. Sembravano interminabili i 74 giorni intercorsi fra la semifinale di Melbourne e il primo turno di Monte Carlo, figurarsi i quasi sei mesi che passeranno fra la semifinale a Wimbledon e il suo rientro – o la sua prossima apparizione, visto come viene venerato da molti – nel Tour, probabilmente il prossimo anno in Australia. Nel frattempo tocca consolarsi con quel che viene, come l’ultimo divertente spot targato Mercedes Benz, uno degli sponsor principali del campionissimo svizzero. Nel commercial, la casa automobilistica tedesca ha affrontato in maniera simpatica una delle domande che il mondo del tennis si è posto sacco di volte, specialmente nel dibattito su chi fosse il GOAT, il miglior giocatore di tutti i tempi: “e se Federer avesse giocato in un’altra Era?”.
Purtroppo, o per fortuna, la questione non avrà mai una risposta, mentre non si discute su chi sia stato il giocatore con più classe in assoluto. Chiunque risponde (e risponderà) “Federer”, a occhi chiusi, anche se sarebbe stato carino vederlo nel modo completamente diverso proposto dal commercial. Un viaggio nel tempo di un paio di minuti, narrato da Bill Macatee, dagli Anni ’60 di Rod Laver agli Anni ’90 del primo Andrè Agassi, dalle racchette di legno ai primi modelli simili a quelli dei giorni nostri, passando per un furioso John McEnroe: il campione più diverso da Federer, per carattere e modo di stare in campo.
All’inizio del video, Federer è “vestito” da Rod Laver, prima di trasformarsi nel suo avversario in un match raccontato proprio dallo stesso Laver, che appare in un cameo. “Ricordo il nostro primo incontro, quel ragazzino era stupefacente”, ricorda mister Grande Slam, prima che le immagini si spostino su un Federer alla guida di una decapottabile rossa, ovviamente Mercedes, ai piedi della Tour Eiffel. Abbandonato Laver si passa a McEnroe, ovviamente nella sua versione peggiore, capelli lunghi e fascia rossa d’ordinanza. Prima insulta il giudice di sedia, poi tira una racchettata alla sua sedia, facendo volare i bicchieri, e quindi rompe il telaio. Una scena chiaramente ispirata al “tantrum” di SuperMac al torneo di Stoccolma del 1984, uno dei più famosi della sua carriera.
Poi un paio di scatti in versione “rockstar” e si passa al primo Andrè Agassi, quello coi capelli lunghi (che nel libro Open si è scoperto essere in realtà una parrucca) e la fascetta, che vince un torneo e risponde al telefono durante la premiazione. Il tutto prima di chiudere, ovviamente, col Federer attuale, modello di stile ed eleganza, alla guida in riva al mare di una SL 2017, l’automobile promossa dallo spot.
All’appassionato più attento non saranno sfuggiti alcuni falsi storici, imposti da ragioni commerciali e anche tecniche. Come la mano dominante destra del Federer in versione Laver e McEnroe (mentre i due ex campioni erano entrambi mancini), o racchette Wilson impugnate da Agassi e McEnroe. Il primo, ai tempi della versione rivisitata da Federer, giocava con telai Donnay, mentre al secondo hanno messo in mano una Wilson T2000, lo storico modello in metallo reso celebre di “Jimbo” Connors. Ma la resa è comunque tutta da gustare.
E Federer si trasformò in Laver, McEnroe, Agassi
Come sarebbe stato Federer in un’altra Era? Una domanda a cui ha risposto l’ultimo simpatico spot di Mercedes Benz, in cui il campione svizzero ha riavvolto il nastro fino a “travestirsi” da tre dei più grandi campioni nella storia del tennis. Dai gesti bianchi di Laver al look “punk” di Agassi, passando per un Mac ovviamente sopra le righe.