di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Dopo il successo di Linz ci eravamo sbilanciati, immaginando per Ana l’epifania di una nuova vita tennistica. E’ ancora presto, forse, per dichiarare ormai chiuso in maniera definitiva il periodo nero che l’ha vista precipitare nel corso del 2010 in 65esima posizione, ma, se è vero che due indizi fanno una prova, la vittoria nel “Tournament of Champions” di Bali non può che avvalorare la tesi del ritorno alle origini per la bella serba.
A Bali, nel famigerato Masterino riservato alle vincitrici di almeno un torneo “International”, Ana ci sarebbe andata comunque grazie a una wild card, anche se non si fosse guadagnata la qualificazione sul campo, in quella Linz che fino a 3 settimane fa rappresentava il suo ultimo successo nel circuito negli ultimi 2 anni.
I prodromi di questo suo ritorno al vertice li avevamo potuti percepire già a Roma e Cincinnati, quando si era issata sino alle semifinali. Peccato che, accanto ai primi exploit, si alternassero altrettante sonore delusioni. Come quella patita a Parigi in quel Roland Garros che solo 2 anni prima le aveva schiuso la vetta del ranking mondiale. A travolgerla in quella occasione era stata la fisicità di Alisa Kleybanova, colei che le ha conteso quest’oggi l’ultimo titolo stagionale del circuito Wta. A Parigi era stata una vera e propria mattanza. La russa, dopo l’iniziale svantaggio di 0-2, era stata protagonista di un sontuoso parziale di 12 game a 1, per un 6-3 6-0 che aveva immediatamente ridimensionato le “azioni” della bella serba, già sconfitta da Alisa qualche mese prima a domicilio, in occasione del primo turno di Fed Cup.
La reazione della Ivanovic non si era, però, fatta attendere. Sia a Stanford che a Tokyo, infatti, l’ex numero 1 del mondo si era rifatta con gli interessi, infliggendo alla Kleybanova due sonore sconfitte, dal medesimo punteggio (6-3 6-2).
Anche il primo set del match odierno sembrava confermare il trend degli ultimi precedenti. Il 6-2 con cui chiude la prima frazione sembra mettere una seria ipoteca sull’esito finale del match. Alisa non ci sta e, dopo un rapido scambio di break a inizio secondo set, riesce a tenere con maggiore facilità i suoi turni di battuta. Si giunge al tiebreak con la russa che ha più da recriminare, avendo fallito 5 palle break su 6. A spezzare l’equilibrio è un doppio fallo della Kleybanova sul 3-3, che regala alla Ivanovic l’abbrivio decisivo. Un ace (il settimo del suo match), consente ad Ana di chiudere con il punteggio di 6-2 7-6 (7-5) dopo un’ora e 46 minuti, per quello che è il suo 10° titolo in carriera.
Per la serba si tratta del 13° successo negli ultimi 15 incontri. Grazie a questo bel filotto di risultati, la neo 23enne (ha compiuto ieri gli anni) torna a respirare l’aria di alta classifica, rientrando di gran carriera tra le Top20 (numero 17), per la prima volta dall’ottobre del 2009. Da segnalare come prima del match tra Ana e Alisa si sia svolta la finalina di consolazione per il 3 e 4 posto, con la vittoria di Kimiko Date su Daniela Hantuchova per 7-5 7-5. Un’altra innovazione di cui non sentivamo davvero la mancanza.
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