Sono giorni di lamentele per il Djoker, che dopo aver esternato il suo disappunto per il comportamento del pubblico a Wimbledon, rimprovera il suo sponsor
foto Ray Giubilo
Il Djoker non ha più freni. Sembrano ormai lontani i tempi in cui Nole, con un gesto tutt’altro che spontaneo, concludeva i suoi match “donando” al pubblico il suo cuore. A leggerla oggi, potremmo scambiarla più per una richiesta di affetto: una manifestazione di amore nella speranza di essere ricambiato.
Arrivato sul finale di carriera, l’impressione è che faccia sempre più fatica a dissimulare e reprimere i suoi reali pensieri. Dopo il battibecco con una parte del pubblico a Wimbledon, reo di averlo “buato” con insistenza durante il match con Holger Rune, fingendo di sostenere l’avversario, le lamentele del Djoker si sono rivolte al suo sponsor Lacoste, con cui è sotto contratto dal 2017.
Nonostante la popolarità internazionale del campione, l’abbigliamento personalizzato da lui indossato ad ogni evento, a suo dire, non verrebbe adeguatamente promosso e commercializzato dal brand francese, tanto che i “suoi” prodotti faticano ad essere reperibili negli store. Una strategia di marketing giudicata insoddisfacente da Nole, che non ha fatto nulla per nasconderlo.
“Non sono contento del modo in cui il mio sponsor fa promozione dei miei prodotti, sono frustrato. Negli ultimi anni, molte persone che cercano i miei capi non hanno la possibilità di trovarli nei negozi. Alcune cose stanno migliorando, ma si potrebbe fare ancora di più. Spero che il mio sponsor aumenti il livello di produzione e la quantità, in modo che la gente abbia l’opportunità di trovare i miei prodotti. Il livello di tennis che sto giocando mi permette di essere molto popolare in tutto il mondo. Certo, i miei prodotti possono essere acquistati sul sito, ma è diverso quando la gente va in un negozio”, ha aggiunto.