WIMBLEDON – Battendo Stan Wawrinka, l’argentino torna a vincere contro un top-10 dopo due anni di calvario. E’ il protagonista di giornata, oggetto di titoli roboanti. Lo merita, ma è stato aiutato da uno svizzero in confusione, autore di un match scriteriato. La zona di tabellone si è aperta a tante soluzioni: al terzo turno sfiderà Lucas Pouille.

. Quella che fa vendere più copie (o garantisce più click) è la prima. E si parte da qui, dalla resurrezione agonistica di Juan Martin Del Potro. I “comeback” hanno sempre qualcosa di affascinante, sono le storie in cui la gente si immedesima più facilmente. Se poi sono 2, 3, 4, il racconto si avvicina all’epica. Del calvario di Del Potro si sa tutto: dolori al polso, operazioni, rientri abortiti, mesi difficili e la stampa argentina che gli stava alla calcagna, esagerando con i titoloni. Qualcuno aveva ipotizzato che Juan Martin fosse addirittura caduto in depressione. Lui smentì con un video pubblicato dal salotto di casa sua, ma le sensazioni non erano delle migliori. Era persino rimasto senza coach, con il fido Franco Davin che non ha più avuto cuore di aspettare. Adesso il polso sembra finalmente a posto, anche se non sono bastati oltre quattro mesi di attività (Delpo è tornato in febbraio, al torneo di Delray Beach) per dargli certezze assolute con il rovescio a due mani. Preferisce la soluzione in slice, piuttosto efficace sull’erba. Ma su altre superfici può essere un’incognita. Per questo, il successo contro Stan Wawrinka sotto il tetto del Centre Court ha un grande valore. Non accadeva da tre anni che “Palito” non battesse un top-10. C’è riuscito su uno dei campi più importanti, dove ha giocato alcune delle migliori partite in carriera. Un 3-6 6-3 7-6 6-3 che lo spinge al terzo turno e apre a tante soluzioni lo spicchio di tabellone, specie dopo l’eliminazione di Dominic Thiem, In questo momento, il giocatore di più alta classifica rimasto in gara è Tomas Berdych. Sarebbe affascinante vedere un Del Potro-Berdych nei quarti, specie dopo che l’argentino ha scelto di farsi aiutare da Daniel Vallverdu, coach del ceco fino a due mesi fa. Una partnership terminata con un terribile 6-0 6-0 incassato a Roma da David Goffin. Al prossimo round, Del Potro se la vedrà con Lucas Pouille: se lui è il re della sfortuna, il francese è il Gastone Paperone del tennis: ricordate l’incredibile percorso al Foro Italico, dove è arrivato in semifinale da lucky loser?

Questa storia, tuttavia, ha anche un aspetto razionale. Del Potro sta tornando, ma è stato decisamente aiutato da Wawrinka. Lo svizzero ha giocato una partita scriteriata sul piano tattico, come se i consigli di Richard Krajicek lo avessero lasciato del tutto indifferente. Giocare contro questo Del Potro, sul piano tattico, è piuttosto facile. Bisogna attaccarlo sul rovescio, con accortezza, scegliendo la palla giusta. Se si usa lo slice e si ha il tempo di piazzarsi bene sotto rete, le chance di fare il punto sono alte. Invece Stan lo ha fatto pochissime volte. Ha scelto più spesso la botta, che però non gli consentiva di piazzarsi bene. E visto che la sua mano non è quella di Edberg, e nemmeno di Krajicek, ha perso parecchi punti giocando dalla terra di nessuno. Vinto il primo set, ha avuto una buona chance sull’1-1 e 15-30 del secondo, servizio Del Potro. Aveva un dritto semplice, poteva gestirlo meglio, invece ha optato per la solita bordata senza profitto. Un doppio fallo lo condannava a subito il break decisivo, e lì iniziava una nuova partita. Del Potro è stato bravissimo a fare quello che doveva: massimizzare il rendimento con servizio e dritto e, soprattutto, mettere la prima al momento giusto. Nel tie-break del terzo ne ha messe in campo cinque su cinque, e tanto è bastato. Il break decisivo nel quarto arrivava sul 4-3, e poco dopo Palito poteva alzare le braccia e mostrare al mondo i consueti rituali dopo una vittoria, compreso il bacio verso il cielo, dedicato a una sorella scomparsa. Insomma, è stato bravo ma Wawrinka gli ha dato una mano. Lo svizzero era in confusione, tanto da aver chiesto un “challenge” su un servizio di Del Potro dentro di almeno 20 centimetri. Non era il suo torneo, più in generale non è il suo momento. L’argentino sta tornando, ma non è ancora il tempo per le celebrazioni, quelle vere. Se poi vogliamo commuoverci per la bella storia, ci mancherebbe. Nulla ci impedisce di farlo.


Juan Martin Del Potro (ARG) b. Stan Wawrinka (SUI) 3-6 6-3 7-6 6-3