La striscia di 17 vittorie consecutive di Victoria Azarenka alimenta i primi paragoni con le grandi del tennis. I numeri la bocciano ancora, però…DI RICCARDO BISTI
Vincendo a Doha, la Azarenka ha portato a 17-0 il bilancio stagionale
Di Riccardo Bisti – 25 febbraio 2012
Dopo 67 settimane di leadership “zoppa” firmata da Caroline Wozniacki, il mondo del tennis si domanda quanto vale il nuovo (e improvviso) dominio di Victoria Azarenka. Il tennis femminile ha trovato una nuova dominatrice, capace di ritagliarsi un pezzo di storia anche nella storia, oppure si tratta di una numero 1 interlocutoria? Il suo inizio di stagione è molto significativo. 17 vittorie a fronte di nessuna sconfitta sono dati interessanti anche in chiave storica. Vika ha trionfato a Sydney (battendo in finale Na Li), all’Australian Open (sulla Sharapova) e a Doha (sulla Stosur). Uno Slam e due tornei con un ottimo campo di partecipazione: si tratta di un buon viatico, ma se confrontiamo la striscia vincente della Azarenka con quelle di campionesse come Navratilova, Graf e Hingis…beh, ci rendiamo conto che la bielorussa deve ancora fare parecchia strada. Tuttavia, il paragone con il 2011 di Novak Djokovic non è così azzardato. Lo scorso anno nessuno pensava che il serbo, dopo il folgorante avvio, avrebbe potuto vincere Indian Wells e Miami. Se “Vika” dovesse azzeccare l’accoppiata Indian Wells-Miami, potremo legittimamente considerarla la nuova grande dominatrice del tennis femminile, anche se sarà dura imitare il 1983 di Martina Navratilova, quando la ceca vinse i primi 36 match prima di perdere al quarto turno del Roland Garros. Il problema (per le altre) è che vinse i 50 incontri successivi, chiudendo con un bilancio di 86 vittorie e 1 sconfitta.
Per dare una prospettiva storica al 2012 della Azarenka, vale la pena riportare alcune cifre riguardanti le più importanti strisce vincenti nella storia del tennis femminile.
6: i 6-0 infilati dalla Azarenka nei suoi 17 match vittoriosi.
74: La striscia vincente della Navratilova nel 1984. Si tratta, ancora oggi, della più lunga serie positiva nell’Era Open.
4: Le stagioni iniziate da Steffi Graf con almeno 30 vittorie (nel periodo compreso tra il 1987 e il 1994)
2.921.950 dollari. Il prize money conquistato dalla Azarenka nei primi tornei del 2012.
7 (su 17): le vittorie della Azarenka contro le top 10.
18: le volte in cui una giocatrice ha vinto almeno 30 partite consecutivamente (nell’Era Open)
0: il numero di tie-break vinti dalla Azarenka durante la sua serie positiva.
45: le vittorie consecutive di Steffi Graf nel 1987, migliore striscia iniziale nell’Era Open.
4: i set persi dalla Azarenka nel 2012-02-24
LE MIGLIORI STRISCE DI INIZIO STAGIONE
45: Steffi Graf – 1987
37: Martina Hingis – 1997
37: Martina Navratilova – 1978
36: Martina Navratilova – 1983
33: Chris Evert – 1981
32: Steffi Graf – 1994
32: Steffi Graf – 1995
31: Steffi Graf – 1989
LE STRISCE VINCENTI PIU’ LUNGHE
74 Martina Navratilova: 1984
55 Chris Evert: 1974
53 Martina Navratilova: 1986
50 Martina Navratilova: 1983
46 Steffi Graf: 1988
45 Steffi Graf: 1987
44 Steffi Graf: 1993
41 Martina Navratilova: 1982
37 Martina Hingis: 1997
37 Martina Navratilova: 1978
36 Chris Evert: 1976
36 Monica Seles: 1990
35 Venus Williams: 2000
33 Chris Evert: 1982
33 Chris Evert: 1981
33 Chris Evert: 1975
32 Steffi Graf: 1994
31 Chris Evert: 1971
I MIGLIORI INIZI STAGIONE DAL 1997
37 Martina Hingis 1997
21 Serena Williams 2003
18 Maria Sharapova 2008
17 Victoria Azarenka 2012
16 Justine Henin 2004
Per trovare il nome di Vika Azarenka, insomma, abbiamo dovuto limitare la ricerca agli ultimi 15 anni. Se escludiamo il ricchissimo prize-money, i numeri bocciano ancora la bielorussa. Per costruirsi un posto nella storia, deve ancora vincere tanti tornei e consolidare la sua leadership. A suo favore gioca un carattere ultra-competitivo, l’ideale per non abbassare mai la guardia. Questo potrebbe essere il suo grande vantaggio nei confronti di Petra Kvitova, la rivale più accreditata. La Kvitova è in grado di raggiungere picchi di rendimento ancora più alti, ma non sembra un cuor di leone. Il fidanzamento con il piccolo Adam Pavlasek e la scelta, lo scorso anno, di giocare il torneo ITF di Praga piuttosto che gli Internazionali d’Italia fanno pensare a una ragazza dall’animo sensibile. E' una bella qualità, ma non è detto che sia l'ideale per cannibalizzare il tennis. La Azarenka, al contrario, sembra molto più “cattiva”, focalizzata sugli obiettivi. E poi, se togliamo la ceca, non si intravedono giocatrici capaci di insidiarla con continuità. L’unica potrebbe essere Serena Williams, ma gli anni passano anche per lei.
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