di Fausto Serafini
Il circolo immerso nel bosco carsico presenta una storia internazionale recente, ma già raddoppia il ventaglio organizzativo, alimentando un filone di vincitori italiani che trabocca d'orgoglio. Alla terza edizione Cmg Tennis Cup, all'usuale l'Itf Women's da 10mila dollari, i solerti organizzatori riescono ad affiancare un Futures di pari importo, consentendo agli spettatori friul-giuliani, cosa abbastanza rara nel panorama della Stivale, d'apprezzare in contemporanea le imprese maschili e femminili nel gradino più frequentato del mondo pro.
Accostamenti patriottici da brividi per il torneo combined: a qualche decina di chilometri, in linea d'aria, le Frecce Tricolori dipingono il cielo friulano con i colori della nostra bandiera, nello stesso momento, sui campi in terra del circolo triestino, i vincitori Georgia Brescia e Riccardo Bellotti fanno risuonare le note dell'inno d'Italia.
Brava, tenace ed anche un po fortunata la monzese ”quadrumane“ che nel turno di semifinale vede, sul punteggio di 2 a 1, la pluridecorata greca Elena Danilidou (ex n. 14 Wta) abbandonare in lacrime il confronto per il riacutizzarsi di un dolore al bistrattato ginocchio sinistro. Comunque, l'esempio d'invidiabile pervicacia, la prima del seeding, lo fornisce nel match verità contro la potente ungherese Vanda Lukacs, quando perso il primo set per 6-3 e sotto per 5 a 2 nel secondo, dà il via ad una rimonta autorevole, tutta grinta e in felice trance agonistica, fino ad incamerare il tie break per 7-4 e dilagare nel parziale decisivo per 6-1.
L'epilogo della gara alimenta il sospetto che l'aitante ragazza di Budapest soffra la sindrome del momento topico, visto che lo scoro anno, dentro un'analoga situazione di punteggio, evaporava anche contro la croata Iva Primorac. Defaillance mentale che non aveva manifestato nel turno precedente, superando in due tempi e senza particolari patemi (6-3 6-4 lo score), l'attesa Pia Cuk, trottolina emergente della Slovenia, limitata nel suo perpetuo dinamismo da una caviglia in disordine.
Sul versante maschile, il n. 237 Atp, Riccardo Bellotti, padre di Riva del Garda e madre di Bratislava, con residenza a Vienna alla corte dell'Academy Thiem-Bresnik, entra nella stretta orbita del settimo Future dell'anno superando, in semifinale, le pesanti insidie del torello spagnolo Javier Marti, in un match dove tenuta fisica, sprazzi di classe e saliscendi di vantaggi si protraggono per ben 210 minuti. Ad un primo set vinto in rimonta da Bellotti per 7-5, segue un parziale a favore dell'iberico (6-4), mentre nell'equilibrato e logorante tempo decisivo, l'italiano, raggiunto sul 6 pari riesce a far scivolare l'inerzia dell'estenuante partita dalla sua parte, grazie al 7-3 del tie-break.
Per la resa finale dei conti, l'aspetta Francesco Picco, reduce da una semi poco impegnativa contro Pietro Rondoni, costretto al doloroso ritiro sul 6-1 1-0. Sotto gli occhi attenti del giudice di sedia Daniele Morossi, il favorito Bellotti, nella prima frazione, maschera bene le scorie della maratona della sera prima, disegnandosi un tranquillizzante 6-3, ma lo scattante rivale genovese, tutto esplosive accelerazioni e perfide smorzate, riporta in parità il confronto, ribaltando esattamente il punteggio. Non disarma il trentino che distilla le ultime energie, amministrando con avvedutezza spostamenti e scelte tattiche, davanti al ligure in pieno difetto di continuità, flessione di regime che gli timbra il 2-6 definitivo.
Regia delle premiazioni al direttore del torneo Piero Tononi che sintetizza le valenze della manifestazione, ringrazia sostenitori e collaboratori ed introduce: il title sponsor Roberto Sorentino, l'assessore del Comune di Duino Aurisina Andrej Cunja, il presidente regionale Fit Antonio De Benedittis e il padrone di casa Alfredo Ghira. Tutti concordi nell'apprezzamento del torneo, con questa riuscita tornata, graduato a combined.
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