DAY 12 – Marion Bartoli e Sabine Lisicki si giocano il titolo. La tedesca ha più armi tecnico-tattiche, ma deve evitare i black out di cui è stata vittima nei turni precedenti.
Sabine Lisicki ha vissuto la vigilia della finale di Wimbledon a modo suo: sorridendo
Di Riccardo Bisti – 6 luglio 2013
Abbiamo preso entrambe le semifinali maschili, con una lettura pressochè perfetta di Janowicz-Murray. Avremmo azzeccato il bilancio-set anche di Djokovic-Del Potro, se solo l'argentino non avesse fatto il fenomeno nel tie-break del quarto. Nel complesso, siamo molto soddisfatti della seconda settimana, in cui abbiamo sbagliato soltanto 6 pronostici. L’ultimo atto del torneo femminile vede in campo Sabine Lisicki e Marion Bartoli. E’ una finale alternativa, inattesa ma non clamorosa. In fondo, si tratta di una ex finalista e una ex semifinalista di questo torneo. Noi puntiamo sulla tedesca perché ha espresso il miglior tennis del torneo e ha un paio di soluzioni tattiche che potrebbero fare la differenza. La Bartoli può affidarsi all’esperienza e ai possibili black out di “Doris Becker”: contro Williams e Radwanska si è salvata, ma perdere 8-9 game di fila in finale sarebbe troppo rischioso.
MARION BARTOLI vs. SABINE LISICKI
La chiamano “finale alternativa”, ma in realtà è una finale bellissima. Bartoli-Lisicki ha il fascino dello sconosciuto. Due ragazze, due donne, a caccia di un risultato che non hanno mai ottenuto. Se il tennis femminile vive di equilibri psicologici, questa partita sarà perfetta per i terapeuti e gli strizzacervelli di tutto il mondo. A noi, banalmente, interessa sapere chi vincerà. Crediamo che il Rosewater Dish finirà nelle mani della Lisicki. Partiamo dai precedenti: le due si sono affrontate quattro volte, con un bilancio di 3-1 per la tedesca. Curiosamente, due dei quattro scontri diretti si sono tenuti a Wimbledon. Nel 2008, contro una giovanissima Lisicki, vinse la francese. Due anni fa, a livello di quarti di finale, si impose la tedesca con il punteggio di 6-4 6-7 6-1. E da lì che dobbiamo partire. Si giocò sotto il tetto a causa della pioggia, in un match ricordato perché l’acqua piovana penetrò ugualmente dai bordi del tetto. La Lisicki avrebbe potuto vincere in due set, ma finì col perdere un rocambolesco tie-break salvo dominare al terzo. Rivedendo gli highlights di quella partita, appare chiaro che sarà la tedesca a fare la partita, a impostare lo scambio. Da par suo, la Bartoli dovrà scegliere se adattarsi ai ritmi forsennati della Lisicki o ribellarsi, cercando qualche soluzione alternativa. Le vie tattiche della Lisicki saranno due: insistere sul dritto a due mani della Bartoli, soprattutto con il dritto incrociato. Giocando così, dovrebbe trarre un paio di benefici: far muovere la Bartoli (e stancarla), e aprirsi il campo sul lato sinistro della francese. Due anni fa, questo semplice schema le diede parecchi punti. L’altra soluzione è la palla corta. Due anni fa ne ha tirate moltissime, e fu una buona idea. In generale, è sempre positivo far giocare fuori posizione la Bartoli, molto restia a staccare la seconda mano sulle palle basse. Wim Fissette, allenatore della Lisicki, avrà studiato con attenzione il DVD di quella partita.
La Bartoli ha dalla sua l’esperienza. A differenza dell’avversaria, sa già cosa significa entrare sul Centre Court alle 14 di sabato pomeriggio. Nel 2007 provo a mischiare le carte contro Venus Williams, ma era troppo inferiore. Stavolta sarà diverso: ha sei anni di esperienza in più e – soprattutto – il fisico più riposato. Dopo la facile vittoria sulla Flipkens, si è affrettata a dire che nel 2007 la pioggia la obbligò a giocare semifinale e finale a distanza di 24 ore. Stavolta arriverà freschissima. Onestamente, la voce “esperienza” sembra l’unica in cui la Bartoli sembra favorita. Stiamo con la Lisicki perché, come ha detto Nick Bollettieri, ha la capacità di pensare solo al punto successivo, senza farsi condizionare dai precedenti. Le rimonte da 0-3 nel terzo set contro Williams e Radwanska le hanno dato ulteriore fiducia. Sabine tira più forte, ha più soluzioni tattiche e sembra avere più fiducia. L’incognita? I terrificanti black-out che le sono capitati negli ottavi e in semifinale: stavolta non potrà permettersi di perdere 8-9 giochi di fila. Dovesse succedere, non crediamo che la Bartoli si farebbe sfuggire l’occasione. Dando un’occhiata alle loro carriere, alla loro storia, e a quanto mostrato nel torneo, la Lisicki merita di vincere. Anche per questo stiamo con lei.
Lisicki in tre set.
PRONOSTICI TOTALI: 103
PRONOSTICI GIUSTI: 71
PRONOSTICI SBAGLIATI: 32
PRONOSTICI COL NUMERO ESATTO DI SET: 38
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