, sotto gli occhi di capitan Corrado Barazzutti. Il senese, arrivato a Melbourne in extremis dopo aver vinto sabato il Challenger di Canberra (il diciassettesimo in carriera: è il terzo più titolato di sempre), ha disputato il solito match generosissimo, tenendo in campo per due ore e mezza l’avversario più impegnativo capitato sulla strada degli azzurri. Le statistiche dicono che ‘Paolino’ – in campo con tre di fasciature a evidenziare le fatiche della scorsa settimana – ha vinto 14 punti in meno rispetto ai 109 del bulgaro, pochi se si considera il divario di tre set. Il dato racconta di un match particolarmente combattuto, in cui l’azzurro ha preso l’iniziativa più spesso del rivale, l’ha fatto correre allungando gli scambi e può recriminare abbastanza, soprattutto per quattro set-point nel tie-break del secondo set e un vantaggio mancato di 3-1 nel terzo. Ma in entrambi i casi non ha chissà quali colpe. Nel terzo parziale Dimitrov – un po’ troppo difensivo per tutto l’incontro – ha scherzato col fuoco salvando anche una chance dello 0-3 pesante, prima di infilare cinque game di fila, mentre nel tie-break il toscano è stato perfetto fino al 6-4, vincendo un paio di punti splendidi, ma sulle chance per chiudere avrebbe potuto fare qualcosina in più. Tuttavia, il suo tennis non gli permette chissà quali soluzioni, e non sempre una visione di gioco eccezionale basta a sopperire a una palla un po’ troppo leggera, specialmente per tener testa al top 30 di turno. Comunque rimane la solita certezza che molti gli invidiano: quando lascia il campo sa sempre di aver dato tutto. Sembra una banalità, ma lui ci ha costruito una carriera, che continua (e bene) in barba all'età. Non lo si ricorda quasi mai, ma non va dimenticato che Lorenzi è del 1981, e fra i 56 che lo precedono in classifica solo tre sono nati prima di lui: Federer, Karlovic ed Estrella. Un motivo in più per ammirarlo, in attesa di qualche sorteggio Slam un tantino più abbordabile.
 
AUSTRALIAN OPEN – Primo turno
Andreas Seppi (ITA) b. Teymuraz Gabashvili (RUS) 3-6 7-6 6-4 7-6
Grigor Dimitrov (BUL) b. Paolo Lorenzi (ITA) 6-3 7-6 6-3