Che sia la proprio la francese la più accreditata per contrastare l'impetuoso ritorno di Maria Sharapova? Parliamo di questo e (molto) altro con Jacopo Lo Monaco: i dubbi su Thiem, la delusione per la mancata wild card romana a Francesca Schiavone e il Del Potro senza coach. Secondo blocco interamente dedicato alle vostre (tantissime!) domande.
PRIMO BLOCCO – Buon rientro di Maria Sharapova, eliminata in semifinale a Stoccarda da Kristina Mladenovic. “Credo che in chiave Parigi la francese potrebbe essere un'avversaria molto difficile per Masha – dice il nostro super-esperto Jacopo Lo Monaco – tuttavia, penso che la Sharapova potrebbe essere addirittura considerata la favorita numero 1”. Voci sempre più insistenti dicono che Masha avrà una wild card per le qualificazioni del Roland Garros: “In questo modo, l'organizzazione se ne lava un po' le mani e accontenta tutti. Se la Sharapova dovesse giocare le qualificazioni, andrebbe aperto uno dei campi principali”. Barcellona ha regalato il decimo titolo a Rafa Nadal (“Che mi è sembrato in forma migliore rispetto a Barcellona”), ma Jacopo non è convinto dei progressi di Dominic Thiem, suo avversario in finale. “Non è migliorato come mi sarei aspettato. E' lo stesso giocatore dell'anno scorso, al massimo con un po' di convinzione in più. Contro Nadal ha fatto alcune scelte sbagliate”. Jacopo, poi, ci spiega perché Thiem gioca così lontano dalla linea. “Per avvicinarsi, dovrebbe imitare Monfils”. Francesca Schiavone vince un'altra partita mentre registriamo, e la prossima settimana sarà a Madrid. “Non so se ci sia stata malizia nelle scelte di Tiriac. Di sicuro la wild card di Madrid è un gesto elegante, mentre quella di Roma inaccettabile”. Chiediamo a Jacopo quale delle tre wild card assegnate al Foro Italico sia la più criticabile: “Si equivalgono”. Qualche riflessione sul professionismo delle pre-qualificazioni, tenendo conto che negli Stati Uniti sono stati aboliti i play-off per lo Us Open proprio per questo motivo. Va detto che le pre-quali di Roma mettono insieme un montepremi molto importante (oltre 450.000 euro), quindi è legittimo che siano frequentate da giocatori molto forti. Per Jacopo, tuttavia, è molto sentita la mancata wild card alla Schiavone: “Fossi in lei, non vorrei più avere a che fare con chi le ha negato l'opportunità”. Juan Martin Del Potro continua a viaggiare senza coach, anche se si sono fatti diversi nomi. “Forse non si sente sicuro di poter reggere un'intera stagione. Sampras? Sinceramente non mi sembra una figura adatta per il ruolo di coach. Sul piano tecnico, il primo Del Potro tirava uno splendido rovescio, poi con gli anni ha migliorato il dritto, anche per necessità. Un coach fa sempre bene, anche solo per condividere analisi, emozioni ed esperienze”.
SECONDO BLOCCO – Visto l'enorme affetto e attenzione che ci dedicate, e il gran numero di domande che ci avete fatto pervenire, dedichiamo l'intero blocco al dialogo con gli ascoltatori.
– Lucas Pouille è bravo…ma non è un po' miracolato?
– Chi può fermare Rafael Nadal a Parigi?
– Un nome su cui puntare al Roland Garros femminile?
– Al Challenger di Francavilla vince Pedro Sousa, 28 anni. C'è da sorprendersi?
– Come mai Laura Siegemund è così discontinua? E perché rende soprattutto sul rosso?
– Come si spiega il fatto che Serena Williams abbia vinto 10 Slam dopo aver compiuto 30 anni?
– Ha senso giocare ancora Coppa Davis e Fed Cup quando tanti giocatori fissano la residenza all'estero?
– E' possibile fare giornalismo in un mondo, quello dello sport, dove gli atleti dicono sempre più o meno le stesse cose?
– Kyrgios ha davvero messo la testa a posto? Sarà il primo giovane a vincere qualcosa di importante?
– Al loro massimo, chi è stato più forte in difesa? Nadal o Djokovic?
– Quali sono i tornei e le situazioni più adatte per concedersi una trasferta tennistica, da spettatori?
– Avendo uomini come sparring partner, per le donne è più facile mantenere la forma ideale nel periodo di offseason?
– Perché non è giusto che i giocatori di buona classifica possano giocare i tornei Challenger?
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