Allo svizzero basta un set per chiudere al comando il Girone B. Come si comporterà con Del Potro in bilico? Ferrer sta alla finestra, mentre Palito palleggia col Kun Aguero.
David Ferrer e Juan Martin Del Potro sono in bilico. Non tutto dipenderà da loro
 
Di Riccardo Bisti – 9 novembre 2012

 
Juan Martin Del Potro rischia di rimpiangere a lungo la sconfitta contro Ferrer. Con Federer già qualificato, l’argentino e lo spagnolo si giocheranno un posto in semifinale. Ma se Ferrer è atteso da Tipsarevic, “Palito” dovrà battere un certo Roger Federer. Non è impossibile, giacchè lo ha superato 12 giorni fa nella finale di Basilea e vanta una delle tre vittorie su Roger proprio al Masters di Londra. Del Potro non ha avuto problemi con Tipsarevic nella partita meno equilibrata del Masters, in cui si è aggiudicato i primi sette game facendo intenerire il pubblico, che nel secondo set ha tifato per l’occhialuto serbo (o meglio, per la partita). E’ finita 6-0 6-4 in un’ora e sedici minuti sotto gli occhi di una O2 Arena quasi piena (c’erano 17.641 spettatori) e un invitato speciale come Sergio "El Kun" Aguero, l’attaccante del Manchester City connazionale di Del Potro. Quasi a volersi scusare per la brevità dello spettacolo, a fine partita Del Potro ha invitato il connazionale sul campo per fare qualche scambio a tennis e (soprattutto) a calcio-tennis. Una scena che ha ricordato quella di tre anni fa, quando nell’attesa di sapere se aveva passato il turno (ce la fece per un game), Del Potro ingannò il tempo con un altro connazionale, Carlos Tevez. Aguero non è un granchè con la racchetta in mano, mentre un’inzuccata che gli ha dato un punto ha mandato in delirio gli inglesi, soprattutto quelli che arrivavano da Manchester e fanno il tifo per i “citizens”. Fu proprio un gol di Aguero all’ultimo minuto dell’ultima giornata a regalare la Premier League ai biancocelesti dopo 44 anni di delusioni. Al di là dei campanilismi, gli inglesi lo apprezzano tanto da tributargli un applauso già alla prima inquadratura, in barba alle ruggini della guerra delle Malvinas e della Mano de Dios. Aguero ha seguito il match accanto a Franco Davin, il preparatore atletico Martiniano Orazi e il manager Ugo Colombini.
 
A differenza del Girone A, dove può succedere di tutto e bisogna armarsi di calcolatrice, la situazione nel Gruppo B è più semplice. E’ paradossale e per questo interessante. Del Potro può giocare la sua partita senza pensare agli altri, ma lo scoglio si chiama Roger Federer. Da parte sua, Ferrer parte nettamente favorito contro Tipsarevic, ma anche un doppio 6-0 potrebbe non bastargli. In altre parole, Ferrer si deve aggrappare alla sportività di Federer. A cui basterà vincere un set per chiudere in testa il girone. Insomma, è una questione di sportività perché Federer non ha stretta necessità di vincere. Ecco cosa potrà succedere sabato.
 
  • Del Potro batte Federer in due set: DEL POTRO PRIMO, FEDERER SECONDO
  • Del Potro batte Federer in tre set: FEDERER PRIMO, DEL POTRO SECONDO
  • Federer batte del Potro e Tipsarevic batte Ferrer: FEDERER PRIMO, DEL POTRO SECONDO
  • Federer batte del Potro e Ferrer batte Tipsarevic: FEDERER PRIMO, FERRER SECONDO.
 
In verità, sono pochissimi i casi di giocatori che perdono apposta quando sono già qualificati. Sostanzialmente si ricorda soltanto l’episodio del 1981, quando Ivan Lendl si fece battere da Jimmy Connors perché una sconfitta gli avrebbe evitato una semifinale contro Bjorn Borg e gli avrebbe messo contro Gene Mayer. Connors la prese malissimo e al momento della stretta di mano gli diede del “chicken”: Per il resto, i tennisti già qualificati si sono sempre comportati bene. Nel 1994, Becker superò Edberg nel terzo match del round robin, “salvando” Pete Sampras che poi lo avrebbe battuto in finale. “Prima che scendessi in campo contro Stefan, Pete mi disse ‘Buona Fortuna’” raccontò Bum Bum. Anche nel 2008, un già qualificato Andy Murray si dannò l’anima per battere Federer nel round robin. Risultato? Federer eliminato, Murray spompato in semifinale. L’impressione – insomma – è che Del Potro dovrà contare solo sulle proprie forze per passare il turno. Ed è giusto che sia così.