Nonostante il gesto “incriminato” sia arrivato allo Us Open, Mohamed Lahyani è un dipendente ATP: per questo è stato sospeso per due tornei. “Nonostante avesse buone intenzioni, quello che ha fatto ha compromesso la sua imparzialità come arbitro”. Salterà Pechino e Shanghai.

Le faccende arbitrali dello Us Open non accennano a placarsi. La polemica tra Carlos Ramos e Serena Williams aveva quasi oscurato la faccenda di Mohamed Lahyani: durante il match di secondo turno tra Nick Kyrgios e Pierre Hugues Herbert è sceso dal seggiolone e ha dato consigli di natura psicologica all'australiano. Dopo la “consulenza” del giudice di sedia, Kyrgios si è ripreso e ha vinto la partita. Gli organizzatori dello Us Open avevano detto che il suo atteggiamento era stato fuori da ogni protocollo, ma che non sarebbe stato sospeso. In effetti ha continuato ad arbitrare, ma soltanto match secondari sui campi periferici, peraltro dopo aver ricevuto l'invito ad “aderire ai protocolli appropriati nei match che avrebbe arbitrato”. Lahyani è “prestato” nei tornei sotto l'egida di altre sigle, ma il suo principale datore di lavoro è l'ATP. L'arbitro svedese gode di grande considerazione, essendo uno dei sette arbitri a tempo pieno nel circuito maschile. Il sindacato dei giocatori ha ritenuto che l'avvertimento dello Us Open era troppo blando, e che era necessaria una sanzione più severa. Nonostante l'episodio sia avvenuto in una evento sotto la giurisdizione USTA, l'ATP ha comunque potuto gestire la vicenda perché Lahyani è un dipendente a tempo pieno del sindacato.

"IMPARZIALITÀ COMPROMESSA"
L'ATP richiede standard molto alti ai propri arbitri, a prescindere dall'evento in cui sono impegnati. Per questo, hanno deciso di sospenderlo per un paio di tornei di medio-alta importanza: l'ATP 500 di Pechino (1-7 ottobre) e il Masters 1000 di Shanghai (8-14 ottobre). Niente trasferta asiatica per il popolare arbitro svedese: dovrebbe tornare al lavoro la settimana successiva nel torneo di casa, a Stoccolma. Si tratta di un fatto insolito, anche se esiste una certa riservatezza sulle sanzioni e gli stessi stipendi riservati agli arbitri. Per esempio, non sono uscite comunicazioni su Cedric Mourier dopo il clamoroso errore durante la semifinale di Monte Carlo 2017 tra Goffin e Nadal. Per qualche settimana, tuttavia, sparì dai radar. “Mohamed è un arbitro di livello assoluto e molto rispettato – ha detto al New York Times Gayle Bradshaw, responsabile dell'ATP per i regolamenti – tuttavia, le sue azioni durante la partita hanno superato una linea che ha compromesso la sua stessa imparzialità come giudice di sedia. Sebbene avesse le migliori intenzioni, quello che ha fatto è stato deplorevole e non può sfuggire a una sanzione nel nostro circuito. Sappiamo che imparerà da questa esperienza e non vediamo l'ora di dargli il benvenuto nel mese di ottobre”.