GLI APPUNTI DI CORRADO – Racconti dal ricco torneo di Dubai. La città è sempre più lussuosa, mentre il club è rimasto uguale. Il rapporto qualità-prezzo invita a una capatina. 
Il duo Rodionova-Kudryavtseva si è aggiudicato il doppio femminile a Dubai

Da Dubai, Corrado Erba – 27 febbraio 2014

 
L’ultima volta che ero stato a Dubai per il torneo risaliva al 2006. Allora era un fiorire di gru e cantieri, che facevano sembrare la città un gigantesco banchetto, imbandito a favore di archistar e società di costruzioni. La città è cambiata: finita la bolla immobiliare e ricevute ampie coperture finanziarie dai cugini di Abu Dhabi (che si sono anche comprati il mega grattacielo Burj Khalifa), hanno terminato le ultime (faraoniche) costruzioni e lo skyline è tornato ad essere libero. Il circolo del tennis, invece, è rimasto pressochè identico. Ed è una piccola delusione. Locato nelle vicinanze di DXB, l'aeroporto internazionale di Dubai, rimane abbastanza angusto per la portata dell'evento. C’è un moderno campo centrale con tanto di tribuna reale stile Wimbledon, a cui si aggiungono una mezza dozzina di campi laterali allineati l’un l’altro. Sui campi 1, 2 e 3 si giocano i match del torneo: gli altri courts, rigorosamente schermati da teloni, sono riservati agli allenamenti, ai quali il pubblico non può accedere. Il circolo, chiamato Aviation Club perchè è incluso nelle strutture direzionali della onnipotente compagnia aerea Emirates, è meglio conosciuto tra i locals come The Irish Village, il villaggio irlandese. Il tutto poichè gli sceicchi hanno pensato che, per meglio richiamare Wimbledon, sarebbe stato divertente ricostruire un finto villaggio british, con tanto di Pub, Ufficio Postale e cabine telefoniche rigorosamente rosse. La gente, prevalentemente “expats”, gli stranieri che si sono trasferiti a vivere e lavorare negli Emirati, si ferma volentieri la sera a bersi una birra (a Dubai il consumo di alcolici non è affatto scoraggiato) o a mangiare nei diversi ristorantini a tema, tutti locati sotto il campo centrale. La struttura è aperta 365 giorni l'anno e l'accesso è libero, anche durante il torneo, ove si paga solo per accedere al Centre Court.
 
Le facilities per la stampa sono un filo risicate: un paio di stanze al secondo piano dello stadio, con vista sul centrale, stile Montecarlo…anche se manca la vista mare! L'organizzazione, curata dalla Promoevents, è ottima. Gli atleti, salvo i VIP, sono ospitati in un paio di alberghi nelle vicinanze, piuttosto lontani da Jumeirah Beach, la zona balneare, il tutto per evitare il terribile traffico della città (dalle 5 alle 7 possono volerci due ore per percorrere 10 chilometri). Essendo Dubai una città multietnica, ove solo il 15% della popolazione è composta da Emiratini, è facile comprendere come il pubblico del tennis sia prevalentemente composto da occidentali, moltissimi expats angosassoni e parecchi turisti. I biglietti non sono molto cari e sono abbastanza facili da trovare, sessioni finali maschili a parte. Come detto, sui campi laterali l'ingresso è gratuito. Anche quest'anno, nonostante il tabellone faraonico (la Bouchard, n.22 WTA, ha dovuto giocare le qualificazioni!) il torneo femminile ha avuto ben poco successo. Le tribune sono rimaste malinconicamente semivuote anche nelle fasi finali, nonostante la presenza delle sorellone Williams, a proposito delle quali l'organizzazione si è affrettata a dire che non hanno percepito alcun ingaggio. “A Dubai rischio sempre di perdere l'aereo, perchè mi perdo sempre nel Duty Free Shop” ha cinguettato Venus. Ben altro discorso per il torneo maschile: sessioni da tutto esaurito appena giocano i vari Federer, Djokovic e Del Potro.
 
I giocatori vengono volentieri a Dubai (Federer ha addirittura una casa da queste parti) e ben si prestano agli eventi promozionali, che quest'anno hanno previsto una Caroline Wozniacki prendersi cura dei pinguini, ultima attrazione della pista da sci indoor di Mall of Emirates, e Novak Djokovic farsi sparare in alto da potenti getti di aria compressa, che simulano la caduta libera. Ottimo torneo di Flavia Pennetta che, passate le qualificazioni, ha battuto facile la Radwanska per poi perdere contro la futura vincitrice Venus Williams. Spruzzi di vittoria italica anche nel doppio: a sorpresa, si sono imposte Anastasia Rodionova e Alla Kudryavtseva, quest’ultima allenata dal nostro Claudio Pistolesi. In conclusione, sfruttando le combinazioni favorevoli dei prezzi sui voli aerei e i notevoli deals offerti dagli hotels in questo periodo, l’appassionato potrebbe pensare di concedersi un winter break, tennistico e balneare, a meno di sei ore di volo dall’Italia. Consigliato.