Il luogo comune che vuole gli svizzeri estremamente puntuali è stato rispettato. Dopo l'interminabile sessione diurna e i due match femminili, Stan Wawrinka e Roger Federer hanno rapidamente sbrigato le rispettive pratiche e si affronteranno in semifinale. Sul Louis Armstrong, “Stan The Man” ha messo KO Kevin Anderson. Lo scenario dell'Arthur Ashe, colmo di pubblico, se l'è preso Roger Federer. Il match avrebbe dovuto giocarsi alle 20 locali, ma gli organizzatori lo hanno anticipato di un'ora per il timore della pioggia. Federer li ha presi sul serio e ha schiantato il francese con un netto 6-3 6-3 6-1, maturato in appena 87 minuti. Una vittoria netta, troppo netta per essere raccontata. Federer si presenta in semifinale senza aver perso un set e – soprattutto – senza aver speso troppe energie. “Giocare al turno precedente contro Isner mi ha dato una mano perché stasera avevo più tempo per colpire la palla. Inoltre ho servito molto bene, ho tirato tanti ace…si, è stato davvero un buon match”. La componente fisica potrebbe essere decisiva per le fasi finali: Roger è fresco, sta bene ed è in condizioni mentali impressionanti. Inoltre gli americani lo amano ancora di più (non che ce ne fosse bisogno…) per il gesto di qualche giorno fa, quando ha autografato palla gigante e cappellino a un bambino che si era messo a piangere perché travolto dalla passione dei fans.
SFIDA SVIZZERA…E DI SABR?
“Anche l'anno scorso ho giocato un ottimo torneo – ha detto Federer al microfono di Darren Cahill, che qualche ora prima si trovava nell'angolo di Simona Halep – avevo fatto finale a Toronto, vinto a Cincinnati…la differenza principale è che avevo giocato cinque set nei quarti contro Monfils e forse li ho un po' pagati in semifinale, anche se Cilic era stato praticamente ingiocabile”. Stavolta, forte di una SABR in più nel bagaglio tecnico, pare pronto per raggiungere almeno la finale. Certo, il suo avversario è tra i peggiori possibili, lo stesso Wawrinka che lo ha battuto nei quarti del Roland Garros, probabilmente il suo miglior amico nel circuito. “Davvero ha provato la SABR anche lui contro Anderson? Wow, allora sarà un match molto divertente! Magari lo scambio più lungo sarà di tre colpi”. Sorrideva, Roger, perfettamente a suo agio, ma in cuor suo spera che vada davvero così. Sull'uno-due, nello scambio breve, sul tocco, non c'è paragone tra lui e Wawrinka. Al contrario, dovesse entrare in scena l'artiglieria pesante, potrebbe avere qualche problema. Ma avrà 48 ore per pensare alla 38esima semifinale in un torneo del Grande Slam. A New York si conferma pressochè imbattibile nell sessioni serali dell'Arthur Ashe (31 vittorie su 32). Se n'è accorto a sue spese Gasquet, che in pochi minuti ha capito che non ci sarebbe stato niente da fare. E' migliorato tanto sia sul piano mentale che su quello fisico. E' diventato un tennista completo. Ma Federer lo ha fatto regredire a 5-6 anni fa. Per sua fortuna, di Roger ne esiste solo uno.
US OPEN UOMINI – Quarti di Finale
Stan Wawrinka (SUI) b. Kevin Anderson (SAF) 6-4 6-4 6-0
Roger Federer (SUI) b. Richard Gasquet (FRA) 6-3 6-3 6-1