COPPA DAVIS – Il ligure evita qualsiasi problema e batte un Monaco irriconoscibile. Adesso punta a vincere il doppio e a darci i 3 punti necessari per espugnare Mar del Plata.
Fabio Fognini festeggiato da Seppi, Bolelli e Volandri
Di Riccardo Bisti – 1 febbraio 2014
Il weekend di Mar del Plata ha riportato Fabio Fognini sulla terra battuta dopo sei mesi. Sul rosso, il tennis è un altro sport. E sul rosso Fognini vale tantissimo. Battendo Juan Monaco con un netto 7-5 6-2 6-2 ha tenuto vivo un weekend che si era messo male, dopo che Carlos Berlocq aveva superato Andreas Seppi. Per i media argentini, questo venerdì resterà la giornata di Berlocq. Quelli italiani esalteranno la prestazione di Fognini. Un’osservazione più attenta della prima giornata, tuttavia, evidenzia le cattive prestazioni di Andreas Seppi e Juan Monaco. Sulla carta, sull’eventuale 2-2, dovrebbero essere loro a giocare il match decisivo. Ma non vorremmo essere nei panni di Corrado Barazzutti e Martin Jaite. Forse l’Italia è messa meglio, perché abbiamo un Filippo Volandri che scalpita e adora le condizioni di gioco così lente. Ma è opportuno fare un passo alla volta, senza dimenticare la bontà della prestazione di Fognini. All’inizio ha fatto fatica. In fondo, è sceso in campo nelle peggiori condizioni possibili. Sotto 1-0, con l’obbligo assoluto di vincere. Monaco, con l’atteggiamento positivo che lo contraddistingue, è partito piuttosto bene. Avanti 3-1, e poi 5-3, ha servito per il set nel nono game. Ma da quel momento è uscito dal campo. E’ stato disastroso, facilitando il compito a un grande Fognini. Intendiamoci: l’azzurro avrebbe vinto ugualmente, ma un Monaco al 100% gli avrebbe proposto delle complessità ben diverse. E il pubblico di Mar del Plata si sarebbe scatenato, trovando il modo per mettere a dura prova la psiche dell’azzurro, bravo a non cadere nelle botole psicologiche di una partita delicata. Nonostante il pessimo Monaco, sarebbe bastato poco per entrare in crisi.
Invece, gli argentini si sono dovuti occupare del loro giocatore. Anziché attaccare Fognini, hanno provato a tenerlo su, intonando il classico coro “Ponga huevos, Pico ponga huevos” (Pico, mettici gli attributi). Il problema è che il tandilense aveva il motore depotenziato, come se non potesse andare oltre la terza marcia. E quando ha provato ad accelerare, è finito rovinosamente fuori strada. Raramente avevamo visto Monaco sbagliare così tanto. Il rovescio non sprizza talento come quello di Nalbandian, ma di solito ha un pilota automatico molto affidabile. E anche il dritto, più costruito, è diventato un colpo più che dignitoso. Invece ha commesso la bellezza di 52 errori, tra forzati e non forzati. Per Fognini sono stati 59, ma la differenza nei colpi vincenti è stata agghiacciante: 36 a 9. Nel primo set, Monaco ha provato a impostare la maratona, ma le sua palla era corta e poco incisiva. E’ salito 5-3 grazie agli errori di Fognini, ma il body language è sempre stato negativo. E poi è stato Fognini show: “Davvero bene. Andreas ha giocato sotto livello, ma in questi casi ciò che conta è la squadra – ha detto Fabio – all’inizio ho fatto un po’ di fatica ad adattarmi, ma in questo periodo sto servendo molto bene e con il dritto muovo con efficacia la palla. Su quella diagonale Pico non riusciva a tirarmi il vincente. Il doppio? Lo voglio giocare, di sicuro può decidere la sfida”. Al di là della Davis, questo Fognini può fare grandissime cose sulla terra battuta. E’ in condizioni fisiche strepitose e trasmette l’idea di non fare fatica. Per l’avversario, non c’è nulla di più frustrante.
Il doppio potrebbe essere decisivo. “In linea di massima schiererò la coppia che gioca meglio” ha detto Barazzutti, fedele alla cabala di chi non vuole svelare le sue mosse. Tuttavia, è evidente che scenderanno in campo Bolelli-Fognini. L’unica incertezza poteva riguardare l’eventuale fatica di Fognini nella prima giornata. Ma Fabio è rimasto in campo appena due ore, con uno sforzo psico-fisico più che ridotto. E così proverà a fare l’eroe contro Schwank-Zeballos, coppia discreta ma non imbattibile. “Il doppio può essere fondamentale” ha detto Barazzutti. Certamente lo sarà in caso di vittoria azzurra, perché questo Fognini parte nettamente favorito contro Berlocq. Comunque vada, Charly trasformerà la partita in una guerriglia urbana, costringendolo a un’ulteriore prova di maturità. Ma oggi, dopo aver visto il suo atteggiamento, fatichiamo a vederlo perdente. E quindi potrebbe dare l’eventuale 3-1 all’Italia. Discorso ben diverso in caso di sconfitta. Fognini ci darebbe il 2-2, poi dovrebbero scendere in campo Monaco-Seppi, davvero pessimi nella prima giornata. Mica così scontato schierarli. Noi abbiamo Filippo Volandri, che avrebbe così un’occasione d’oro, mai avuta in carriera. E loro? Rischieranno Juan Monaco (le cui condizioni fisiche sono tutte da valutare) oppure sceglieranno Horacio Zeballos? Argentina-Italia è diventata la sfida degli enigmi. Un labirinto tecnico e mentale da cui usciranno i più furbi. Speriamo di essere noi.
ARGENTINA – ITALIA 1-1
Carlos Berlocq b. Andreas Seppi 4-6 6-0 6-2 6-1
Fabio Fognini b. Juan Monaco 7-5 6-2 6-2
Sabato, ore 17 (diretta SuperTennis)
Fabio Fognini / Simone Bolelli vs. Eduardo Schwank / Horacio Zeballos (*)
(*) Formazioni modificabili fino a un’ora prima
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