WIMBLEDON – Il giovane russo infila una prestazione super e restituisce al Campo 2 la sua vecchia nomea: Ferrer a casa. Qualche difficoltà per Djokovic contro un super Stepanek.

Di Riccardo Bisti – 26 giugno 2014

 
Prima o poi doveva succedere, ed è normale – e logico – che sia successo a Wimbledon. L’impressionante striscia positiva di David Ferrer nei tornei del Grande Slam durava da diciassette tornei (in cui raggiungeva almeno il terzo turno), mentre da dieci si infilava almeno nei quarti. Forse non è un caso che sia finita sul Campo 2, che un tempo era chiamato “Il Cimitero dei Campioni”, giacchè tanti campioni ci hanno lasciato le penne negli anni 80 e 90. In realtà non è lo stesso di una volta, quando era incastonato nei vialetti dell’All England Club. Adesso è un nuovo stadio, inaugurato qualche anno fa per stare al passo coi tempi, che vogliono gli Slam sempre più grandi, ricchi, ingordi. Ma il nome resta, così come la sensazione per una sconfitta inattesa. A ben vedere, tanto sorpresa non è. Intanto Kuznetsov ha giocato una partita eccezionale, aiutato dalla superficie che sarà pure più lenta, ma ha messo a nudo le difficoltà dello spagnolo (udite udite…) negli spostamenti. E visto che il tennis di “Ferru” si basa su due gambe-motorino, ritrovarsi in bicicletta non è la migliore sensazione possibile. Sembrava un auto di Formula 1 con gomme slick su un tracciato bagnato. Scivolava così tanto che la regia inglese ha realizzato un clip con tutte le sue…sgommate. Ha provato a lottare finchè ha potuto, ma alla fine lo score recitava 6-7 6-0 3-6 6-3 6-2 per il russo, vincitore di Wimbledon Junior nel 2009. Ma anche lui, come tanti, ha incontrato qualche difficoltà nel passaggio tra i professionisti. “L’erba mi piace da quando ho vinto il torneo junior – ha detto il russo – sono abbastanza contento, è la migliore vittoria della mia carriera ma non ci voglio pensare troppo. Spero di vincerne altre”.

LE FATICHE DI DJOKOVIC
Se continua a giocare così, può essere una mina vagante. Colpi piatti, occasionale serve and volley, atteggiamento “da russo”….non ha dato scampo a un Ferrer discreto anche se convalescente. Dopo Parigi, è stato colpito da un virus intestinale inizialmente sottovalutato che però lo ha costretto a saltare ‘s-Hertogenbosch. “Ho perso perché lui ha giocato meglio – ha tagliato corto – pensavo che giocasse bene, ma mi ha sorpreso e ha tirato un sacco di colpi vincenti”. Alla fine saranno 77, con un saldo positivo di “+39” con gli errori gratuiti. Uno spettacolo. Al terzo turno se la vedrà con l’argentino Leonardo Mayer, vincitore a sorpresa su Baghdatis. A proposito di sorprese, per un attimo c’è stata la sensazione che sul Centre Court potesse succedere l’impensabile, soprattutto nel quarto set, quando Radek Stepanek si è imbucato nel giardino dei campioni e per poco non costringeva Djokovic al quinto set. Il serbo, numero 1 del tabellone, ha sciupato un vantaggio di 5-2 nel tie-break del terzo e ha avuto bisogno di un’altra oretta per battere il ceco. Nole può essere soddisfatto del servizio (18 ace e 2 doppi falli) e di essere rimasto tranquillo in una situazione ad alto rischio di scoppio emotivo. E ha anche concesso all’avversario un punto che l’arbitro aveva imposto (sbagliando) di rigiocare dopo l’intervento di occhio di falco. Non c’è stata la sorpresa, ma questo match sarà molto importante per Djokovic: permette di tenere alta l’attenzione, anche se contro Gilles Simon avrà certamente meno problemi perchè il francese ha un tennis meno fastidioso. Almeno per lui.