Altra prestazione sublime di Federer che a Roma sta mostrando il miglior tennis del 2013. Ora può esserci una sfida stellare contro l'emergente Jerzy Janowicz. 
Roger Federer firma la telecamera dopo il facile successo su Simon

Di Lorenzo Baletti – 17 maggio 2013


“Starace è numero 300 del mondo, una vittoria contro di lui ha poco valore..”. “Facile giocare bene contro Potito, era anni che non disputava partite del genere..”. Roger Federer deve aver sentito i sussurri dei maligni dopo la vittoria di martedì contro l'azzurro, e deve aver deciso di zittirli. Ci ha impiegato poco tempo, appena 62 minuti, per confermare lo stato di grazia che sta attraversando al Foro Italico. Roma è una città magica, e nelle notti romane Roger sta probabilmente respirando a pieni polmoni quell’aria di magia, trasportandola nella racchetta come fosse una bacchetta…magica. Simon è numero 17 del mondo, ma stasera è stato trattato proprio come Starace, sotterrato per 6-1 6-2, stesso identico punteggio. Impotente il francese davanti ai colpi di Federer, che ha alternato accellerazioni di dritto con smorzate più simili a carezze. Grande capacità di variare i colpi, con Roger che ha mostrato tutto il suo repertorio: sempre in spinta ad allontanare Simon dalla riga di fondo, per poi ottenere il punto con il drop o la soluzione rapida e definitiva, sia con il dritto che con il rovescio, spesso in back a non dare ritmo all’avversario. Gli unici attimi di equilibrio si sono avuti all’inizio, poi Federer ha impresso l’accellerata con un parziale di 12 punti a 1 dall’1-1. Qualche game combattuto anche nel secondo parziale, con Federer che è andato ai vantaggi sul proprio servizio per la prima volta nel match. Curioso come Simon, che ha nella regolarità e nella capacità di non sbagliare quasi mai la propria arma migliore, abbia commesso tanti errori: a fine partita saranno 26.

Ma è stata l’aggressività di Federer a condurlo così spesso a sbagliare. Nulla da recriminare per il francese, se non la pessima prestazione con la seconda, troppo lenta (a volte vicina ai 130 km/h, velocità da tennis femminile). Da qui gli appena sette punti conquistati. Da parte sua Federer è stato devastante anche al servizio, con il 75% di punti vinti con la prima e, addirittura, l’83% con la seconda, a dimostrazione di come abbia dominato in lungo e in largo nello scambio. Anche il saldo finale tra errori non forzati e vincenti di Roger è stato positivo, con tre winners in più. Il tennis sublime di Federer ora si scontrerà nei quarti con Jerzy Janowicz, che ha eliminato in rimonta Richard Gasquet per 3-6 7-6 6-4. Il 22enne polacco sta vivendo, al pari di Roger, un periodo di grazia, con un atteggiamento grintoso e fin troppo esuberante sul campo. Oggi non si è stracciato la maglietta a fine partita, ma non sono mancate le solite urla e le solite esultanze nel corso di tutto il match. Si tratterà senza dubbio del quarto di finale più interessante: vedremo se la geniale follia del polacco riuscirà a scalfire l’eleganza di Re Roger. Oggi ha compiuto un’altra mezza impresa, battendo il secondo top 10 del torneo dopo Tsonga. Per gli amanti dei ricorsi storici, l’ultima volta che Janowicz ha sconfitto due top 10 nello stesso torneo, è arrivato in finale a Parigi Bercy. Federer non sembra superstizioso, ma sicuramente dovrà affrontare con attenzione un giocatore che non avrà nulla da perdere, e che con il servizio di cui dispone (oggi 12 ace e il 77% di punti vinti con la prima) può giocare con molta più tranquillità i game di risposta. Nella notte romana la stella di Federer splende sempre di più, ma Janowicz è un astro nascente, e non una meteora. Ci aspettiamo tutti una sfida..stellare.