di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Con il suo colpo meno sicuro, il servizio, Agnieszka Radwanska pone fine a quello che è stato un vero e proprio spareggio per aggiudicarsi l’ultimo posto utile per il Masters di Istanbul. Dopo la vittoria della scorsa domenica a Tokyo, la polacca raddoppia, si ripete ancora nel Premier Mandatory di Pechino estromettendo definitivamente dalla corsa alle Finals, Andrea Petkovic sconfitta per 7-5 0-6 6-4.
Malgrado in campo non ci fosse nessuna top ten, è stata una partita davvero di ottimo livello, a conferma di come, a questo punto della stagione, il ranking non corrisponda al reale valore delle giocatrici in campo.
Alla fine a spuntarla è stata la giocatrice più sicura di sé, la più esperta (malgrado l’anagrafe dica il contrario), colei che da più tempo è sulla breccia. A fare la differenza è stata l’abitudine ai match importanti di Agnieszka, cui ha fatto da contraltare la paura palesata dalla sua avversaria nelle ultime fasi del match, nonostante desse la sensazione di essere più fresca.
Alla Petkovic non è bastato vincere complessivamente un punto in più della sua avversaria (101 a 100). Non è servito neanche recuperare mille volte, prima dal doppio break di svantaggio (4-1) nel primo set perso sul filo di lana, poi dall’infortunio al ginocchio patito sul 4-3, che sembrava poter mettere fine anzitempo alle sue velleità di successo. Ed, invece, ogni volta Andrea ha avuto la capacità di dimenticare immediatamente i momenti difficili, rimettendosi a spingere senza indugiare troppo su quanto accaduto in precedenza. Sull’esito del primo set pesano le 12 palle game non sfruttate (quattro per accorciare sul 2-3, quattro per andare avanti 5-4 e due per il 6-5).
Il verdetto negativo di un primo set combattutissimo (durato 80 minuti) non ha fiaccato la resistenza della Petkovic che ha ancora aumentato la sua intensità mettendo sotto una Radwanska, costretta a rifiatare soprattutto mentalmente, e a lasciare che il secondo set le scorresse via con un inequivocabile 6-0.
Nel terzo parziale la tensione blocca entrambe le giocatrici. Le percentuali di realizzazione sulla seconda di servizio (27% per la Radwanska, 33% per la Petkovic) spiegano l’altalena di break che si interrompe solo sul 4-4, in favore della polacca. La sorella maggiore di Urszula sfrutta a dovere gli errori della Petkovic che esce con le lacrime agli occhi, conscia della grande occasione sfuggitale.
Questa vittoria, infatti, consente alla Radwanska di salire all’ottavo posto della Race, con 4940 punti, proprio davanti alla tedesca (4580), ormai fuori dai giochi (si è ritirata da Linz) e alla Bartoli (4455). Un margine di tutta sicurezza per Agnieszka ma che non le regala la qualificazione matematica, quella raggiunta invece oggi da Zvonareva (5190 punti) e Stosur (4975).
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