WIMBLEDON – A differenza di tanti altri episodi della sua carriera, il francese ha lottato disperatamente fino all'ultimo e ha intascato una splendida semifinale. Contro Wawrinka ha giocato meglio, ma senza un pizzico di cuore avrebbe perso. E invece… 

“Quando ho servito sul 5 a 3 nel quinto ho sbagliato tutto e mi sono sentito frustrato. Però ho continuato a combattere. A lottare“. Combattere e lottare. Parole che mai, o quasi, sono state nel vocabolario di Richard Gasquet. Ma che questa sera, forse per la prima volta nella carriera del francese , hanno un significato. Siamo al quinto set della sfida tra il francese e Stan Wawrinka. Il quarto di finale più atteso, sia perché era il più equilibrato, sia per il tennis d'altissima scuola che sono in grado di regalare i due protagonisti. Quinto set divertente, emozionante. Una collezione impressionante di colpi d'altri tempi. Discese a rete, rovesci sublimi, volèe a carezzare l'ultimo filo d'erba. A ripagare il pubblico di un incontro che, nei primi quattro set, ha vissuto sui tanti, troppi errori da una parte e dall'altra. A discapito dello spettacolo e delle emozioni. Primi quattro set in cui il bello e il cattivo tempo l'ha fatto soprattutto Gasquet. Sin dai primi scambi si ha la sensazione che Wawrinka abbia smarrito non solo le stigmate parigine, ma pure la vis vincente dei giorni precedenti. Il rovescio non funziona, la prima di servizio ancor meno. E Richard ne approfitta alla prima occasione. Sul 3 pari si siede comodamente lungo il fiume. E attende Stan. Due gratuiti di dritto e due di rovescio e il break è servito. Si arriva al 5 a 4 e il francese chiude il set. Serafico e imperturbabile. Come se fosse la cosa più ovvia. Serve una boccata d'ossigeno per Stan. Secondo set: Richard serve sullo 0 a 1. I suoi errori gratuiti, sino a quel momento, si contano sulle dita di una mano. E allora perché non commetterne tre tutti assieme? Lo svizzero, senza muovere ciglio, si ritrova sul 2 a 0. Ma non ci crede, nemmeno un po'. Non ci crede e si fa recuperare subito. Richard risale in cattedra. Conduce le danze, regalando di tanto in tanto perle sublimi. Ma è troppo perfetto per essere vero. L'inconscio desiderio di disfare tale perfezione riaffiora, in tutto il suo splendore, sul 4 a 5. Con il doppio fallo sulla palla set a regalare la parità ad uno Stan fino a quel momento impalpabile.


UN RISULTATO INSPERATO. MA ANCHE SPERATO

Scende sulla terra, Wawrinka, nel terzo set. Galvanizzato, dall'aria natalizia di luglio, giostra a suo piacimento dell'avversario e chiude il terzo set, rispolverando la sua arte. Rovesci di qua, dritti di là. E la sicurezza di chi si sente già in semifinale. Tutto facile, tutto scontato. Nel quarto set si procede senza patemi d'animo, seguendo la regola dei servizi. Ed è ancora Natale. Ma questa volta, incredibilmente, il regalo è tutto di Stan. Sul 4 a 5, tra un errore dello svizzero e una perla di Richard si arriva alla palla break. Pare brutto non restituire il doppio fallo del secondo set e si va quindi al quinto. Quinto set che procede fino a quello che sembra esserne l'epilogo. Sul 3-4 Stan si fa incantare dai colpi di Richard, senza peso, leggeri e sublimi assieme. Perde il servizio e si avvia, testa china e sguardo perso, a giocarsi l'ultima spiaggia di questo incontro. Ed eccoci all'inizio. Richard, come in tutte le sue favole finite male, la perde l'occasione. Serve per il match e si lascia prendere la mano. Si lascia prendere dalla fretta. Dalla foga. Si attende solo il contraccolpo. Si attende solo che Gasquet s'immoli all'altare di uno Stan che non ha merito alcuno per staccare il biglietto per la semifinale. Ma non può essere sempre così facile. Non si può morire dentro il campo e vivere sempre la gloria altrui. “Ho continuato a combattere. A lottare.”. E Richard lotta. Combatte. Senza patema alcuno arriva al 9 pari. Salva una palla break con una buona prima. E nel game successivo scrive il lieto fine. Stan si incarta, come troppe volte durante il match. Dai suoi rovesci non nasce più niente e dai gratuiti nascono tre match oint per il francese. Il nastro lo salva, con troppa fortuna, nei primi due. L'ultimo suo errore sul terzo chiude la partita. Gasquet è meritatamente in semifinale. Un risultato inaspettato, insperato e sperato assieme, Ma assolutamente meritato. Oggi più di allora. Non è un nuovo inizio. Ma non si poteva auspicare finale più dolce, Richard.

 

WIMBLEDON UOMINI – Quarti di finale

Novak Djokovic (SRB) b. Marin Cilic (CRO) 6-4 6-4 6-4

Richard Gasquet (FRA) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-4 4-6 3-6 6-4 11-9

Andy Murray (GBR) b. Vasek Pospisil (CAN) 6-4 7-5 6-4

Roger Federer (SUI) b. Gilles Simon (FRA) 6-3 7-5 6-2