La vittoria di Berdych su Tsonga lascia aperta ogni prospettiva del Girone A. Djokovic non è certo di passare, Tsonga ha ancora qualche speranza. L’eterno dibattito sulla formula.
Jo Wilfried Tsonga ha ancora qualche speranza di andare in semifinale
 
Di Riccardo Bisti – 8 novembre 2012

 
Le ATP World Tour Finals hanno l’effetto collaterale di mandare in confusione giocatori, spettatori e addetti ai lavori. Prendiamo il Gruppo A dell’edizione 2012. Novak Djokovic ha vinto due partite su due, convincendo. Jo Wilfried Tsonga ne ha perse due su due, sciogliendosi alla distanza in entrambi i casi. Eppure il serbo può ancora essere eliminato, mentre il francese ha ancora qualche chance di approdare in semifinale. Rino Tommasi odia questa formula, da decenni scrive che la abolirebbe. “E’ perfetta per un’esibizione, non per quello che dovrebbe essere un campionato del mondo”. In linea di principio siamo d’accordo, ma una volta all’anno si può tollerare. Tuttavia, sarebbe stato meglio (per Djokovic sicuramente, ma anche per la chiarezza) se Tsonga avesse battuto Berdych nella notte di mercoledì, davanti a 17.587 spettatori. In caso di vittoria francese, Djokovic sarebbe stato certo del passaggio del turno, con Berdych eliminato. Tsonga-Murray, al contrario, sarebbe stato un vero e proprio spareggio. Niente di tutto questo. Bisogna armarsi di calcolatrice e aspettare i risultati di venerdì. Se Berdych dovesse battere Djokovic e Murray avesse la meglio su Tsonga, ci sarebbero tre giocatori a quota due vittorie ed entrerebbe in ballo la differenza set e – in ultimo – la differenza game. In caso di vittoria di Berdych in due set contro il serbo, e identico successo di Murray su Tsonga, Djokovic sarebbe incredibilmente eliminato. Se invece dovessero essersi risultati analoghi, ma con soluzioni in tre set, potrebbe entrare in ballo addirittura la differenza game. Un casino madornale.
 
Il ceco, per nulla deciso a lasciare Londra nonostante l'imminente finale di Davis, ha sfiancato alla distanza uno Tsonga troppo disordinato. L’impressione è che l’arrivo di un coach gli abbia creato problemi piuttosto che risolverne. Probabilmente è solo un periodo di assestamento. La partita è filata liscia fino al 5-5, quando due dritti larghi hanno condannato Tsonga all’unico break. Nel secondo, Cassius Jo ha liberato la sua creatività e ha dato spettacolo, persino con il colpo meno sicuro, il rovescio. Il break è arrivato al quarto gioco, sigillato da una gran risposta di dritto. Il francese ha preso il largo fino al 5-2, ma poi ha rischiato l’aggancio quando è andato a servire sul 5-3, trovandosi 0-30 e dovendo fronteggiare una palla break. L’ha cancellata da campione, con un ace di seconda. Un altro ace ha messo in cassaforte il set, tanto da far credere che la valanga blu sarebbe proseguita anche nel terzo. In effetti, Jo aveva due palle break in avvio ma non le sfruttava. Sull’1-2 era lui a cedere il servizio e pochi minuti dopo era già sotto la doccia, sconfitto. Per Berdych è la 60esima vittoria stagionale. Venerdì, come detto, si giocherà il passaggio del turno contro Djokovic. “Non mi piace la matematica. Io proverò solo a giocare a tennis e a fare del mio meglio. Novak è un grande, merita di essere numero 1. Per me è una grande sfida. Dall’altro lato, lui ha già due vittorie…vedremo”. Detto che i virgolettati del ceco non sono memorabili, vale la pena segnalare l’agghiacciante statistica di Tsonga contro i migliori: quest’anno ha perso 14 partite su 15 contro i top ten, cedendo tutti gli 11 incontri contri i primi 8. Viene quasi da pensare a un complesso. Di certo avrebbe potuto fare di più in avvio di terzo set, quando l’inerzia era tutta dalla sua parte. “Le due palle break annullate sono state il momento chiave – ha ammesso Berdych – sono stato bravo a cancellare le sue chance, poi ho sfruttato le mie. La differenza è stata tutta lì”. Piccola, impercettibile, ma decisiva.
 
In precedenza, il doppio aveva consacrato la prima coppia semifinalista: si tratta dei campioni di Wimbledon Jonathan Marray e Frederik Nielsen. Il duo anglo-danese ha superato 7-6 4-6 12-10 i collaudati Mirnyi-Nestor ed è già certo di restare in gara fino a domenica. Non saranno contenti i dirigenti del Park Genova, che dovranno fare a meno di Nielsen per la seconda partita di fila. Per loro fortuna, hanno un turno sulla carta facile contro il TC Ca’ del Moro. Il danese, che si è innamorato dell’Italia e del pesto genovese, dovrebbe tornare disponibile per l’ultimo match della Regular Season. Nel frattempo si gode un risultato clamoroso e l’abbraccio del pubblico, che fa il tifo per lui in virtù del compagno britannico ma anche perché conquistato dal suo atteggiamento naif.
 
ATP WORLD TOUR FINALS 2012
 
Gruppo A – RISULTATI
Novak Djokovic b. Jo Wilfried Tsonga 7-6 6-3
Andy Murray b. Tomas Berdych 3-6 6-3 6-4
Novak Djokovic b. Andy Murray 4-6 6-3 7-5
Tomas Berdych b. Jo Wilfried Tsonga 7-5 3-6 6-1
 
CLASSIFICA
Novak Djokovic – 2 vittorie 0 sconfitte (4-1 nel computo set, 30-23 nei game)
Tomas Berdych – 1 vittoria 1 sconfitta (3-3 / 29-27)
Andy Murray – 1 vittoria 1 sconfitta (3-3 / 29-30
Jo Wilfried Tsonga – 0 vittorie 2 sconfitte (1-4 / 21-29)