ESCLUSIVO – A distanza di un anno, torniamo a occuparci di Gianluigi Quinzi. L’atteso Messia del tennis italiano valutato da giocatori, tecnici e addetti ai lavori. 
In questi giorni, Gianluigi Quinzi è impegnato al torneo junior di Wimbledon

Di Lorenzo Baletti – 1 luglio 2013

 
In Italia è già esplosa la Quinzi-mania. Atteso come un messia, il 17enne di Porto San Giorgio è già consacrato campione ancor prima di aver cominciato la propria carriera. Le aspettative crescono giorno dopo giorno, i complimenti si sprecano, i paragoni si fanno importanti. “E’ un piccolo Nadal” sussurrano dalle tribune dell’Harbour Club, dove ha perso al primo turno del challenger milanese. Un entusiasmo sempre crescente che potrebbe trasformarsi in enorme pressione per il giovanotto nato in Italia, cresciuto in Florida e maturato in Argentina. Lamentele in spagnolo, esultanze in inglese, chiacchierate in italiano. Impegnato nel torneo junior di Wimbledon, l’azzurrino è ancora a caccia del primo successo Slam da Under 18. Sicuramente preferisce la terra all’erba; proprio sul rosso, infatti, ha ottenuto quei risultati che gli hanno consentito di raggiungere la terza posizione nella classifica ITF. Bravo, anzi bravissimo. Ma cosa ne pensa il mondo dello sport, e del tennis in particolare, di Gianluigi Quinzi? E’ già pronto per affrontare il circuito maggiore? E in cosa deve migliorare? Dopo l'inchiesta del 2012, quando il Fenomeno-Quinzi era già vigoroso ma ancora sfumato, abbiamo deciso di tornare sull'argomento. Ed è emerso che…
 
Maximo Gonzalez (n.370 ATP, best ranking n.58)
Quinzi è molto bravo. Da quel che ho visto mi sembra uno junior di belle speranze, ma gioca già ad un livello molto alto per la sua età. Ovviamente essendo così giovane deve ancora migliorare in tutto, e lavorare su tutti gli aspetti del proprio tennis. Ma è determinato e tra poco sarà pronto ad affrontare al meglio anche i Challenger.
 
Carlo Alagna (direttore organizzativo Challenger Milano)
Ha un atteggiamento molto positivo, lo devi battere, non si lascia mai sconfiggere. Non molla mai, e anche a Napoli con un tennista esperto come Kavcic ci ha provato fino all’ultimo, non si da mai per vinto. Questo è sicuramente il suo punto forte, ma anche i colpi sono buoni, per avere 17 anni è un giocatore già quasi formato. In cosa deve migliorare? Senza dubbio il servizio.
 
Alex Bolt (avversario Quinzi al Challenger Milano)
A livello junior Gianluigi è uno dei più forti. Gioca davvero bene, non ha particolari punti deboli ed ha un grande carattere. E’ davvero difficile affrontarlo, e per lui vedo un grande futuro. L’aspetto su cui deve lavorare è quello mentale: sul campo mette tanta grinta, ma ha ancora alcuni passaggi a vuoto che lo penalizzano.
 
Scott Draper (ex n.42 ATP, allenatore Alex Bolt)
Quinzi gode già di una grande forma fisica, è un lottatore e corridore, un ottimo junior. Ha un bel dritto e buon rovescio, ma deve migliorare parecchio il servizio. Anche la mentalità sul campo è quella giusta, l’atteggiamento è aggressivo. Ovviamente ha ancora degli alti e dei bassi, ma a breve sarà competitivo anche a livello Challenger.
 
Fabrizio Fanucci (allenatore Starace, Volandri e Giannessi)

E’ molto buono, ha la giusta attitudine e si allena molto bene. Ha un ottimo staff che lo sta crescendo nella maniera giusta. A 17 anni però deve migliorare ancora su tutto, non credo sia pronto per il circuito maggiore. Prima deve fare la trafila come hanno fatto tutti, vincere partite su partite. Bisognerà aspettare ancora qualche anno, non solo qualche mese. Ha grandissime potenzialità, ma dobbiamo tutti avere pazienza, Quinzi compreso.
 
Potito Starace (n.227 ATP, best ranking n.27)
Quinzi ha senza dubbio potenzialità, ma bisogna andarci piano, con molta calma. Per ora è un buon giocatore, ha la giusta mentalità, ma è ancora molto giovane. E’ in grado di migliorare, lavora sodo e si impegna, ma deve fare ancora moltissima strada. Ha 17 anni e ha tutto il tempo per arrivare ad alti livelli, non bisogna avere fretta.
 
Alessandro Giannessi (n.291 ATP, best ranking n.126)
Quinzi è un ragazzo forte, lavora benissimo, si allena duramente. Certamente deve ancora migliorare tanto sotto tutti gli aspetti. Ma ha tutte le carte in regola per arrivare in alto, e a mio avviso è già pronto anche per il circuito Challenger. Pian piano ce la può fare.
 
Simone Barone (ex calciatore, campione del Mondo 2006)
Tutti parlano molto bene di Quinzi. Il consiglio che posso dargli è di non montarsi la testa, di rimanere con i piedi per terra. Le pressioni si possono gestire, lui mi sembra molto forte mentalmente. Nel tennis, che è uno sport individuale, questo è ancora più importante. Deve avere pazienza, lavorare e credere in se stesso, poi i risultati arriveranno. A quel punto, vincere aiuta a vincere e si raggiungono gli obiettivi.
 
Antonio Rossi (assessore Sport Regione Lombardia, ex campione olimpico)
Quando, a 17 anni, sei già uno dei più forti junior del mondo, significa che hai le idee piuttosto chiare. È però anche vero che, quando varchi la soglia del professionismo, devi ricalibrare il tuo modo di pensare e di vivere la vita. Da ragazzino non riuscivo a vincere una gara, quando poi ho cominciato a salire sul podio e ho vinto il mio primo titolo ho cominciato a sognare. Da lì non mi sono più fermato e sono arrivate le medaglie olimpiche. Ciò che mi sento di consigliare a Gianluigi è di sognare sempre in grande perché, se hai il potenziale per diventare un campione, i risultati arriveranno. Per quanto mi riguarda, a differenza di alcuni dei miei compagni, io non ero un talento della canoa e quindi ho sempre dovuto dare il 110% per poter emergere. Un altro consiglio che è alla base del successo sportivo è, quindi, che il talento non basta. Troverai sempre qualcuno che sarà in grado di superarti perché più affamato e motivato. Il successo sarà quindi sempre proporzionato al sacrificio.
 
Salvatore Praino (maestro nazionale Harbour Club)
Può diventare molto forte, ma deve ancora migliorare, soprattutto il servizio, che pure è già migliorato negli ultimi tempi. A 17 anni è ancora giovane, non è ancora pronto per il livello dei Challenger, anche perché oggi l’età dei professionisti si è alzata di tre-quattro anni. Forse dovrebbe concentrarsi sui Futures, e ributtarsi nei Challenger tra qualche mese, o l’anno prossimo. Bisogna avere pazienza.
 
Filippo Volandri (n.99 ATP, best ranking n.25)
Gianluigi ha un grande potenziale, è un ottimo giocatore e ha buoni colpi. Va lasciato tranquillo, non bisogna mettergli addosso troppe pressioni. Ora come ora non è ancora pronto per giocare ad alti livelli. Ma ci metterà poco, lavora sodo e si impegna con la giusta mentalità.