David Ferrer e Bernard Tomic vincono gli ultimi tornei prima dell’Australian Open e si presentano a Melbourne carichi di fiducia. Successi anche per Elena Vesnina e Lleyton Hewitt.
Hewitt festeggia il successo a Kooyong con i figli Mia, Cruz ed Ava
Di Riccardo Bisti – 12 gennaio 2013
I quattro titoli ad Auckland sono l’unica cosa che accomuna Roy Emerson e David Ferrer. Nella sua modestia, lo spagnolo non si paragonerebbe mai al mitico “Emmo”, che per più di 30 anni è stato il più vincente nella storia dello Slam. Ne ha intascati 12 perché ha giocato senza avversari (o quasi) nel cuore degli anni 60, quando tutti i migliori (Rod Laver e Ken Rosewall su tutti) giocavano tra i professionisti. Da buon australiano, con un forte senso dello sport, Emerson ha scritto una mail a Ferrer per complimentarsi. Il valenciano lo merita, anche perché ha avuto la sfortuna di capitare in un periodo storico con avversari eccezionali, che gli hanno impedito di vincere quanto avrebbe meritato. E allora si accontenta del poker neozelandese. “Oggi mi godo questo successo, da domani mi concenterò sul prossimo torneo". Ferrer non si preoccupa del passato e non pensa al futuro. “Non so cosa succederà l’anno prossimo. Non so cosa mi aspetta domani, figurarsi tra un anno” ha detto quando gli hanno chiesto di un possibile quinto titolo. In finale ha superato Philipp Kohlschreiber col punteggio di 7-6 6-1. “L’unico problema è che David viene qui tutti gli anni!” ha scherzato il tedesco, vincitore nel 2008. In verità il match avrebbe potuto girare nel primo set, quando “Kohli” è stato avanti di un break e ha avuto un setpoint. Il campo piuttosto veloce gli ha dato una mano, ma Ferrer è rimasto in partita e ha vinto il tie-break. Il secondo set è stato una formalità. Non è la prima volta che Ferrer vince un torneo per tre anni di fila: gli è già successo ad Acapulco tra il 2010 e il 2012. Per lui è il 19esimo titolo: arriverà a Melbourne nel migliore dei modi, con l’obiettivo di ripetere la semifinale di due anni fa. A quel punto dovrebbe trovare Novak Djokovic…e allora avrebbe bisogno della provvidenza.
Se Ferrer è Mister Continuità, Bernard Tomic sta vivendo un picco dopo essere finito all’inferno. Gli australiani temevano che potesse uscire dai top 100 dopo l’Australian Open, invece a Sydney ha conquistato più punti ATP (250) di quanti gliene scadranno a Melbourne (180). Nello stadio intitolato a Ken Rosewall, l’australiano si è aggiudicato il primo titolo ATP in carriera battendo Kevin Anderson con il punteggio di 6-3 6-7 6-3. “Adesso so cosa si prova a vincere un torneo, ed è la più bella sensazione del mondo. Esserci riuscito a Sydney è ancora più bello. Non potevo chiedere di meglio, sono orgoglioso di me. Non mi voglio fermare, adesso vado al prossimo torneo sperando di mantenere il mio miglior tennis”. Tomic ha detto di sentirsi “inarrestabile”. La mente corre all’Australian Open, dove al terzo turno potrebbe trovare Roger Federer in una sfida-champagne. Non sappiamo se Tomic sia maturato per davvero: di sicuro è cresciuto sul piano tennistico. E’ il nono australiano a vincere Sydney (l’ultimo era stato Hewitt nel 2005: e quell’anno giunse in finale all’Australian Open…). Curiosità: alla seconda settimana dell’anno, c’è già un tennista capace di vincere il primo titolo ATP. Nel 2012 abbiamo aspettato fino a settembre (Klizan a San Pietroburgo). Anderson ha commesso un grave doppio fallo nell’ottavo game del terzo set, che ha consegnato break e partite al suo avversario. “In effetti sono stato fortunato, anche perché dopo quell’episodio non è successo niente. Credo di aver giocato molto bene sotto pressione”.
L’ultima settimana prima dell’Australian Open ha visto anche i successi di Elena Vesnina e Lleyton Hewitt. La russa si è aggiudicata il torneo WTA di Hobart, superando in finale la tedesca Mona Barthel (campionessa in carica) con il punteggio di 6-3 6-4. Anche per la Vesnina è il primo titolo in carriera dopo cinque finali. Ride anche Hewitt, atteso da un difficile primo turno a Melbourne contro Janko Tipsarevic: l’australiano si è aggiudicato il Kooyong Classic, torneo-esibizione nella vecchia sede dell’Australian Open. In finale ha superato Juan Martin Del Potro con il punteggio di 6-1 6-4 e lancia segnali importanti: “Non colpivo la palla così bene da tanto tempo” ha detto “Rusty”. Prima di Del Potro, aveva battuto Tomas Berdych e Milos Raonic. I colpi di riscaldamento sono finiti: adesso è giunto il momento di affinare le armi. Quelle vere.
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