Battendo Kohlschreiber in una splendida finale, lo scozzese vince a Monaco di Baviera il suo primo torneo sul rosso: la Gran Bretagna non ci riusciva da 39 anni. La terra battuta può essergli amica, e chissà che a Parigi…. 

Non sarà il titolo più importante della sua carriera, però Andy Murray ha mostrato grande professionalità nella finale del torneo ATP di Monaco di Baviera. L'evento è stato falcidiato dalla pioggia, peraltro con la zavorra dell'imminente Masters 1000 di Madrid. Eppure lo scozzese se l'è giocata fino all'ultimo, aspettando fino a lunedì per prendersi il primo titolo ATP sul rosso. Ed è storia, perchè un tennista britannico non vinceva sul rosso addirittura dal 1976, quando Buster Mottram si impose a Palma de Maiorca. Già, a casa di Rafael Nadal. Lo scozzese sembra aver preso molto sul serio il nuovo ruolo di terza forza mondiale: ha giocato da big e ha chiuso da big, battendo un avversario durissimo come Philipp Kohlschreiber. Quando si gioca in Germania, il tedesco vale quasi un top-10. Lo ha dimostrato in una finale durata oltre tre ore e chiusa con il punteggio-monstre di 7-6 5-7 7-6. Segno che Andy voleva vincere, forse per fare bella figura davanti al nuovo coach Jonas Bjorkman. L'incontro era stato sospeso domenica, per pioggia, sul 3-2 nel primo set. Alla ripresa, l'equilibrio non si è spezzato: nessuna palla break nel primo set, chiuso da Murray al tie-break. Nel secondo, Kohlschreiber ha fatto del suo meglio e ha allungato la pugna, peraltro dopo aver rimontato da 3-4 e 0-40. Ancora equilibrio nel terzo, come se i due ne avessero fatto una questione di principio, forse perchè oltre agli 80.000 euro del primo premio c'era in palio una fiammante BMW. Sotto 3-2 nel tie-break decisivo, Murray ha infilato quattro punti consecutivi che gli hanno consentito di esultare e farsi un giro sul macchinone. “E' stata una partita incredibile, Philipp è molto tosto da battere – ha detto Murray – inoltre ha un tennis vario e piacevole. Sono stato fortunato con alcuni passanti nei momenti decisivi”.


DI NUOVO AVVERSARI A MADRID?

E' presto dire se Andy Murray può essere un fattore in chiave Roland Garros, ma non c'è dubbio che possa esprimersi bene anche sulla terra. Anzi, era curioso che non ci avesse ancora vinto un torneo. In fondo ha passato l'adolescenza a Barcellona, presso l'accademia di Emilio Sanchez e Sergio Casal, dove ha forgiato carattere e muscoli. E a Parigi ha raggiunto per due volte le semifinali e non è certo debole sul piano fisico. Con un Nadal che non sembra irresistibile, il solo Djokovic gli sembra superiore su tutti gli aspetti. Adesso è volato a Madrid, dove curiosamente potrebbe esordire proprio contro Kohlschreiber: dopo un bye al primo turno, infatti, sfiderà il vincente del match tra il tedesco e Alejandro Falla. Ne farebbe volentieri a meno, perchè Kohlschreiber lo mette sempre alle corde, come lo scorso anno a Parigi, quando si arrese soltanto al 22esimo game del quinto set. “E' molto doloroso perdere così – ha ammesso il tedesco – anche perchè c'era la BMW in palio….ma lui è stato più bravo nei punti importanti”. A proposito di punti importanti, Murray si conferma implacabile quando si arriva al tie-break decisivo. In carriera c'è arrivato cinque volte e ha sempre vinto. Piccoli dettagli che potrebbero tornargli utili quando conterà per davvero. Ride anche il BMW Open: nonostante una settimana terribile sul piano meteorologico, hanno raccolto ben 36.174 spettatori. Dato lusinghiero: la Germania non sarà più il cuore pulsante del tennis europeo, ma continua ad essere un punto di riferimento.

 

ATP MONACO DI BAVIERA – Finale

Andy Murray (GBR) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 7-6 5-7 7-6